Buona giornata

film del 2012 diretto da Carlo Vanzina

Buona giornata

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Titolo del film

Titolo originale

Buona giornata

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 2012
Genere commedia
Regia Carlo Vanzina
Soggetto Carlo Vanzina e Enrico Vanzina
Sceneggiatura Carlo Vanzina e Enrico Vanzina
Produttore Enrico VanzinaCarlo Vanzina
Interpreti e personaggi

Buona giornata, film italiano a episodi del 2012, regia di Carlo Vanzina.

Frasi modifica

  • È l'alba. In Italia sta per iniziare una nuova giornata. Quante cose accadranno da qui a domani. Le più importanti le leggeremo sui giornali, le più piccole invece passeranno inosservate. Per esempio, la giornata del principe Ascanio Cavallini. Un nobile squattrinato la cui attività principale è non fare niente dalla mattina alla sera. (Voce Narrante)
  • Intanto a Milano sta per iniziare la sua giornata Rosaria Micciché. Un'efficiente manager che programma la vita come un computer. (Voce Narrante)
  • Perfetto, 6:50. Così con tutta calma bevo il mio caffé d'orzo, prendo i miei semi di ginseng e salgo sul frecciarossa delle sette. Tanto il biglietto ce l'ho sul BlackBerry. (Rosaria)
  • Chi è sto matto? Sono il principe Ascanio Cavallini Gaetani, assistente al soglio pontificio, c'ho due papi come antenati e sono il padrone di casa. Piuttosto mi domando, ma chi cazzo siete voi? (Ascanio)
  • Ma Anche in Puglia c'è chi sta per vivere una giornata piena di guai. Romeo Telleschi. Un milanese che ha messo su famiglia al sud. (Voce Narrante)
  • In questa bella villa si è appena svegliato Alberto Dominici. Poveraccio. Ancora non sa cosa sta per capitargli. (Voce Narrante)
  • A Napoli sta iniziando la giornata dei coniugi Pinardi. Una coppia perbene, borghese. Ma che sta per scoppiare. E sentirete che botto. (Voce Narrante)
  • In Quest'albergo abita un marpione della politica. E oggi per lui sarà una giornata campale. (Voce Narrante)
  • Gli italiani sono un popolo di santi. Poeti. Ma soprattutto, di tifosi. Come Cecco, che ha giurato amore eterno alla Fiorentina. E oggi si è preso una giornata libera per seguirla in trasferta. (Voce Narrante)
  • Ma ti pare possibile che a uno che è nato a Carate Brianza deve prendere un coccolone a Tor Pagnotta con una mignotta! (Leonardo)
  • E vedi un po' che pago pure le tasse!? Che faccio? Lavoro, sgobbo, sudo, penso. E se magnano tutto loro? Ma de che, con me non passano. (Alberto)
  • E io non finisco a Poggioreale! Perché se io finisco a Poggioreale, qui viene fuori la voragine di tutto lo stivale! (Leonardo)
  • Io devo andare a lavorare, dobbiamo portare a casa i soldi, perché qui tra palati in plutonio e viaggi a indervishi, non si arriva alla fine del mese! (Romeo)
  • Ao, a Contador! Ma che te sei preso, l'Epo? Te faccio fa l'antidoping! (Alberto)
  • Ah, è lei la produzione? Pensi che una da giovanotto, a un cocktail ho conosciuto il produttore Sam Spiegel. Lino bianco, scarpe scamosciate, e in testa una meravigliosa paglia di Firenze. Un gran signore. Invece lei è n'gran burino! Ma come si permette di svegliare un principe che dorme? (Ascanio)
  • No, fatemi capire! Sei mesi fa allo stadio Bentegodi, mentre la Fiorentina vinceva, e io gioivo, tu in camera d'albergo facevi la maiala e gioivi con il veronese?! (Cecco)
  • Guarda Zonin, che le cose sono chiare. Se affondiamo affondiamo tutti quanti, e io parlo. Parlo. Che dico? L'attichetto in via Brunett, capit'i cuncett? (Lo Bianco)

Dialoghi modifica

  • Alberto: Quando mi vengono?.
    Catucci: Boh! Fra un anno, un mese, oggi.
    Alberto: Oggi!?
    Settimio: A dotto, quelli vengono quando vogliono! Mica avvertono, vengono e basta!
    Alberto: T'ho interrogato io? E allora statti zitto! Catuccio, se vengono oggi mi rovinano! C'ho tutti i beni al sole.
    Catucci: E allora si sbrighi a infrattarli.
    Alberto: E non me sbrigo, me sbrigo sì! Andiamo, move ste gambette!
  • Tassista: C'ha terruna, tira fora la grana, su.
    Rosaria: Terrona a me, che sono volontaria delle ronde di quartiere e faccio le vacanze solo a Ponte di Legno!? Ma figuras
  • Poliziotto: Allora, cerchiamo di venirci incontro. Lei viene da Milano, giusto?
    Rosaria: Sì
    Poliziotto: E Da dove ci è arrivata?
    Rosaria: Da Lampedusa.
    Poliziotto: Da Lamp... edusa... Può attendere un attimo?
  • Sg.ra Dominici: Però almeno il televisore me lo potevi lascià. Su questo si vede solo Rai Tre.
    Poliziotto: E che ti lasciavo? Il megaschermo 52 pollici HD? Così Montalbano te lo vedevi a Rebibbia. Piuttosto, ho una fame. Che se magnamo?
    Sg.ra Dominici: Eh, che se magnamo? M'hai fatto buttà tutto. Ce so rimaste solo du' ova e na scatoletta de tonno.
    Alberto: Solo!?
    Sg.ra Dominici: Nu le voi pagà le tasse? E mo t'attacchi al tram!
    Merlo: Ahah! Attaccati al tram! Brutto ciccione sola!
    Alberto: Ah Ghandi, e te te la rischi, eh? Guarda che se n'a pianti me te faccio alla diavola io.
  • Settimio: Certo che se je fanno er redditometro a lei sò dolori, eh?
    Alberto: Io a te te rimando a Cocullo, in Abruzzo. A pascolà e pecore tra e rocce. N'mezzo ae vipere. M'hai capito? Non ti permettere mai più.
  • Alberto: Allora. Qui me pare che abbiamo levato tutto. A casa ce sta a pensà mia moglie. Pure se vengono, ma che me ponno trovà?
    Settimio: La prova principe!
    Alberto: E che è?
    Settimio: Eh, che è. Magari io non mi guarderò i telefilm americani, ma Lei non legge i gironali. La prova principe è quella che ha inchiodato Flavio Briatore. La barca.
    Alberto: Oh, la Bamboleira!
  • Alberto: [dopo aver trovato la famiglia del capitano della nave a fare festa a bordo] E voi che ci fate qui!?
    Capitano: Dottor Dominici, scusate. È che oggi era il compleanno di mia suocera, ci siamo riuniti in famiglia.
    Alberto: E me li hai portati tutti qua!? Da Formia!?
    Capitano: Un Capitano non abbandona mai la nave. Se volete favorire.
    Alberto: No... Il mio cavi decali!?
    Settimio: Duecento euro a bottiglia, dotto'.
    Alberto: E nu' me dì che quella è l'astice che m'ero tenuto da parte in freezer.
    Settimio: Quattrocento euro de pesce.
    Capitano: Dotto', ormai la stagione era finita. Quella andava a male.
    Alberto: A te te manderebbe a male! Hai capito? Io pensavo che stava qua a fare i lavoretti de rimessaggio. Invece me stava a svotà 'a cambusa.
    Settimio: Dottò, deve spicciarsi, deve venire al sodo, quelli vengono.
    Alberto: Vengono? [al capitano] Stamme a sentì, tu adesso piji tutta la sacra famiglia, e a tutta manetta punti dritto verso Montecarlo, e ivi di inguatti in attesa di nuovi ordini. Per qualsiasi cosa, telefoni a mio figlio che sta là.
    Capitano: V'hanno pizzicato quelli della Finanza?
    Alberto: 'Un commentà, cammina.
  • Alberto [alla famiglia]: Senores, fuori dall'Arca di Noè! Avanti, su! La festa è finita!
    Suocera: Ma come, non è neppure cominciata.
    Alberto: 'A conosci 'a canzone d'a Vanoni, eh? Gli amici se ne vanno!
  • Alberto: Due parole! Co...
    Settimio: ...cullo.
  • Alberto [dopo aver lasciato il fuoristrada a Settimio perché lo nasconda]: Non c'andà a mignotte, eh?
    Settimio: Ma per carità! Io con quelle mica ci vado! Ma che scherziamo?
    Alberto [tra sé]: Fosse frocio sto Settimio. Tutto il giorno in montagna a suonà er ciufoletto, con l'altro pastorello. Mah.
    Settimio: Lo chieda alla sua segretaria se sò frocio.
    Alberto: Ma pure questa hai sentito!? Eh, ma allora sei diabolico! Che c'hai al posto delle 'recchie, du parabbole!? Pigli pure Al Jazeera?
  • Lo Bianco [scoprendo che un suo collega di partito è morto a casa di un transessuale facendo sesso]: Ma quale coccolone, questo è freddo come il marmone, è morto!
    Bernarda: Mi diceva sto venendo! Sto venendo!
    Lo Bianco: E invece se ne stava andando. Povero disgraziato. Ma come mai Alfonso sta qua?
    Bernarda: Era un mio cliente.
    Lo Bianco: Occasionale?
    Bernarda: No, da tre legislature.
  • Lo Bianco: Alfonso, Alfonso mio, che m'hai combinato? Adesso non c'ho più voti al senato, e finisco incarcerato e ammanettato!
    Bernarda: No, la polizia no! Non chiamare la polizia! Che se viene fuori lo scandalo mi danno foglio di via e mi rispediscono alla favelas di Villareal!
    Lo Bianco: A me mi mandano a Poggioreal, che è peggio!
  • Lo Bianco: Dammi una mano!
    Bernarda: Ma se te gusta anche la boca.
    Lo Bianco: Che schifo. Dammi una mano a vestirlo!

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