Assedio di Mariupol
evento bellico durante l'invasione russa dell'Ucraina del 2022
Citazioni sull'assedio di Mariupol.

Citazioni
modifica- Avete visto tutti le immagini del teatro di Mariupol. I cittadini avevano scritto a caratteri cubitali sulla strada: qui ci sono bambini. Ma i russi hanno bombardato senza pietà. La lista degli attacchi ai civili è lunga. Hanno colpito scuole materne, ospedali. E allora vi comunico che il dipartimento di Stato comincerà a raccogliere le prove di questi crimini di guerra, collaborando con tutte le istituzioni internazionali e le organizzazioni umanitarie. (Tony Blinken)
- Ci sono decine di migliaia di donne e bambini fra le rovine di Mariupol', e si può solo immaginare quale incubo stiano vivendo, da un mese in cerca di cibo sotto il fuoco dell’artiglieria, perché gli aiuti umanitari lì non possono entrare. (Olena Zelens'ka)
- Gli ucraini combattono. Il popolo ucraino è in piedi e combatte. [...] Va ripetuto, ribadito, compreso, proprio nel giorno luttuoso della strage dei bambini all'ospedale di Mariupol, perché va affermandosi l’idea degli ucraini come vittime, prone al massacro, con il rischio di dimenticare che il loro coraggio non è solo quello della sofferenza ma è anche il coraggio della lotta. (Antonio Scurati)
- Immaginate Mauriupol come una Genova completamente bruciata. Come una città da cui scappano le persone per raggiungere i pullman per stare al sicuro. Il prezzo della guerra è questo: 117 bambini uccisi. Non accogliete i russi in vacanza in Italia, inasprite le sanzioni. (Volodymyr Zelens'kyj)
- La città di Mariupol' sta vivendo una catastrofe umanitaria. La città è bloccata dall'esercito russo. Tutti gli accessi e le uscite dalla città sono bloccati, il porto è minato. È impossibile arrivarci per portare cibo, medicine e acqua, anche a causa del fuoco dei militari russi sui convogli umanitari, con i conducenti che vengono uccisi. (Volodymyr Zelens'kyj)
- La città dove è nata mia madre è al momento quella più gravemente colpita di tutta l'Ucraina. Per me è un evento quasi mistico. Come se anche da morta mia madre debba di nuovo subire la massima infelicità possibile. Credo che se vedesse le immagini cui assisto ora io in televisione sarebbe contenta di non essere più in vita. Mancano luce e gas, le persone muoiono di freddo, non hanno nulla da mangiare né da bere, sono inermi, non possono fuggire e sono in preda al terrore. La città potrebbe presto assomigliare di nuovo alla Mariupol del 1944, l'anno in cui mia madre lasciò per sempre la propria casa con appena un fagotto di vestiti. A volte ho l'impressione che mia madre venga spinta ancora una volta tra le braccia della morte. (Natascha Wodin)
- La Russia non apre i corridoi umanitari verso il territorio ucraino e migliaia di persone vengono deportate. Se vogliono salvarsi non hanno scelta e questo è un altro crimine di Putin. (Iryna Vereščuk)
- Sapendo che già più di mille persone sono morte a Mariupol, i russi hanno rifiutato di aprire dei corridoi umanitari: questo è il loro vero volto. Loro vogliono raderci al suolo. (Julija Tymošenko)
- Seguo le notizie da Mariupol, dove centinaia di migliaia di persone, compresi dei miei conoscenti, sono sottoterra senza contatti, senza elettricità, senza medicinali. Ecco il nuovo rituale di tutti i miei concittadini. Ogni giorno bisogna chiamare tutti i parenti. Sono vivi? Controllare i messaggi. Se appaiono come letti, si può ancora sperare che abbiano avuto un minimo accesso alla rete, che siano in vita. Ed è già una fortuna incredibile in guerra. (Olena Zelens'ka)
- Solo Dio sa quanti civili sono stati massacrati dall'esercito russo nella città portuale vicino al Mar Nero. Si racconta di furgoncini crematori mobili che trasformavano corpi in cenere, ci sono foto satellitari di innumerevoli fosse comuni. Le probabilità che gli ucraini accettino un accordo di pace in cui alcune aree del Paese rimarranno sotto il controllo dei russi è pari a zero, o talmente vicine allo zero da essere trascurabili. Zelensky non ci proverà nemmeno. La guerra non sta andando per il verso giusto per la Russia, perché il morale dell'esercito è basso, la logistica è totalmente marcia, e i leader sono cattivi in ogni senso della parola: malvagi e incompetenti. (John Sweeney)
- È la più grave sconfitta militare dell’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa. [...] Secondo tutte le testimonianze si tratta di un disastro umanitario, con migliaia di vittime civili (tra cui molti bambini) e una città in gran parte distrutta alla fine di un assedio medievale.
- I sopravvissuti dell'assedio di Mariupol, grande porto ucraino sul mare d'Azov, descrivono la loro città come un "inferno sulla terra". [...] In questa città martire sono in corso combattimenti estremamente feroci, perché la sua conquista segnerebbe il primo successo importante per l'esercito di Vladimir Putin.
- Il controllo di questo porto industriale sul mare d’Azov è la chiave della continuità territoriale che la Russia vuole realizzare tra le due repubbliche separatiste del Donbas e la Crimea, annessa nel 2014. La conquista di Mariupol apre la strada a una nuova fase della guerra, con l’offensiva russa per la conquista delle aree del Donbass che ancora sfuggono al suo controllo.
- La guerra [...] non ha preso la direzione sperata da Putin, che deve accontentarsi del controllo assoluto dell’informazione e di un martellamento propagandistico per affermare che tutto si sta svolgendo come previsto. L’unica vittoria di cui possa vantarsi il padrone del Cremlino è la conquista di Mariupol, che non è ancora totale perché un ultimo manipolo di soldati resta asserragliato in un’acciaieria. Ma il prezzo pagato è altissimo: migliaia di vittime civili, una città rasa al suolo e decine di migliaia di sfollati, di cui molti alle prese con una sorte incerta in Russia.
- La Russia andrà fino in fondo e la conquista di Mariupol, città in rovina, ne è la tragica prova.
Citazioni in ordine temporale.
- La resistenza di Mariupol non si è arresa perché conosce i russi e i loro metodi. (19 aprile 2023)
- A Mariupol stanno vincendo i russi ma hanno già perso moltissimi uomini da quando le truppe sono entrate in città, e non possono permettersi che la carneficina continui. (19 aprile 2023)
- Alla vigilia di Natale, a Mariupol si è sentita un'esplosione e poi un tonfo con una lunga eco che ha ricordato i rumori che a marzo scorso erano l'abitudine: i combattimenti non c'entravano, i russi stavano demolendo ciò che rimaneva del teatro drammatico regionale e, insieme, le prove scientifiche del loro crimine. Il teatro della strage del 16 marzo 2022, quello con la grande scritta déti, bambini, dipinta con la vernice bianca sull'asfalto davanti alla facciata e sul retro: ogni lettera, in russo, era alta tre metri perché saltasse all'occhio dei piloti di aerei caccia come quello che ci ha sganciato sopra un missile. In quel momento un grattacielo di fumo grigio alto due volte i palazzi accanto si è sollevato sopra i corpi delle vittime e dei sopravvissuti del più grave attacco russo contro civili ucraini in un anno di guerra. C'erano poco più di mille persone e ne sono morte seicento. (24 febbraio 2023)
- La parola pace per descrivere la vita a Mariupol oggi è impropria. La ricostruzione russa è parziale e i residenti fuggiti chiamano la loro città "città Potemkin". Dalla definizione di "facciata Potemkin" che significa un posto fasullo, con un esterno di cartone luminoso e spettacolare messo a coprire un luogo tetro: una facciata progettata unicamente per nascondere un edificio marcio. (24 febbraio 2023)
- Gli stupri sono un'emergenza, anche le malattie, i saccheggi sono continuati e sono diventati più sofisticati: i russi sono entrati nelle filiali abbandonate dalle banche ucraine a Mariupol. Hanno spostato la polvere e i pezzi di vetro e di cemento scavando tra le macerie, hanno trovato i faldoni e gli hard disk e hanno rubato i dati dei correntisti ucraini. A metà febbraio l'agenzia d'intelligence Sbu, i servizi segreti interni di Kyiv, se n'è accorta: ma i russi avevano già inserito quei dati nelle interfacce online degli sportelli bancari, erano riusciti ad accedere e avevano trasferito sui propri conti – dai conti corrente degli abitanti di Mariupol – più di cento milioni in grivnia, oltre due milioni e mezzo di euro. (24 febbraio 2023)
- Le cliniche private e gli otto complessi ospedalieri di Mariupol – una città grande come Miami – non curano più gli abitanti perché si sono riempiti di soldati russi che tornano mutilati dal fronte del Donbas, dalla città di Bakhmut o da quella, più piccola e più strategica, di Vuhledar. L'ospedale bombardato dai russi un anno fa è il numero tre, quello pediatrico con il grande reparto maternità. Il più importante, il numero 2, che ha cinquecentocinquanta posti letto e, prima della guerra, aveva il reparto di terapia intensiva migliore del Donbas, sarebbe anche l'unico ad avere i farmaci per le malattie neurologiche e il più attrezzato a curare i pazienti oncologici. L'emergenza sono le epidemie, le infezioni che si diffondono e non vengono né studiate né isolate né curate. I pazienti ucraini apparentemente infetti vengono respinti ai pronto soccorso, a dei malati cronici sono state rifiutate cure e ricoveri. Ci sono state scene selvagge di tentativi di rapine nei depositi di medicinali, l'ultimo dieci giorni fa: i rapinatori sono i malati. Gli oltre centomila abitanti rimasti dei quattrocentocinquantamila che c'erano prima della guerra vivono come fantasmi mentre ascoltano la televisione di Mosca raccontare l'ucronia della "Nuova Mariupol". Il progetto russo è rendere la città dove i lavori per rifare l'asfalto sono continuamente rallentati dall'emersione di altri cadaveri (gli abitanti avevano seppellito i vicini alla buona sotto le bombe, per non ammalarsi) una scintillante "meta turistica internazionale". "I mammut" – dicono i russi chiamando le grandi industrie siderurgiche come Azovstal a Ilyich con il soprannome dato dai locali – ormai "sono il passato". (24 febbraio 2023)
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