Armistizio di Cassibile

armistizio tra il Regno d'Italia e gli Alleati della seconda guerra mondiale, firmato il 3 settembre 1943 ed effettivo dall'8 settembre

Armistizio di Cassibile, anche detto armistizio corto, armistizio firmato il 3 settembre 1943 tra il Regno d'Italia e gli Alleati.

Il generale Giuseppe Castellano, firmatario per la parte italiana dell'armistizio di Cassibile

Citazioni sull'armistizio di Cassibile

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  • « Il giorno dell'armistizio comprerò mille copie di giornale e ne tappezzerò tutta la camera. Voglio leggermi e rileggermi quei titoli uno dopo l'altro, steso nel mio letto, con le gambe accavallate e le mani sotto la testa. Armistizio, armistizio! » (Beppe Fenoglio)
  • Inforcati gli occhiali, Castellano sedette al tavolo, sul quale erano appoggiati due telefoni, e firmò tre copie dell'armistizio corto. Quindi Smith[1], che lo aveva osservato rimanendo in piedi, firmò a sua volta «per delega del generale Eisenhower». Erano le 17.15. Ike[2] si avvicinò, a quel punto, a Castellano, e gli strinse la mano. Fu offerto del whisky, ma non si brindò. Poi vennero ammessi il fotografo e il cineoperatore. Eisenhower, che affermò più tardi di non aver voluto sanzionare con la sua firma «quello sporco affare», uscendo dalla tenda staccò una fronda di ulivo da un albero e la sventolò in segno di pace. (Indro Montanelli e Mario Cervi)
  • Le trattative confuse e diffidenti portarono alla firma (3 settembre) dell'"armistizio corto" di Cassibile (Siracusa), praticamente una resa incondizionata. All'armistizio fu associato un piano d'intervento militare alleato nella penisola, fra cui uno sbarco aereo nelle immediate vicinanze di Roma. Nuovi dispareri ed equivoci e una generale insufficienza di direttive fecero mancare questo intervento aereo, e fecero sì che quando l'8 sera l'armistizio fu pubblicato dagli alleati, nulla si trovò disposto per la difesa italiana di fronte alla reazione tedesca. (Luigi Salvatorelli)
  • Per il governo Badoglio, l'armistizio di Cassibile ebbe un aspetto positivo e uno negativo. Il primo consistette nel riconoscimento da parte degli anglo-americani del governo stesso, come controparte legittima che servì a confermare per l'avvenire la continuità dello stato italiano e, per un certo periodo, anche della monarchia. Il secondo consistette invece nel fatto che l'armistizio sanzionò la fine della linea politica adottata dal gruppo badogliano subito dopo il 25 luglio, imperniata sull'idea che si potesse operare un rovesciamento delle alleanze anziché accettare un documento di resa, e soprattutto di ottenere che gli anglo-americani sbarcassero in Italia con forze così grandi da rendere possibile una rapida eliminazione dei tedeschi dal Centro e dal Sud del paese senza che fosse necessaria una forte azione dell'esercito italiano contro i tedeschi stessi, in particolare senza che questa azione assumesse fin dall'inizio un carattere apertamente offensivo. (Giorgio Candeloro)
  1. Walter Bedell Smith (1895 – 1961), generale statunitense.
  2. Soprannome familiare del generale Eisenhower.

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