Appassionata (film 1974)

film del 1974 diretto da Gianluigi Calderone

Appassionata

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Ornella Muti in uno scatto di scena

Titolo originale

Appassionata

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1974
Genere drammatico, erotico
Regia Gianluigi Calderone
Soggetto Gianluigi Calderone, Alessandro Parenzo
Sceneggiatura Gianluigi Calderone, Alessandro Parenzo, Domenico Rafele
Produttore Tonino Cervi
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Appassionata, film italiano del 1974 con Gabriele Ferzetti, Ornella Muti ed Eleonora Giorgi, regia di Gianluigi Calderone.

Frasi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • È che mi sono stancata di queste riunioni di neonati che vogliono fare gli uomini. Sono come bambini che si sporcano addosso, e sporcano tutto quello che toccano. (Eugenia)
  • Non ti bastava fare l'amore? No, il cazzo del dottore ha bisogno di discorsi, di spiegazioni, magari con accompagnamento di musica sentimentale. È meglio che vi lasci soli, voi due. Assieme potrete darvi tutte le spiegazioni che vorrete. (Nicola)
  • Bisogna avere il coraggio di ammettere che ogni cosa va benissimo e che non c'è bisogno di preoccuparsi di niente. Questa è la vera rivoluzione, ecco. Pensa che significherebbe per un uomo rendersi conto che non c'è niente che lo preoccupa. (Emilio)

Dialoghi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Eugenia: Capita anche a te di avere più voglia in questi periodi?
    Nicola: Voglia di che?
    Eugenia: Voglia di fare l'amore. Non so come spiegarlo, ma più forte è il dolore e, non so, più ci si pensa.

Citazioni su Appassionata modifica

  • Appiccicati l'uno all'altro da un opaco tessuto narrativo, spiccano alcuni pezzi forti di erotismo commerciale [...] un sogno morboso che sfiora la situazione di bestialità, ringhiosi amori fra la bionda e un cane lupo; il babbo che strappa gli abiti alla figliola [...] scena ripetuta due volte in un clima sempre più accentuato di tentazione incestuosa. (Tullio Kezich)
  • Per il suo film d'esordio, Calderone sceglie un torbido ritratto di famiglia con risvolti psicoanalitici ma lo racconta con troppe concessioni alle grazie svestite della Muti e (soprattutto) della Giorgi. La Cortese, nel ruolo della madre, fa la solita scena da «isterica dannunziana». (Il Mereghetti)
  • Uscito dal Centro Sperimentale di Cinematografia, Calderone debutta con un film che non manca di eleganza nella sua pruriginosa volontà di far scandalo né di velleità nel descrivere le mediocri nevrosi della media borghesia italiana. Com'è giusto, diventerà uno specialista di porno soft. (il Morandini)

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