John Henry Newman

santo, teologo, cardinale, scrittore, poeta e filosofo inglese
(Reindirizzamento da Apologia pro vita sua)

John Henry Newman (1801 – 1890), teologo, filosofo e cardinale britannico della Chiesa cattolica.

John Henry Newman

Citazioni di John Henry Newman

modifica
  • Come protestante, la mia religione mi sembrava misera, non però la mia vita. E ora, da cattolico, la mia vita è misera, non però la mia religione.[1]
  • Dalle ombre e dalle immagini nella verità.[2]
Ex umbris et imaginibus in veritatem.[3]
  • Diecimila difficoltà non fanno un dubbio, se io capisco bene la questione.[4]
  • Dire che il gentiluomo è uno che non reca mai dolore equivale quasi a definirlo.[5]
  • È compito specifico del cristiano opporsi al mondo.[6]
  • – È il solo che ama le anime – disse con foga Cecilio – ed ama ciascuno di noi come se fosse l'unica persona da amare. È morto per ciascuno di noi come se fossimo l'unica persona per cui morire. È morto su una croce obbrobriosa. "Amor meus crucifixus est". L'amore ispirato da Lui dura per sempre, perché è l'amore dell'immutabile. È un amore che appaga perfettamente, perché è inesauribile. Più ci avviciniamo a Lui, più entra in noi; più abita in noi, più intimamente lo possediamo... Ecco, perché è così facile per noi morire per la nostra fede, tanto da stupire il mondo.[7]
  • [Il bambino è] uscito dalle mani di Dio, con tutti gli insegnamenti e i pensieri del Paradiso impressi da poco in lui.[8]
  • Ho sempre pensato che nessun lutto fosse pari a quello di un marito o di una moglie, ma io sento difficile credere che ve ne sia uno più grande, o un dolore più grande, del mio.[4][9]
  • I veri cristiani sono vigilanti, e i cristiani incoerenti non lo sono.[10]
  • Il vero trionfo del Vangelo consiste in ciò: nell'elevare al di sopra di sé e al di sopra della natura umana uomini di ogni condizione di vita, nel creare questa cooperazione misteriosa della volontà alla Grazia... I santi: ecco la creazione autentica del Vangelo e della Chiesa.[4]
  • In una realtà più elevata le cose vanno diversamente, ma quaggiù vivere significa cambiare, ed essere perfetti significa aver spesso cambiato.[11]
  • “In questi cinquant’anni ho pensato che si stiano avvicinando tempi di diffusa infedeltà, e durante questi anni le acque, infatti, sono salite come quelle di un diluvio.Prevedo un’epoca, dopo la mia morte, nella quale si potranno soltanto vedere le cime delle montagne, come isole in un vasto mare. Mi riferisco principalmente al mondo protestante; ma i leaders cattolici dovranno intraprendere grandi iniziative e raggiungere scopi importanti, e avranno bisogno di molta saggezza e di molto coraggio, se la Santa Chiesa deve liberarsi da questa terribile calamità, e, sebbene qualunque prova che cada su di lei sia solo temporanea, può essere straordinariamente dura nel suo decorso.[12]
  • L'uso dei templi, la dedica di taluni di questi a dei santi particolari e il fatto che in certe occasioni venissero ornati con rami di albero; l'incenso, i lumi, e le candele; le offerte votive a seguito della salute ricuperata; l'acqua santa, il diritto di asilo, i giorni santi e le quattro tempora, l'uso dei calendari, le processioni, la benedizione delle campagne (le rogazioni); gli abiti sacerdotali, la tonsura, l'anello del matrimonio, la pratica di volgersi verso l'Oriente, e più tardi le immagini e forse il canto ecclesiastico e il Kyrie Eleison [l'invocazione "Signore, abbi pietà"] sono tutte derivazioni da usi pagani, santificati perché vennero adottati nella vita della Chiesa.[13]
  • La coscienza non è un egoismo lungimirante, né il desiderio di essere coerenti con se stessi, bensì la messaggera di Colui, il quale, sia nel mondo della natura sia in quello della grazia, ci parla dietro un velo e ci ammaestra e ci governa per mezzo dei suoi rappresentanti. La coscienza è l'originario vicario di Cristo, profetica nelle sue parole, sovrana nella sua perentorietà, sacerdotale nelle sue benedizioni e nei suoi anatemi; e se mai potesse venir meno nella Chiesa l'eterno sacerdozio, nella coscienza rimarrebbe il principio sacerdotale ed essa ne avrebbe il dominio.[14]
  • La crudeltà verso gli animali equivale per l'uomo a non amare Dio.
Cruelty to animals is as if man did not love God.[15]
  • La mente poetica è una mente piena delle forme eterne della bellezza e della perfezione; queste sono il suo materiale di pensiero, il suo strumento e il suo mezzo di osservazione: queste colorano ogni oggetto al quale dirige il suo sguardo. [16]
  • La Sicilia è davvero un giardino. È incredibile, è come il giardino dell'Eden.[17]
  • Mio Dio, credo che Tu mi ami più di quanto io ami me stesso.[18]
  • Nulla è sì consolante, sì penetrante, sì emozionante, sì travolgente, come la Messa, nel modo in cui è celebrata da noi. Potrei attendere alla Messa continuamente, e non essere stanco. Non è semplicemente una formula di parole, è una grande azione, la più grande azione che ci possa essere sulla terra. È... l'evocazione dell'Eterno. Egli si rende presente sull'altare in carne e sangue, davanti al quale gli Angeli si prostrano e i demoni tremano.[19]
  • Obbligare gli uomini a credere a forza di argomenti è altrettanto assurdo che costringerveli con la tortura.[20]
  • Per me le conversioni non erano l'opera essenziale, ma piuttosto l'edificazione dei cattolici.[4]
  • Senza dubbio, se fossi obbligato a introdurre la religione nei brindisi dopo un pranzo (il che in verità non mi sembra proprio la cosa migliore), brinderò, se volete, al Papa; tuttavia prima alla Coscienza, poi al Papa.[21]
  • [Il celibato sacerdotale è] uno stato superiore di vita, al quale la maggioranza degli uomini non possono aspirare.[4]
  • Una Religione rivelata deve essere particolarmente poetica e così è infatti. Mentre le sue proposizioni presentano una originalità capace di avvincere l'intelletto, esprimono anche una bellezza capace di soddisfare la natura morale. Essa ci offre quelle forme ideali di eccellenza di cui si diletta la natura poetica e con le quali si associano ogni grazia e ogni armonia. Ci conduce in un mondo nuovo, un mondo di straordinario interesse, dotato delle più sublimi visioni, dei più teneri e puri sentimenti. La peculiare grazia mentale degli scrittori del Nuovo Testamento impressiona non meno del tangibile effetto che essi producono sui cuori di coloro che ne hanno assorbito lo spirito. Ora non vogliamo occuparci della natura pratica, bensì del lato poetico della verità rivelata. Per i cristiani, una visione poetica delle cose è un dovere: siamo tenuti a colorire tutte le cose con le tinte della fede, a riconoscere in ogni evento un divino significato e una tendenza soprannaturale. Anche gli amici che ci circondano sono investiti di uno splendore ultraterreno: non sono più semplici uomini imperfetti, ma esseri che godono del favore divino, sui quali è impresso il sigillo di Dio, e che si addestrano per la felicità futura. Si può aggiungere che le virtù particolarmente cristiane sono anche particolarmente poetiche – mansuetudine e gentilezza, compassione, gioia e modestia, per non parlare delle virtù devote – mentre i sentimenti più rozzi e ordinari sono gli strumenti della retorica, più che della poesia, come la collera e l'indignazione, l'emulazione, lo spirito combattivo e l'amore dell'indipendenza".[22]
  • Vi è una verità; vi è una sola verità, l'errore religioso è per sua natura immorale; [...] si deve temere l'errore; la ricerca della verità non deve essere appagamento di curiosità; l'acquisizione della verità non assomiglia in niente all'eccitazione per una scoperta; il nostro spirito è sottomesso alla verità, non le è, quindi, superiore ed è tenuto non tanto a dissertare su di essa, ma a venerarla.[23]

Apologia pro vita sua

modifica
  • Al credente non viene risparmiata l'angoscia nonostante la preghiera, segno della speranza nella risurrezione, affiori continuamente sulle labbra del morente e su quelle degli amici.
  • Il razionalismo è il grande male del secolo.
  • La crescita è la sola espressione della vita.
  • La santità piuttosto che la pace. (p. 139)
La santità piuttosto che la tranquillità.[24]
  • Oh potessimo vedere le cose con tanta semplicità, da sentire che l'unica cosa che abbiamo da fare è piacere a Dio! A confronto di questo, a che cosa serve piacere al mondo, piacere ai grandi, e perfino piacere a coloro che amiamo? A che cosa serve essere applauditi, ammirati, corteggiati, seguiti, in confronto a un unico intento, di non essere disobbedienti a una visione celeste? (p. 258)
  • Tu mi dici che la Chiesa di Roma è corrotta. E con questo? Tagliare un membro è un modo strano di salvarlo dall'influsso di qualche malattia organica.

Gesù. Pagine scelte

modifica
  • Dio santifica gli angeli, ma in questo creatore e creatura, non hanno origine da uno solo.
  • La nascita del Salvatore nella carne è il pegno e l'inizio della nostra nascita nello spirito.
  • La vera religiosità è una vita nascosta nel cuore; sebbene essa non possa esistere senza le azioni, queste sono per lo più azioni segrete: segrete opere di carità, segrete preghiere, segrete rinunce, segrete lotte, segrete vittorie.

Maria: pagine scelte

modifica
  • Cristo risiede nei cieli, ma noi dobbiamo pensare a lui esattamente come se fosse ancora qui fra noi.
  • Dio ci dà il santo Spirito in maniera silenziosa; e i silenziosi doveri di ogni giorno ricevono una benedizione sufficiente per la santificazione di migliaia di uomini che il mondo neppure conosce.
  • La Scrittura è stata scritta non per esaltare questo o quel santo in particolare, ma per dar gloria a Dio onnipotente.

Scritti sull'università

modifica
  • Ammettete un Dio, e introdurrete fra i temi del vostro sapere un fatto che circonda, racchiude, assorbe ogni altro fatto concepibile.
  • [L'Università] è una sede della sapienza, una luce del mondo, un ministero della fede, un'Alma Mater della generazione nascente.
  • Educazione non significa semplicemente insegnarci a leggere o scrivere – né formarci al buon adempimento delle nostre professioni mondane, né inculcare i meri principi della credenza e della pratica; – ma operare insieme con Dio per la salvezza delle anime.
  • I colleges sono gli strumenti diretti e particolari che la Chiesa usa nell'Università, per raggiungere i suoi sacri fini.
  • Il College è per la formazione del carattere, intellettuale e morale, per la coltivazione della mente, il miglioramento dell'individuo, lo studio della letteratura, i classici, e quelle scienze fondamentali che rafforzano e aguzzano l'intelletto.
  • Il mondo è un grezzo antagonista della verità spirituale: preme su di voi a volte con mano di ferro, a volte con logica pertinace, a volte con una tempesta di fatti irresistibili.
  • Il sapere, nella misura in cui tende sempre di più ad essere particolare, cessa di essere sapere.
  • L'educazione universitaria è il grande strumento ordinario di un fine grande ma ordinario; essa aspira ad elevare il tono intellettuale della società, a coltivare l'opinione pubblica, a purificare il gusto nazionale, a fornire principi veri all'entusiasmo popolare e scopi stabili all'aspirazione popolare; a dare ampliamento e sobrietà alle idee del tempo, a facilitare l'esercizio del potere politico, e ad affinare le relazioni della vita privata.
  • L'intensa percezione e l'apprezzamento del fine per cui egli predica, e cioè, essere lo strumento di un determinato bene spirituale per coloro che lo ascoltano.
  • L'Università intristisce perché manca di vita spirituale. Intendo ora senz'altro per vita spirituale vita religiosa
  • L'utile non è sempre bene, il bene è sempre utile.
  • La forza, la saldezza, l'inclusività e la versatilità dell'intelletto, il dominio sulle nostre facoltà, il giudizio istintivamente retto sulle cose che ci si presentano, che a volte è sì un dono naturale, ma che in genere non si ottiene senza molto sforzo e l'esercizio di anni.
  • Le tentazioni che di solito assalgono i giovani e gli intellettuali sono due: quelle che sono dirette contro la loro virtù, e quelle che sono dirette contro la loro fede.
  • Metà delle controversie che accadono nel mondo sorgono dall'ignoranza dei fatti; metà dei pregiudizi contro il cattolicesimo si trovano nella cattiva informazione delle parti pregiudiziali.
  • Non possiamo fare a meno di una idea, e costruiamo un'illusione, se non riusciamo a cogliere una verità.
  • Non proibire la verità di alcun genere, ma vigilare che nessuna dottrina passi sotto il nome della verità se non quelle che a ragione la rivendicano.
  • Quando divenni cattolico, una delle mie prime domande fu: "Perché noi cattolici non abbiamo un'università?
  • Quando la Chiesa fonda una università non chiede talento, genio o conoscenza, per se stessi, ma nell'interesse dei suoi figli, in vista del loro benessere spirituale e della loro influenza e utilità religiose, con il fine di educarli ad adempiere meglio i loro rispettivi compiti nella vita, e di renderli membri più intelligenti, più capaci e più attivi della società.
  • Quando una moltitudine di giovani, acuti, di mente aperta, capaci di sintesi ed osservatori, come sono i giovani, si trovano insieme e si frequentano liberamente l'un l'altro, anche se non c'è nessuno che insegni loro; la conversazione di tutti è una serie di lezioni per ognuno.
  • Riusciremo ad indicarvi come prova che lo zelo per il sapere può crescere anche sotto la pressione delle professioni secolari; che l'ingegno naturale non necessariamente rende un uomo inoperoso, né l'inclinazione della mente all'indagine, irriverente; che la sagacia e l'intelligenza non sono incompatibili con una fede ferma nei misteri della Rivelazione; che la conoscenza in letteratura e nelle scienze non necessariamente rende gli uomini presuntuosi, né al di sopra della loro posizione, né irrequieti, né caparbi
  • Scienza, metodo, ordine, principio e sistema; regola ed eccezione, ricchezza ed armonia.
  • Se ci deve essere una rinascita, ci deve essere un inizio, e un inizio avrà sempre un carattere locale e personale […] Deve avere un centro, prima di avere una circonferenza.
  • Sono le due forze motrici che mandano avanti il mondo e che nell'ordine soprannaturale sono unite nella Fonte di tutta la perfezione
  • [L'università è] Un luogo di comunicazione e di circolazione del pensiero attraverso le relazioni personali, in un territorio molto esteso.
  • Un sistema accademico è un inverno artico; creerà un'Università imprigionata nel ghiaccio, pietrificata, rigida, e nient'altro.

Citazioni su John Henry Newman

modifica
  • Cor ad cor loquitur, questo motto ch'egli imporrà sulle sue insegne cardinalizie è il motto di tutta la sua vita, di tutto il suo sacerdozio. (Louis Bouyer)
  • Con Newman è impossibile prevedere dove andrà a parare. Interamente assorbito dalle verità che si sforza di penetrare, egli sviluppa i suoi ragionamenti con totale disinvoltura e libertà, senza preoccuparsi della piega che sembrano prendere sul piano morale. Egli è fermamente determinato a cogliere, grazie a un'accurata introspezione psicologica, il nucleo etico di ogni argomento, riuscendoci in pieno. (Muriel Spark)
  1. Dal suo diario, gennaio 1863; citato in papa Benedetto XVI, Discorso ai Cardinali, Arcivescovi e Vescovi, Prelatura Romana, per la presentazione degli auguri natalizi, 20 dicembre 2010.
  2. Epitaffio composto da Newman stesso; citato in Giovanni Velocci, John Henry Newman: una vita per la Chiesa, introduzione a John Henry Newman, Gesù. Pagine scelte, p. 44.
  3. Cfr. altare dedicato a John Henry Newman, Brompton Oratory, Londra.
  4. a b c d e Citato in Paolo Gulisano, La beatificazione di Newman per far risorgere l'Europa cristiana, Zenit, 22 luglio 2009.
  5. Da L'Idea di Università, in Opere.
  6. Da Sermoni su temi di attualità, p. 545.
  7. Da Callista, p. 129.
  8. Da uno scritto del 1830; citato in Jeremy Rifkin, La civiltà dell'empatia: La corsa verso la coscienza globale nel mondo in crisi, Mondadori, Milano, 2010, p. 327. ISBN 978-88-04-59548-9
  9. Newman si riferisce alla morte di padre Ambrose St John, suo collaboratore e grande amico al punto che, per volontà di Newman, sono stati sepolti insieme. Questo particolare ha fatto pensare ad alcuni all'esistenza di una relazione omosessuale fra i due.
  10. Da Come guardare il mondo con gli occhi di Dio, p. 33.
  11. Citato in Ian Ker, Newman: La fede, traduzione di Giovanni Iamartino, Edizioni Paoline, Milano, 1993, p. 44. ISBN 88-315-0847-4
  12. Marín J.M., John Henry Newman. La vita (1801-1890), Jaca Book, Milano, 1998, p. 417. Citato in Piergiorgio Seveso, J. H. Newman, un cardinale contro il liberalismo, 5 febbraio 2013.
  13. Da Lo sviluppo della dottrina cristiana, p. 394.
  14. Da Lettera al duca di Norfolk. Coscienza e libertà, pp. 219-220.
  15. Da Parochial and Plain Sermons, Londra, 1868; citato in Matthew Scully, Dominion, Souvenir Press, Londra, 2011, p.
  16. La freccia scintillante che colpì Chesterton di Enrico Reggiani, L'osservatore Romano del 20-21 settembre 2012
  17. Citato in Francesco Renda, Storia della Sicilia dalle origini ai giorni nostri – Vol.II Da Federico III a Garibaldi, Sellerio Editore, Palermo, 2003, pp. 728-729. ISBN 8838919143
  18. Citato in Mario Canciani, Vita da prete, Mondadori, Milano, 1991, p. 117. ISBN 88-04-34449-0
  19. Citato in Michael Davies, L'Eterno Sacrificio della Santa Messa, Suore Francescane dell'Immacolata (Monastero delle Murate), Città di Castello (PG); citato in Cristina Siccardi, L'Eterno Sacrificio della Santa Messa, corrispondenzaromana.it, 8 gennaio 2013.
  20. Da Sermone IV, in Quindici Sermoni, in Opere.
  21. Da Lettera al duca di Norfolk. Coscienza e libertà, p. 236.
  22. Citato in J.H.Newman, La mente e il cuore di un grande, Edizioni Paoline; pagine scelte dalle opere di John Henry Newman con saggio introduttivo di Malachy Gerard Carroll, versione dall'inglese di Frida Ballini.
  23. Da Lo sviluppo della dottrina cristiana, p. 377.
  24. Citato ne L'Osservatore Romano, 29 ottobre 2009.

Bibliografia

modifica
  • John Henry Newman, Apologia pro vita sua, curatore F. Morrone, traduzione di E. Kortenaar, P. Canepari, L. Magabosco, Paoline, Milano, 2001.
  • John Henry Newman, Callista. Racconto del terzo secolo, traduzione di Gianni Malerba, Paoline, Roma, 1983.
  • John Henry Newman, Come guardare il mondo con gli occhi di Dio, curatore T. De Rosa, traduzione di L. Magnabosco, Paoline, Milano, 1996.
  • John Henry Newman, Gesù. Pagine scelte, a cura di Giovanni Velocci, traduzione di Giovanni Velocci e Lella Magnabosco, Edizioni Paoline, Milano, 1992.
  • John Henry Newman, Lettera al duca di Norfolk. Coscienza e libertà, a cura di Valentino Gambi, Paoline, Roma, 1999. ISBN 9788831516891
  • John Henry Newman, Lo sviluppo della dottrina cristiana, traduzione di Alfonso Prandi, Il Mulino, Milano, 1967.
  • John Henry Newman, Maria: pagine scelte, tradotto da R. Fenoglio con la collaborazione d P. Boyce, R. Fenoglio, Paoline, 1999

'John Henry Newman, Opere, a cura di Alberto Bosi, UTET, Torino, 2013. ISBN 9788841892886

  • John Henry Newman, Sermoni su temi di attualità. Sermoni all'Università di Oxford, traduzione di L. Chitarin, ESD Edizioni Studio Domenicano, Bologna, 2004.
  • John Henry Newman, Scritti sull'università. L'idea di Università, Origine e sviluppo delle Università, Bompiani, Milano 2008.

Altri progetti

modifica