Repubblica Democratica del Congo

stato dell'Africa centrale, con capitale Kinshasa
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Citazioni sulla Repubblica Democratica del Congo e dei congolesi.

Bandiera della Repubblica Democratica del Congo

Citazioni

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  • Il Congo è forse la terra più sfruttata al mondo, non solo dall'uomo bianco. I primi grandi mercanti di avorio impararono presto quanto fosse più vantaggioso razziare che commerciare; venivano dalla islamizzata Zanzibar e avevano potere enorme. (Roberto Saviano)
  • Il Congo era assolutamente impreparato all'indipendenza. I belgi avevano dato l'istruzione elementare a un gran numero di congolesi, ma soltanto allo scopo di farne dei buoni impiegati d'ordine e degli zelanti collaboratori. I congolesi non avevano virtualmente alcuna possibilità di compiere studi superiori. Al momento dell'indipendenza, vi erano meno di trenta laureati in una popolazione che ammontava a tredici milioni di individui. Ma, quel che è ancora più grave, i belgi non impartirono mai ai congolesi alcun insegnamento per quanto concerneva l'arte di autogovernarsi. In ogni altra colonia africana, dieci o quindici anni di intesa preparazione precedettero l'autogoverno; ma nel Congo, i belgi consegnarono le redini meno di due settimane prima dell'indipendenza. (David E. Reed)
  • Il Congo ottenne l'indipendenza nel giugno del 1960 e i tragici eventi che seguirono mostrarono come i belgi non avessero mai abbracciato l'idea che, di fatto, l'indipendenza congolese divenisse effettiva. Nella pratica, non vi era alcun politico o funzionario congolese con una qualche esperienza, e non c'erano ufficiali africani nella force publique. Così, l'insistenza con cui i ragguardevoli interessi commerciali del Belgio andavano a interferire con la politica congolese finì per complicare una situazione già estremamente difficile. (Kwame Nkrumah)
  • L'Africa è il cuore nevralgico del mondo, e il Congo è il cuore del cuore. Saranno le donne congolesi a curare quel cuore. (Eve Ensler)
  • L'Africa nera è fortemente condizionata da tutto quello che accade nella Repubblica Democratica del Congo, l'ex Zaire. Uno stato immenso, settantatré volte più grande della Catalogna, ricco di rame, cobalto, diamanti, uranio e altre risorse strategiche. Una voce lucida sosteneva che «chi controlla lo Zaire, controlla l'Africa». Un'altra più lugubre sosteneva che «L'Africa ha la forma d una pistola e lo Zaire è il grilletto». Sarebbe dunque nefasto se un bandito qualunque arrivasse a controllare questa pistola geopolitica. (Albert Sánchez Piñol)
  • La ricchezza del Congo sembra inesauribile: da lì partirono quattro milioni di schiavi verso l'America. Quando diventa colonia belga sotto Leopoldo II, quando non sembra poter dare risorse maggiori della carne umana, un medico scozzese inventa lo pneumatico in gomma, quindi la richiesta di caucciù inizia ad arrivare da ogni parte del mondo e il Congo ne è pieno. La prima bomba atomica è stata fatta con uranio congolese e dopo l'uranio c'è il coltan, che serve all'industria elettronica. Senza coltan non ci sono telefonini, non ci sono computer, non ci sono smartphone, tablet. E poi diamanti, e oro. (Roberto Saviano)
  • Spuntò l'alba sulla foresta pluviale del Congo.
    Il sole pallido bruciò il freddo del mattino e l'umida nebbiolina appiccicosa, rivelando un gigantesco mondo silenzioso. Alberi enormi con tronchi di dieci metri di diametro salivano ad altezze di sessanta metri, dove spiegavano la loro densa fronzuta tettoia, nascondendo il cielo e gocciolando perpetuamente. (Michael Crichton)
  • Abbiamo ridato al popolo congolese il rispetto e l'autostima. Per me, questo è l'inizio dello sviluppo della nazione e del patriottismo stesso.
  • Come qualsiasi altro paese, abbiamo i nostri difetti. Abbiamo le nostre sfide, grandi sfide. Ma una democrazia si è radicata nel Congo, e questo è in sé un fattore di stabilità, una stabilità a lungo termine.
  • Il Congo è un continente a sé stante.
  • Il Congo sta ancora costruendo le sue istituzioni, incluse quelle della sicurezza. E poi, e il mondo lo deve sapere, il Congo è stato per così tanto tempo sotto un embargo d'armi. Da una parte, siamo obbligati a proteggere e difendere il nostro paese. Lo stiamo facendo, e continueremo a farlo. Ma dall'altra, abbiamo questi gentiluomini seduti da qualche parte a Bruxelles ed altrove che stanno praticamente legandoci le mani dietro la schiena.
  • L'impressione che si riceve dai mezzi d'informazione del mondo è che l'intero Congo sia un paese in fiamme, o che lo era. No, abbiamo 145 territori in questo paese, e tra questi, abbiamo quattro o cinque che erano problematici.
  • La democrazia fu assassinata qui quando fu assassinato Patrice Lumumba. Chi è stato a riportare la democrazia in questo paese? Siamo stati noi quelli che l'hanno fatto dopo aver rovesciato la dittatura nel 1997. Ora, il Congo diventa un capro espiatorio. Congo questo, Congo quello, Congo e i diritti umani. Ma noi non agiamo in base a ciò che pensa l'occidente.
  • Noi dimostreremo al mondo ciò che può fare il negro quando lavora in libertà e faremo del Congo un centro che irradierà luce su tutta l'Africa.
  • Siate orgogliosi di appartenere al Congo, alla nostra patria, che deve essere situata nella categoria dei popoli liberi.
  • Viva il Congo indipendente!
    Viva il Congo unito, viva la libertà!
  • Il popolo congolese è stato umiliato, maltrattato e massacrato per più di due decenni sotto gli occhi della comunità internazionale. Oggi, grazie alle nuove tecnologie di informazione e di comunicazione, nessuno può dire: 'Non lo sapevo'.
  • La realtà preoccupante è che l'abbondanza delle nostre risorse naturali - oro, coltan, cobalto e altri minerali strategici - è la causa alla radice della guerra, della violenza estrema e della povertà nella Repubblica democratica del Congo.
  • Qui in Congo per molti cittadini la lettura richiede uno sforzo sovrumano. Anche coloro che hanno imparato a leggere tendono a prediligere la trasmissione orale. Dunque a poco vale il testo scritto: qui sono le parole che contano.
  • Che ognuno di voi sia ormai consapevole di appartenere innanzitutto a una delle nazioni più belle dell'Africa: la nazione congolese, in seno alla quale il Katanga ha il suo posto allo stesso titolo di qualsiasi altra provincia. Mi spingerò anche oltre, e non esito a dirvi che dimenticando gli errori del passato il Katanga, è sulla buona strada per ridiventare ciò che è sempre stato: il figlio prediletto della nazione.
  • Congolesi, mostrate al vecchio mondo che si è dichiarato più civilizzato del continente nero che l'ospitalità africana dei nostri avi non è una parola vuota e che voi siete più umani di coloro che, in Europa, si sentono in dovere di far subire agli individui le conseguenze di conflitti che oppongono gli stati africani ai gruppi finanziari.
  • Il nostro paese ha un potenziale enorme. È giunta ormai l'ora di assumere il controllo di questo potenziale e metterlo al servizio dei congolesi. Per sfruttare e utilizzare questo potenziale, che ci sia o no l'intervento straniero, l'essenziale dipenderà dai cittadini di questo. Così negli anni a venire, bambini e adulti, uomini e donne, dovranno lavorare senza sosta, vale a dire rimboccarsi le maniche per innalzare questo magnifico Paese.
  • Il popolo congolese ed io siamo una sola persona. Ferire il popolo significa ferire me. Non lo posso permettere oggi, e non lo permetterò in futuro.
  • La rivoluzione congolese non ha niente a che fare con quelle di Pechino, di Mosca o di Cuba. Non è fondata su teorie già esposte (confezionate, precostituite), né su dottrine prese in prestito. È rivoluzionaria per la sua volontà di fare affidamento sulla popolazione e per il suo scopo, che è quello di modificare il vecchio stato di cose. Ma si tratta di una rivoluzione veramente nazionale, essenzialmente pragmatica, nutrita dall'esperienza e che individua nel modo più esatto tutti gli aspetti della situazione del paese. Ripudia tanto il capitalismo quanto il comunismo, siccome l'uno e l'altro sistema, nella loro disputa per l'egemonia mondiale, hanno diviso le nazioni e i popoli in campi opposti.
  • Per svilupparsi rapidamente, il Congo deve industrializzarsi e attualmente il suo sviluppo industriale è limitato perché deve rifornirsi all'estero di prodotti metallurgici e chimici.
  • Sia coloro che ci ascoltano che coloro che ci leggono sappiano una volta per tutte che noi vogliamo che questa terra congolese sia una d'amore, di rispetto reciproco e di fraternità fra le diverse comunità e razze che l'abitano. Non accetteremo mai le pratiche razziste sul territorio della nostra repubblica.

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