Willie Peyote

rapper e cantautore italiano (1985-)

Willie Peyote, pseudonimo di Guglielmo Bruno (1985 – vivente), rapper e cantautore italiano.

Willie Peyote (2018)

Citazioni di Willie Peyote modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • [Sulle critiche al brano presentato al Festival di Sanremo 2021] Mi chiedo dove ho sbagliato, se le uniche che si sono incazzate per quello che dico sono le femministe. Quelli che volevo fare incazzare davvero l'hanno presa sul ridere e sono passati oltre, e invece loro, con cui volevo confrontarmi, se la sono presa. Mi spiace molto. [«Secondo te perché è successo?»] Perché è difficile affrontare queste discussioni: essendo io un uomo, se parlo della lotta al patriarcato sbaglio di default in qualunque modo ponga il problema, in quanto faccio già parte della cultura patriarcale. Il che è proprio il motivo per cui ho inserito nel testo una battuta volutamente provocatoria: era un modo per dire che mi spiace non poter più affrontare questi temi, e dall'altra parte vederli sviliti sul palco dell'Ariston in altre forme. [...] Io capisco tutto, ma perché nessuno si pone il problema che durante il Festival [...] il testo di Arisa (scritto da Gigi D'Alessio, un uomo) dica che lei è nuda e lui non si alza dal divano, che Beatrice Venezi voglia farsi chiamare direttore d'orchestra e non direttrice? Parliamo anche di tutte queste cose. [...] [«Le parole criticate dalle femministe nel tuo testo sono state "Mi sono sbagliato / Non ho capito in che modo twerkare vuol dire lottare contro il patriarcato", in riferimento alla performance di Elettra Lamborghini l'anno scorso. Ti hanno accusato di mansplaining...»] Sono andato in un luogo pregno di simboli patriarcali e volevo fare una riflessione, e invece è sembrato quasi che ci sguazzassi. Se dicono che sono un paraculo e un qualunquista mi va benissimo, ma che non ci sia più spazio per le provocazioni e la successiva discussione mi dispiace tantissimo. Il problema della cancel culture è che non bisogna abolire gli argomenti: bisogna trattarli finché non si risolve il problema. E invece sembra diventato impossibile, e non solo rispetto a queste tematiche. [...] [«Non ti aspettavi qualche incomprensione, su un testo del genere?»] Certo, anzi. [...] Mai dire mai (la locura) voleva essere un cortocircuito, e credo che la maggior parte delle persone ne abbiano capito il senso, ma era ovvio che qualcuno avrebbe frainteso le mie parole o che le avrebbe strumentalizzate dando loro un senso che non volevo dare. [...] [«È il paradosso di quando scrivi una canzone che diventa molto popolare: all'improvviso non è più tua, ma di tutti, e ciascuno la interpreta a modo suo.»] Io scrivo come nel rap: una serie di punchline, cioè battute ad effetto, che dovrebbero essere prese come tali, e soprattutto di cui bisognerebbe contestualizzare meglio il soggetto. Quando parlo di It-pop non ce l'ho con i musicisti che fanno quel genere, ma con quei giornalisti che chiamano avanguardia una scena che esiste da almeno cinque anni e di cui non si erano mai accorti prima. Quando parlo di TikTok non ce l'ho con i creators, ma con le case discografiche che aspettano al varco quelli che hanno fatto successo sui social per metterli sotto contratto. Idem per il twerking: non ce l'ho con quello stile di danza o con la Lamborghini, ma punto il dito sul fatto che twerkare a Sanremo non può trasformarti in un simbolo di lotta, soprattutto se vivi nel privilegio da quando sei nata.[1]
  • [«"La cultura è roba di sinistra, ma è un filo classista". Perché?»] Spesso sembra che la cultura sia un passatempo ad appannaggio dei ceti più abbienti della popolazione mentre la cultura, per essere utile, dovrebbe essere accessibile a tutti, soprattutto ai ceti più bassi che sono quelli a cui la sinistra dovrebbe parlare.[2]

Il rapper che non t'aspetti

Intervista di Ernesto Assante, repubblica.it, 26 ottobre 2019.

  • Sono nato con il punk, quello molto adolescenziale, suonavo il basso e facevo la seconda voce. Poi sono stato folgorato dal rap, ho iniziato a farlo già prima delle scuole superiori. Poi mi sono rotto il cazzo, ho suonato la batteria in un gruppo post rock, ma in quel caso non componevo, facevo solo il batterista. Quindi ho pensato di mettere insieme tutte le cose, il rap, il rock e anche la canzone, perché mi è sempre piaciuta, e mischiando tutto sono arrivato dove sono oggi.
  • [...] la musica gratis ha cambiato tutto, ha permesso alla gente di ascoltare progetti e artisti che non gli sarebbero arrivati altrimenti, cercando un disco e comprandolo. Invece Spotify ti permette di essere curioso, di andare per tentativi, di provare e di scoprire. E i soldi che non spendi in dischi li investi nei concerti: questa modalità porta più persone sotto al palco, perché non spendendo per i dischi la gente supporta gli artisti andando ai concerti. All'inizio fai solo dieci persone, ma intanto le fai, e pagano per te.
  • La morte di Mango è uno dei momenti più toccanti che io ricordi. Un artista che si sente male sul palco, chiede scusa al pubblico per il disturbo prima di morire è assolutamente incredibile. Certo, lo stile di Mango era lontano dal mio, ma io volevo celebrare la persona, l'artista che lo è fino all'ultimo minuto, con un incredibile rispetto per il suo pubblico.

Citazioni tratte da canzoni modifica

Non è il mio genere, il genere umano modifica

Etichetta: ThisPlay Music, 2014.

  • Racconto la tua fine in anticipo tipo spoiler. (da Oscar Carogna, n. 1)
  • Cos'è l'orgoglio? Se non fingermi fiero di ciò che non voglio. (da Glory Hole, n. 2)
  • Scrivo per i posteri pitture rupestri, ma resto anonimo | non voglio neanche il nome sul citofono. (da Don't panic, n. 3)
  • Ho visto pecorelle che si prendono gli insulti | giudicate come eroi da una nazione intera, | ragazzi come noi che si prendono manganellate | giudicati come avanzi di galera. (da 1312, n. 4)
  • Torino, mentalità ultras vecchia maniera, | solo in qualche vecchia foto sta città era bianca e nera. (da 1312, n. 4)
  • Il tempo che passiamo insieme a volte mi fa male, a volte bene, | a volte sembra sale, a volte miele, | a volte mi prende nella bocca dello stomaco e mi stringe, | a volte sembra vero e a volte finge. (da L'una di notte, n. 10)
  • La vita è come prendere un treno affollato d'estate: | tocca dividere l'aria con piccoli stronzi e vecchie sudate. (da Turismi, n. 11)
  • Ho paura dell'oblio | e ciascuno di noi è spaventato, | teme di essere dimenticato e morire nell'anonimato, | siamo fatti a immagine e somiglianza, | questo per me è già abbastanza per odiarvi tutti ad oltranza. (da Turismi, n. 11)
  • La gente alla fine pensa un sacco di cose, il più delle volte a caso, | non so se fa più male quello che gli entra in testa o quello che gli entra nel naso. (da Turismi, n. 11)
  • I tuoi eroi fanno cilecca sul più bello, | fighetti strapagati come Matri e Borriello, | esproprio proletario, ti entro in casa col crick, | fanculo i radical chic, restiamo hardcore come Kamil Glik. (da Glik, n. 14)

Educazione sabauda modifica

Etichetta: ThisPlay Music, 2015.

  • Ma non riesco a concepire di uscire senza bere | perché è come essere Superman senza alcun potere, | io lo faccio per fare un piacere agli altri | così sembrate un po' più interessanti, dovreste ringraziarmi. (da C'era una vodka, n. 3)
  • Se i miei pensieri prendessero forma eclisserebbero il sole | così li lascio nascosti ma poi diventano mostri | e se li scrivo esorcizzo ma poi diventano i vostri. (da Etichette, n. 8)
  • Come tra uomo e donna | la paura di restare soli sembra amore e passa come una sbornia. (da Etichette, n. 8)
  • Ma pensa che se uno che non sa bene la lingua | e non ha nessuna conoscenza, | riesce a fotterti il lavoro con questa facilità | ti servirebbe un esame di coscienza. (da Non sono razzista ma..., n. 10)
  • Se non fumi sei un brav'uomo, sei altruista, | chi fuma invece attenta alla tua vita, è un terrorista, | io ho smesso ormai da anni, cinque o sei, | ma devo ammettere che quando pippo molto ancora oggi una siga la fumerei. (da La dittatura dei non fumatori, n. 12)

Sindrome di Tôret modifica

Etichetta: 2017.

  • Parole vuote ammassate, | prive di vita, impilate, | come un fossa comune, | come ogni cosa che fate. (da Vanvera, n. 1)
  • L'analfabetismo è funzionale, | nel senso che serve a chi comanda, | qua hanno tutti una risposta | però qual è la domanda? (da Vanvera, n. 1)
  • Ma mi spiegate perché ogni cosa che fate | quando vi schierate si trasforma in una gara a squadre, | basta un attimo, fine del dibattito fra due tifoserie | che tanto le idee giuste son le mie. (da I Cani, n. 2)
  • Ma i cani son meglio delle persone | che dicono che i cani son meglio delle persone. (da I Cani, n. 2)
  • Se fossi in me saremmo in troppi | e già qui dentro c'è una gran confusione. (da I Cani, n. 2)
  • Cosa hai visto una coppia? | Io ho visto due persone sole. | La gente starebbe un po' meglio | capisse che cazzo vuole da sto cazzo d'amore. (da Ottima Scusa, n. 3)
  • C'è vita nello spazio? | C'è vita dopo la morte? | Che domande del cazzo, | intorno a me persone già morte. (da Portapalazzo, n. 8)
  • Ho costruito intorno a me un castello con muri di forse | dove sono il re e il giullare di corte, | dove sono i "se" in queste frasi contorte, | perché scegliere quella tra mille altre porte. (da Portapalazzo, n. 8)
  • Il vostro amore è poco più di una sborrata | e la natura che ci chiede di perpetuare la specie, | mettere al mondo un erede, un'erezione costante già dalle medie, | devi spargere il seme, in fondo siamo animali, | a me sta bene, ma ogni tot faccio due esami. (da Portapalazzo, n. 8)
  • Tocca farla semplice, serve all'ascoltatore | se è depresso e canta male, di fissa è cantautore. (da Vilipendio, n. 12)

Iodegradabile modifica

Etichetta: Universal Music Group, Virgin Records, 2019.

  • Di questi tempi è già qualcosa avere mezza idea, | la gente più è stupida e più procrea | e una statistica così non può che peggiorare, | dovremmo fare un figlio noi solo per compensare. (da La tua futura ex moglie, n. 3)
  • Ti sei fatta grande e hai reso il mondo piccolo | ma la distanza pesa più di quel che dicono, | poi stare vicini si corre il pericolo | di essere anche veri e mettersi in ridicolo. (da La tua futura ex moglie, n. 3)

Altre canzoni modifica

  • Non si è pentito chi mi ha licenziato | perché ha solo seguito leggi di mercato | e quando ha delocalizzato ha salvato l'azienda | quindi di fatto è un eroe, non si offenda. (da Il bombarolo, Faber nostrum, 2019)
  • Quest'odio non è mio, per inciso, | è solo l'odio che mi avete iniettato e mi ha quasi ucciso. (da Il bombarolo, Faber nostrum, 2019)
  • La paura è la briglia dell'elettore, | però questa paura è un po' meschina, in effetti | si concentra solo su certi gruppetti | e io sono tranquillo non desto sospetti, | da uno così bianco tu non te lo aspetti. (da Il bombarolo, Faber nostrum, 2019)

Opere modifica

Note modifica

  1. Dall'intervista di Marta Blumi Tripodi, Willie Peyote: «Quelli che volevo fare incazzare davvero l’hanno presa sul ridere», rollingstone.it, 6 marzo 2021.
  2. Dall'intervista di Andrea Conti, Willie Peyote a FqMagazine: "La pornostalgia? Quando il futuro non ti dà certezze, l'unica è guardarsi le spalle", ilfattoquotidiano.it, 28 maggio 2022.

Altri progetti modifica