Vi presento Joe Black
film del 1998 diretto da Martin Brest
Vi presento Joe Black
Titolo originale |
Meet Joe Black |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 1998 |
Genere | drammatico, sentimentale |
Regia | Martin Brest |
Sceneggiatura | Ron Osborn, Jeff Reno, Kevin Wade, Bo Goldman |
Produttore | Martin Brest |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
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Vi presento Joe Black, film statunitense del 1998 con Brad Pitt e Anthony Hopkins, regia di Martin Brest.
Frasi
modifica- Pensa solo a millenni moltiplicati per secoli connessi dal tempo senza fine, io esisto da allora... (Joe)
- Che male c'è a prendersi cura di una donna? Lei si prende cura di te... (Joe)
- Morte e tasse... (Joe)
- Ho amato Susan dal momento in cui è nata e la amo sempre con lo stesso affetto. Quello che sogno è un uomo che la scopra e che lei scopra un uomo che sappia amarla, che sia degno di lei, che sia di questo mondo, di questo tempo, che abbia la grazia, la compassione e la forza di starle accanto mentre lei avanza in questa bella cosa chiamata vita. (Bill)
- Voglio che tu sappia quanto ti voglio bene, che hai dato alla mia vita un significato che non avevo il diritto di pretendere. (Bill)
- Esercito una certa funzione che sembra prendere la maggior parte del mio tempo, ma a volte mi viene il dubbio di non aver lasciato molto spazio per qualcos'altro. (Joe)
- Calma, Bill. Ti farai venire un infarto e rovinerai la mia vacanza. (Joe)
- Non mi è piaciuto il modo in cui ti ha parlato. Ma ora mi sento meglio per il modo in cui gli hai risposto. (Joe)
- Sei tu il veleno, Drew. Hai operato dietro le quinte per subornare la fiducia di un uomo che ti aveva dato il suo imprimatur di classe, eleganza e grandezza. Io ho avuto l'occasione di assistere ad ogni genere e grado di inganno. Ma Bill Parrish è stato bersaglio di macchinazioni così machiavelliche che raramente nella mia esperienza ho incontrato, eppure... le ha combattute da stoico e da altruista, senza rivelare la mia identità. Se avesse violato il patto di segretezza che ha fatto, il suo compito sarebbe stato molto più facile, avrebbe potuto trasformare la sconfitta in vittoria... ma è un uomo troppo onorevole per fare questo. Per causa mia ha perso il suo lavoro, la sua compagnia, la sua reputazione. Perciò ora, date queste perdite... sono obbligato a porre fine alla segretezza. È arrivato il momento di dirti chi sono. (Joe)
- Drew, non ti sbagliare. Se tu scegliessi di sondare la mia risoluzione sulla faccenda, vedresti un risultato che avrebbe una finalità che va al di là della tua comprensione. E non conteresti i giorni, i mesi o gli anni, ma i millenni, in un posto senza porte. (Joe)
Dialoghi
modifica- Ragazzo della caffetteria: Sai, pensavo che non voglio che tu sia il mio dottore, non voglio che... tu mi visiti.
Susan: Perché?
Ragazzo della caffetteria: Perché mi piaci tantissimo.
Susan: E io... io non voglio visitare te.
Ragazzo della caffetteria: Non vuoi? Perché no?
Susan: Perché mi piaci tantissimo.
- Joe: Come sai che ti ama?
Quince: Perché conosce la cosa peggiore di me e le sta bene.
- Susan: Ti è piaciuto fare l'amore con me?
Joe: Sì.
Susan: Più del tuo burro di noccioline?
Joe: Sì. Molto di più.
- Bill: Tu ami Drew?
Susan: Vuoi dire come tu amavi la mamma?
Bill: Dimentica me e la mamma. Intendi sposarlo?
Susan: È probabile.
Bill: Ascolta, vado pazzo per quel ragazzo, è intelligente, intraprendente potrebbe portare la Parrish Communications nel ventunesimo secolo e me con lei.
Susan: Allora cos'è che non va?
Bill: Vale per me, io sto parlando di te. Non è quello che dici di Drew è quello che non dici.
Susan: Forse non ascolti.
Bill: Oh, sì invece. Non un'ombra di trasalimento, non un bisbiglio di eccitazione. Questo rapporto ha la stessa passione di una coppia di nibbi reali. Voglio che qualcuno ti travolga, voglio che tu leviti, voglio che tu... canti con rapimento e danzi come un derviscio.
Susan: Ah, tutto qua?
Bill: Sì. Abbi una felicità delirante o almeno non respingerla.
Susan: Va bene. "Abbi una felicità delirante"... vedrò di fare il possibile.
Bill: Ah ah ah... lo so che ti suona smielato, ma l'amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi. Io ti dico: buttati a capofitto, trova qualcuno da amare alla follia e che ti ami alla stessa maniera. Come trovarlo? Be', dimentica il cervello e ascolta il cuore. Io non sento il tuo cuore. Perché la verità, tesoro, è che non ha senso vivere se manca questo. Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente... be', equivale a non vivere. Ma devi tentare perché se non hai tentato, non hai mai vissuto.
Susan: Bravo!
Bill: Ah, sei una dura!
Susan: Scusami. D'accordo dimmelo di nuovo ma stavolta la versione breve.
Bill: Non respingere... chi lo sa: esiste il colpo di fulmine? Sì.
Susan: Sì.
- Bill: Tu sei...
Joe: Sì? Chi sono io?
Bill: La Morte. Sei la Morte.
Joe: Sì.
Bill: No, non sei la Morte. Sei un ragazzo in giacca e cravatta.
Joe: L'abito era del corpo che ho preso. Posso chiederti un parere? Sono credibile?
- Joe: Lo ami Drew?
Susan: Come scusa?
Joe: Quando hai messo la tua bocca sulla sua sembrava una cosa frequente.
Susan: Drew non è affare tuo e nemmeno dove io metto la bocca.
Joe: Scusami. Abiti qui?
Susan: No, Joe. Ho nuotato qui e adesso me ne vado a casa!
Joe: Sì, quello che sto cercando di dirti è che...mi piacerebbe che fossimo amici.
Susan: Io ho moltissimi amici.
Joe: Io non ne ho nessuno.
Susan: Capisco perché.
- Bill: È pazzesco, questo è... un fulmine a ciel sereno. Io non credo che arriverò fino in fondo. Che devo fare? Che dico alla mia famiglia?
Joe: Sì, ci riuscirai, Bill. E per quanto riguarda la tua famiglia, io non direi niente. Rovineresti l'ottimo avvio di ieri sera. Mi sono sentito trattare come una... persona.. sì, "Joe" qui "Joe" là, un bel sorriso, Quince mi ha passato il pane. Nessuna passione o rapimento, nessuna di quelle emozioni grandiose che ti sei ostinato a impartire. Ma sono certo che, se tu rivelassi chi sono, l'avventura finirebbe bruscamente.
- Drew: La verità è che unirci a Jon Bontecau è inevitabile quanto la morte e le tasse.
Joe: La morte e le tasse?
Drew: Sì.
Joe: "La morte" e "le tasse"?
Drew: Sì!
Joe: Strana accoppiata.
- Bill: Mia moglie mi ha convertito al panino d'affettato d'agnello... Joe... mia moglie.
Joe: Mhmm!
Bill: Sì... affettato d'agnello... non stopposo come il roast beef né noioso come il pollo, lei sapeva cose del genere... tutto me la fa tornare in mente, non c'è giorno che passa che io non pensi a lei... un giorno non si sentì bene e il giorno seguente era... andata... ma che puoi fare tu? Già... questo lo avrai sentito miliardi di volte!
Joe: Di più!
Bill: Perché non mi hai fermato?
Joe: Non lo so... com'è stato quando vi siete conosciuti?
Bill: Credevo che tu lo avessi sentito miliardi di volte...
Joe: Questa parte m'interessa.
Bill: Lei indossava un completino azzurro... con un colletto bianco che avevo un bordo rosso... [bussano alla porta] Sì? [entra Drew] Ciao!
Drew: Vi ho interrotto?
Joe: Si!
Bill: No!
Drew: Scherzava?
- Susan: Drew, allora... ci vediamo domani sera?
Drew: Non includermi, ne ho abbastanza delle convocazioni.
Susan: Non dirai sul serio? Non vorrai deludere papà?
Drew: Papà starà benissimo e poi lui ha Joe! E sembra che ce l'abbia anche tu.
Susan: Stai esagerando.
Drew: Sì, può darsi, ma non mi va quella carogna ubiqua. Non mi va il modo in cui ti guarda e non mi va il modo in cui ti parla. E viceversa.
Susan: Mi dispiace... perché a me va il modo in cui mi guarda e mi parla. E viceversa. Va bene?
Drew: Non va bene. Credevo che tra noi tutto filasse. Almeno ne ero convinto. Questo dimostra che non si può mai sapere.
- Joe: Come ti senti?
Bill: Che diavolo te ne importa?
Joe: Chiedevo solo, Bill.
Bill: Vuoi saperlo? Te lo dirò. Tu guardi un uomo che stasera non sta camminando in una valle oscura, ci sta andando al galoppo. Nel frattempo l'impresa che lui ha costruito con le sue mani e la sua testa è stata requisita da due furfanti di bassa lega, e... ah già, quasi dimenticavo, mia figlia si è innamorata della Morte.
Joe: Ed io mi sono innamorato di tua figlia.
Bill: Ridillo.
Joe: Sono innamorato di tua figlia e la porto via con me stanotte.
Bill: Tu cosa?!
Joe: Mi hai sentito bene Bill.
Bill: Tu non porti Susan da nessuna parte e comunque che cosa vuole dire? C'era un patto!
Joe: E mi dispiace.
Bill: Susan è mia figlia, ha una vita meravigliosa davanti; tu vuoi privarla di questo e vieni a dirmi che ti dispiace? Be', mi rincresce, scuse non accettate.
Joe: Non mi interessa Bill, io la amo.
Bill: Facile per te! Prendi quello che vuoi perché ti fa piacere, non è amore.
Joe: E che cos'è?
Bill: Un'inconsulta infatuazione che per il momento hai voglia di concederti, manca tutto ciò che più conta.
Joe: Sarebbe cosa?
Bill: Fiducia, responsabilità, assumerti il peso delle scelte e dei sentimenti, passare il resto della vita tenendo fede a questi e soprattutto non ferire l'oggetto del tuo amore.
Joe: Così è questo l'amore secondo William Parrish.
Bill: Moltiplicalo all'infinito, portalo negli abissi dell'eternità e vedrai appena uno spiraglio di quello di cui parlo.
Joe: Erano parole mie.
Bill: Sono mie ora.
- Susan: Sei qualcun altro...
Joe: Non vuoi sapere chi?
Susan: Sì, ma...
Joe: Ma?
Susan: Joe, ho paura!
Joe: Paura di scoprirlo? Non averne! Non importa cosa sono, chi sono lo sai bene!
Susan: Sei... sei... sei Joe!
Joe: Sì, sono Joe. E ti prometto... che il ragazzo che hai trovato quella mattina lo avrai sempre!
Susan: Dimmi che mi ami. Dimmi che mi ami adesso!
Joe: Ti amo adesso. Ti amerò sempre. Susan?
Susan: Sì?
Joe: Grazie per avermi amato.
- Joe: Buon compleanno, Bill.
Bill: Grazie. Hai detto addìo?
Joe: Non esattamente.
Bill: Avrai le tue ragioni.
Joe: Sì...
Bill: Ora che abbiamo un momento, posso esprimerti la mia gratitudine per quello che hai fatto per Susan? Non l'ho mai sentita parlare di un uomo come ha parlato di te. Era questo che desideravo per lei. Ma ora cosa le accadrà?
Joe: Non me ne preoccuperei, Bill. Queste sono cose che si risolvono da sole. Posso esprimere io la mia gratitudine? Per te, per il tempo che mi hai dedicato, e per la persona che sei.
Bill: Non provare a prendermi per il culo. Pensa alla mia autopsia.
- Bill: È duro staccarsene...
Joe: Si Bill, lo è.
Bill: Questa è la vita, che posso dirti?!
- Bill: Dovrei avere paura?
Joe: Non un uomo come te...
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