Tutti gli uomini del re (film 1949)

film del 1949 diretto da Robert Rossen

Tutti gli uomini del re

Immagine All the King's Men (1949) trailer 1.jpg.
Titolo originale

All the King's Men

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1950
Genere drammatico
Regia Robert Rossen
Soggetto Robert Penn Warren
Sceneggiatura Robert Rossen
Produttore Robert Rossen
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Tutti gli uomini del re, film statunitense del 1949, regia di Robert Rossen.

Incipit modifica

Giornalista: Burden! Ehi, Jack Burden! Il capo vuole parlarti. [Burden si alza dalla sedia e va nell'ufficio del direttore]
Direttore del giornale: Ehi, Jack, hai mai sentito parlare di Willie Stark?
Jack Burden: No, chi ha ammazzato?
Direttore del giornale: Credo che ammazzeranno lui, se continuerà a dar noia – e ne dà molta – alle autorità della contea di Kanoma.
Jack Burden: Un politicante, eh? Cosa vuol diventare?
Direttore del giornale: Oh... tesoriere della contea, o qualcosa di simile.
Jack Burden: Che ha di tanto speciale?
Direttore del giornale: Dicono che sia un uomo onesto, quindi corri a fargli una bella intervista!
Jack Burden: Io devo andare in ferie.
Direttore del giornale: Le ferie aspetteranno.
Jack Burden: Sì, ma vedi... c'è di mezzo questa. [Mostra il giornale con la foto di Anne Stanton]
Direttore del giornale: Aaah! Be', aspetterà anche lei!
Jack Burden: No, non sono d'accordo.
Direttore del giornale [perentorio]: Tu sei d'accordo. Ti ho dato un ordine.
Jack Burden: Bene. Ah, come hai detto che si chiama?
Direttore del giornale: Chi?
Jack Burden: Quell'individuo.
Direttore del giornale: Ah, già. Stark. Willie Stark.
Jack Burden: Willie Stark.

Dialoghi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Willie Stark: Mentiscono! Mentiscono per potersi riempire le tasche col denaro dei contribuenti! Gli abitanti di Kanoma non hanno mai visto una campagna politica condotta come questa! Perché l'opposizione li combatte con tanta ferocia? Perché hanno usato i sistemi più sudici per non farmi eleggere tesoriere della contea, eh? Ve lo dirò io il perché. Perché temono la verità, e la verità è questa. Vogliono derubarvi! Sì! Dico "derubarvi"! Tutti i commissari si oppongono all'asta per la costruzione della scuola, perché? Vi diranno che è perché il lavoro venga fatto meglio. I commissari della contea vogliono farvi credere che si interessano al vostro benessere! Sì, s'interessano al benessere, certo, ma solo al loro! Esaminiamo i fatti in base a dati e a cifre. La fabbrica di mattoni è di proprietà del cognato di un commissario, e in quella fabbrica lavorano dei galeotti.
    Sceriffo: Spiacente, Willie, ma devi andar via.
    Willie Stark: Perché?
    Sceriffo: Ordinanza numero 1-0. Le riunioni di oltre cinque persone disturbano la quiete.
    Willie Stark: Be', cari amici, contentatevi allora di leggere i miei manifesti. Mio figlio li distribuirà.
    Sceriffo: Anche questo è proibito.
    Willie Stark [rivolto al ragazzo]: Distribuiscili, Tom! [Scoppia la gazzarra] Lasciatemi in pace!
  • Banditore: Signori e signore, sono molto onorato di presentarvi un vero esponente del popolo, il futuro governatore Willie Stark! [La folla applaude]
    Willie Stark: Amici miei... amici miei, io... io ho un discorso pronto. Il discorso tratta dei problemi dello Stato, ma a che scopo dovrei dirvi ciò che occorre al nostro Stato? Voi siete lo Stato e sapete che vi occorre. [Rivolto a un uomo nella folla] Tu, laggiù! Guarda i tuoi calzoni. Hanno dei buchi nelle ginocchia, eh? Ascolta il tuo stomaco. Non lo senti stringersi dalla fame? E tu, come vanno i raccolti, imputridiscono, e non puoi portarli al mercato perché la strada è impraticabile. E tu, che fanno i tuoi figli? Crescono nell'ignoranza perché non ci son scuole per istruirli? No, io non vi leggerò il discorso. Vi racconterò invece una storia, una storia buffa. Preparatevi a ridere!
    Sadie Burke: Ehi! Ma che dice?
    Jack Burden: Sta' zitta.
    Willie Stark: A scoppiare dal ridere, perché questa è la storia di un povero gonzo. Già, un gonzo. Un gonzo come voi, credetemi, sì, come voi. Un gonzo cresciuto fra il sudiciume di una fattoria. Un poveraccio che sapeva cosa significasse alzarsi la notte per mungere le vacche prima dell'alba e far poi sei miglia a piedi per recarsi all'unica scuola della zona. Ah, quel poveraccio sapeva bene d'essere un gonzo, e sapeva anche altrettanto bene che nessuno l'avrebbe aiutato, perciò si mise a studiare la notte, a studiare le leggi ritenendo che ciò sarebbe stato utile a sé stesso e a quelli come lui. No, io non voglio mentirvi. Da principio non pensava agli altri gonzi, a ciò che avrebbe potuto fare per loro. No, da principio pensava solo a sé stesso, ma a un tratto gli venne un'idea, e gli venne dopo aver capito il sommo valore della solidarietà umana. Gli venne quell'idea dopo aver visto crollare la scala di una scuola costruita con materiali scadenti dai profittatori che il governatorato proteggeva. Una dozzina di bimbi morirono, ma questo vi è noto. Il gonzo protestò contro le autorità responsabili. Il popolo amava quel gonzo, e i politicanti lo sapevano, perciò andarono da lui con una bella automobile e gli dissero di presentarsi candidato alla carica di governatore.
    Jack Burden: Sadie, è magnifico, magnifico!
    Willie Stark: Insistettero, e quel poveraccio pensò che avrebbe potuto fare qualche cosa per il popolo. Era un contadino e credeva che anche l'uomo più umile potesse divenire governatore, se i suoi concittadini lo ritenevano idoneo a questo. Così, quei volgari politicanti ebbero buon gioco e riuscirono a persuaderlo.
    Tiny Duffy [protestando]: Willie, che cosa...
    Willie Stark: Eccolo qui, ecco il Giuda Iscariota, guardatelo! Guardate chi vi affama, guardate chi vi uccide!
    Tiny Duffy [rivolto alla banda]: Musica, musica! [La banda inizia a suonare]
    Willie Stark: Guardatelo, guardatelo!
    Tiny Duffy [protestando]: Ma non è vero! [...]
    Willie Stark [Rivolto alla banda]: E voi, perché suonate? [La banda si ferma] State a sentire, amici! Siete gonzi anche voi, e vi hanno ingannati migliaia di volte come hanno ingannato me! Ma questa volta però si sbagliano! Mi presenterò lo stesso, e lotterò fino in fondo! Datemi ascolto, vi prego! Ascoltatemi, fratelli, e sentirete finalmente delle parole disinteressate e vere! Sì, voi tutti, ho detto, siete gonzi, e solo un altro gonzo potrà aiutarvi! Volevano disperdere i vostri voti, ma io ora sono qui, dritto sulle mie zampe, anche un cane può imparare a far questo! E voi ci state dritti sulle vostre zampe? Avete almeno imparato a star dritti? E allora che cos'è che aspettate?! Del coraggio, del coraggio ci vuole! Scacciate tutte le canaglie che vi affamano! Scacciate Joe Harrison! Scacciate McMurphy! Non ve ne sentite capaci? Ebbene, li scaccerò io!
  • Direttore del giornale [a Burden intento a scrivere]: È inutile che continui, Jack. Non li pubblicheremo più.
    Jack Burden: Credevo che il Chronicle...
    Direttore del giornale: Il Chronicle non c'entra. Stark sta gonfiandosi come le rane, e i gonzi diventano troppo furbi. Ora noi appoggiamo Harrison.
    Jack Burden: Così, tutt'a un tratto?
    Direttore del giornale: Eh! A noi conviene.
    Jack Burden [stizzito]: Ma a me no. E me ne vado! [Prende giacca e cappello]
    Direttore del giornale: Jack! Ma sei pazzo?!
    Jack Burden: Lei dovrebbe vergognarsi!
    Direttore del giornale: Io ricevo ed eseguisco ordini.
    Jack Burden: Lo so, lei ha moglie e tre ragazzi, di cui uno va a Princeton.
    Direttore del giornale: Non riuscirai a trovare un altro posto.
    Jack Burden: Sono ricco, non mi occorre.

Explicit modifica

Voleva far del bene, Willie Stark. A tutto il mondo, Willie Stark. Perché allora l'hanno ucciso, Willie Stark? Perché? (Willie Stark, morendo)

Voci correlate modifica

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