Tutti gli uomini del re (film 2006)

film del 2006 diretto da Steven Zaillian

Tutti gli uomini del re

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Titolo originale

All the King's Men

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America, Germania
Anno 2006
Genere drammatico
Regia Steven Zaillian
Soggetto Robert Penn Warren
Sceneggiatura Steven Zaillian
Produttore Mike Medavoy
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Tutti gli uomini del re, film statunitense del 2006, regia di Steven Zaillian.

Incipit modifica

Per trovare una cosa, qualsiasi cosa – una grande verità o un paio di occhiali smarriti – bisogna prima credere che nel trovarla se ne trarrà qualche vantaggio. Tanto tempo fa io ho trovato una cosa, e da allora ci sono rimasto aggrappato disperatamente. È a questa cosa che devo il mio successo nella vita. Lei ha fatto di me quello che sono oggi. È una massima: "Quello che non sai non ti fa soffrire". Lo chiamavano "idealismo" in un libro che ho letto. (Jack Burden)

Frasi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • In questo momento, rintanati in sale chiuse, mica qui all'aria aperta come voi e me, dei legislatori serpenti e iene, pronti a dare coltellate alle spalle, cercano il modo di sottopormi a impeachment. Dicono che è perché ho dei ladri sul libro paga. Tutto qua? Certo che li ho, ho anche un barattolo d'olio in garage, perché non c'è macchina fatta dall'uomo che di tanto in tanto non abbia bisogno di un'oliatina per funzionare. Ma i miei ladri, al contrario dei loro, hanno paura a rubare troppo! I miei sono dei poppanti rispetto ai ladri che hanno loro nella Standard Oil e nelle compagnie energetiche. E poi io li tengo d'occhio i miei. Invece i loro non li controlla nessuno. Nessuno li tiene d'occhio, i loro, mentre rapinano le risorse dello Stato! [la folla applaude] (Willie Stark)
  • Ora tutti strepitano che io non ho diritto ad allungare le mani sulla loro tavola, che quella è roba loro, ma io non sto cercando di portargliela via. Accomodatevi pure a tavola, dico io. Mangiate quanto volete, mangiate finché non dite: "Basta". Adesso siete tutti quanti sazi a quella tavola? Quando voi non riuscite più a mangiare neanche provando, quello lasciatelo lì, perché quello è per noialtri! E per questo cercano di rovinarmi, perché prendo gli avanzi dalla loro tavola e li uso per costruire qualcosa per voi! Per dare a voialtri 3000 miglia di strade asfaltate, 110 nuovi ponti, 208 nuove scuole, 60 000 nuovi posti di lavoro! [la folla applaude] Loro vogliono rovinare me perché vogliono rovinare voi, ma la vostra volontà è la mia forza, il vostro bisogno è la mia giustizia, e a loro non darò scampo! [la folla applaude] (Willie Stark)
  • Anni dopo che io sarò morto e sepolto, e anni dopo che questi figli di puttana saranno morti e sepolti – e io vi parlo di eternità adesso – l'ospedale che porta il mio nome sarà ancora funzionante, e lì ogni uomo, donna e bambino, malati e sofferenti potranno andare sapendo che avranno il meglio del meglio, non come elemosina, ma come diritto. Il vostro diritto! Come sarà diritto di ogni bambino ad avere una completa educazione, di ogni persona anziana o inferma a non mendicare né mancare di pani, di ogni povero a non essere tassato su casa e terreni, e di voi tutti di non essere privati della speranza! [la folla applaude] E se qualcuno si frapporrà tra me e l'esaudimento dei vostri diritti, io vi giuro che lo abbatterò, lo giuro su Dio! Lo colpirò al fianco, al mento, all'osso del collo, lo colpirò con una mannaia! Qualcuno mi dia una mannaia, e me ne dia anche un'altra per il mio amico e alleato, perché non c'è solo il figlio unigenito di Dio con noi questa volta, c'è anche il figlio dell'ultimo grande leader di questo stato: il figlio del governatore Stanton, il dottor Adam Stanton! [la folla applaude] (Willie Stark)

Dialoghi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Willie Stark: Mi chiamo Willie Stark. Vengo da Mason City. Io avevo un discorso, su questo Stato e quello che gli serve. È inutile che ve lo dica io, siete voi lo Stato e voi sapete che cosa vi serve. Guardate i ginocchi dei vostri calzoni. Guardate i raccolti, i vostri figli. Avete buchi, e muffa, e figliolanza ignorante a causa di questo Stato. Io avevo un discorso, ma non ce l'ho più. È il signor Duffy che ce l'ha adesso, nelle sue grasse manine. [rivolto a Duffy] Vero, Tiny? Coraggio, fallo vedere al popolo, sollevalo. [rivolto alla folla] Allora, visto che ce l'ha lui, mi toccherà dire qualcos'altro, ma va bene così, perché ce l'ho qualcos'altro da dire. Ho una storia di un contadino zotico, uno come voi, se permettete. Bene, questo tizio, tempo fa, questo zotico, cominciò a pensare a tutti quanti gli altri zotici, a cosa fare per loro, e un giorno la risposta gli arrivò con la prorompente forza della mano stessa di Dio. Quando l'unico edificio scolastico della sua contea crollò per via che era stato costruito coi ferri e i mattoni marci della politica, uccidendo e massacrando dei piccoli, poveri scolaretti. Voi la conoscete questa storia, se n'è parlato. Lui s'era battuto contro la politica che aveva usato questi mattoni marci, ma aveva perso. Aveva perso, e ci fu il crollo. Ci fu il crollo. Beh, non passò molto tempo prima che alcuni funzionari pubblici della capitale arrivassero con un bel macchinone a dire a questo zotico che volevano farlo candidare a governatore. Nelle loro braghe gessate mi dissero che MacMurphy era un portaborse, Joe Harrison solo un galoppino di notabili, e che volevano che questo signor nessuno, moralista zotico, subentrasse come onesto governatore, e sapete chi erano quelli nel bel macchinone? I servi di Joe Harrison, i suoi tirapiedi, sguinzagliati per togliere a MacMurphy metà voti! Esatto! Il vostro voto di zotici! Eccolo lì! [indica Duffy] Eccolo, è qui davanti a voi il Giuda Iscariota leccapiedi scagnozzo venuto dalla capitale, eccolo lì. Vieni avanti, Tiny, guardatelo il burattino di Joe Harrison. Avanti, fatti applaudire. Coraggio, dai, la gente ti vuole vedere, fatti applaudire, dai! [Duffy, indietreggiando, dal palco cade in un recinto di maiali; alcuni cercano di aiutarlo a rialzarsi] No, no, no, lasciatelo lì, lasciatelo lì! Lasciate che il maiale si rotoli nel suo letame! Lasciatelo stare, però ascoltatemi, voi zotici, sì, io non sono il solo zotico qui, lo siete anche voi! V'hanno fatti fessi anche voi, come hanno fatto fesso me migliaia di volte! Ma è ora che sia io a fare fesso qualcuno, è ora che io faccia fessi loro, questi leccapiedi con le braghe gessate che odiano noi zotici! Mi candido a governatore da indipendente! Li affronterò da solo e voglio vedere il loro sangue! [la folla applaude] Per prima cosa vi costruirò una strada sulla palude, sugli alligatori, e su ogni altra cosa si metta di traverso. Mille miglia di asfalto, se sarà necessario! Così potrò venire a trovare i miei colleghi zotici regolarmente. Poi vi costruirò un ponte sul possente Mississippi, e gli darò il mio nome perché l'ho costruito io, e a voi tutti costruirò nuove scuole, e i vostri figli avranno gratis quaderni, matite e libri per poter studiare e prepararsi per la nuova università che costruirò, dove tutti quanti loro potranno andare come i figli dei ricchi. Io spero che voi mi stiate a sentire, zotici, perché non voglio rifare tutta la strada di casa per tornare qui tra una settimana a dirvelo ancora. A dirvi questo: se voi non votate, voi non contate. Non contate! Voi non contate! E siete tanto ignoranti quanto dicono quelli della città, mentre vi rubano il cibo dalla tavola e gli ultimi spiccioli dalle tasche dicendovi: "Grazie mille!" Perché sareste davvero un branco di zotici, e non avete niente perché non meritate niente. Perciò ascoltatemi, aprite le orecchie, levate lo sguardo e guardate in faccia l'innegabile verità, la divina e pura verità: voi siete zotici, e nessuno aiuta mai uno zotico se non si aiuta da solo. Sta solo a voi inchiodare questi parassiti al muro. Sta a voi, a me, e a Dio.
    Una voce tra la folla: Amen!
    Willie Stark: Inchiodiamo Joe Harrison!
    La folla: Inchiodiamolo!
    Willie Stark: Inchiodiamo MacMurphy!
    La folla: Inchiodiamolo!
    Willie Stark: Inchiodiamo chiunque si frapponga tra me e voi e le strade, i ponti e le scuole e il cibo che vi occorre! Voi datemi il martello e io li inchioderò! Inchioderò la loro pelle alla porta del granaio! Inchiodiamoli!
    La folla: Inchiodiamoli!
    Willie Stark: Inchiodiamoli!
    La folla: Inchiodiamoli! [ripetono lo scambio di battute più volte]
  • Jack Burden: Anch'io ho una domanda, visto che all'improvviso tutti cercano di capire tutto. Quando ci conoscemmo, nel vecchio locale di Slate, quando ci demmo la mano – se lo ricorda quel momento?
    Willie Stark: Come se fosse ieri.
    Jack Burden: Lei mi fece o no l'occhiolino?
    Willie Stark: L'occhiolino? Beh, questo è destinato a rimanere un mistero.
    Jack Burden: Non se lo ricorda, Will?
    Willie Stark: Certo.
    Jack Burden: Allora?
    Willie Stark: Lo sai, io mi ricordo di averti strizzato l'occhio. Era... forse avevo qualcosa nell'occhio che mi ha costretto a strizzarlo.
    Jack Burden: E ce l'aveva qualcosa nell'occhio?
    Willie Stark: Forse no, e allora? Che vorrebbe dire?
    Jack Burden: Che lei credeva di avere qualcosa in comune con me che non avevano gli altri.
    Willie Stark: Beh, io questo non te lo dico. Per non privarti del mistero. Ci sono troppi pochi misteri degni di questo nome in giro.

Voci correlate modifica

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