T2 Trainspotting

film del 2017 diretto da Danny Boyle
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T2 Trainspotting

Immagine T2 Trainspotting Logo.png.
Titolo originale

T2 Trainspotting

Lingua originale inglese
Paese Regno Unito
Anno 2017
Genere drammatico
Regia Danny Boyle
Soggetto Irvine Welsh (romanzi)
Sceneggiatura John Hodge
Produttore Christian Colson, Danny Boyle, Andrew Macdonald, Bernard Bellew
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani


T2 Trainspotting, noto anche come Trainspotting 2, film britannico del 2017, regia di Danny Boyle.

  Citazioni in ordine temporale.

  • L'ora legale. A me non me ne frega un granché della legalità. Io non sono né bugiardo, né onesto, piuttosto sono agnostico chiaro? Purtroppo la legalità non è stata altrettanto indifferente verso di me. Avevo un lavoro: edilizia, manovale; un po' falegname, un po' idraulico ogni tanto, non era certo la mia vocazione, ma all'ufficio sussidi erano stati chiari: lavoro zero, sussidio zero. Quindi smetto di farmi, vedo Gail, il piccolo Fergus che non è più tanto piccolo, ma parliamo di allora... insomma, in sostanza riesco a sfangarla. Poi una mattina arrivo al lavoro e vengo licenziato perché sono un'ora in ritardo. Un'ora in ritardo all'ufficio del lavoro per spiegare perché l'ho perso, un'ora in ritardo per fare ricorso contro la perdita del sussidio, un'ora in ritardo all'orientamento di lavoro, un'ora in ritardo alla visita con Fergus e ancora in ritardo con i servizi sociali per spiegare perché. Alla fine l'ho capito: erano gli orologi! Andavano avanti di un ora! "L'orario estivo britannico", lo chiamano così. Non faceva neanche caldo, io portavo ancora il maglione. "Capita tutti gli anni, signor Murphy"; e io che ne sapevo? Mi ero fatto per quindic'anni. Si sa, l'orario estivo non è al primo posto nell'agenda quando sei strafatto. È per gli agricoltori, gente che cura il bestiame, tipo. Non è per i tossici che devono bucarsi. (Spud)
  • Scegli biancheria intima firmata nella vana speranza di dare una botta di linfa vitale a una relazione defunta. Scegli le borse, scegli le scarpe con i tacchi, il cachemire e la seta, così sentirai quello che spacciano per felicità. Scegli un iPhone fatto in Cina da una donna che si è buttata dalla finestra, mettilo nella tasca della giacca fresca di una fabbrica di schiavi del Sud-est asiatico. Scegli Facebook, Twitter, Snapchat, Instagram e mille altri modi per vomitare la tua bile contro persone mai incontrate. Scegli di aggiornare il tuo profilo, dì al mondo cos'hai mangiato a colazione, spera che a qualcuno da qualche parte freghi qualcosa. Scegli di cercare vecchie fiamme augurandoti caldamente di non essere inguardabile come loro. Scegli di scrivere un live blog dalla prima sega all'ultimo respiro, interazione umana ridotta a niente più che dati. Scegli 10 cose sconosciute sulle celebrità che hanno fatto la plastica. Scegli di strepitare sull'aborto. Scegli battute sullo stupro, di sputtanare, il porno per vendetta e un'ondata infinita di deprimente misoginia. Scegli che l'11 settembre non è mai successo, e se mai sono stati gli ebrei. Scegli un contratto a zero ore, un viaggio casa-lavoro di due ore, e scegli lo stesso per i tuoi figli ma peggio, e magari dì a te stesso che era meglio se non nascevano, e poi sdraiati e soffoca il dolore con una dose sconosciuta di una droga sconosciuta fatta in una qualche fottuta cucina. Scegli le speranze non realizzate, desiderando di aver agito diversamente. Scegli di non imparare mai dai tuoi errori, scegli di osservare la storia che si ripete, scegli di riconciliarti lentamente con quello che puoi ottenere, invece di quello che hai sempre sperato, accontentati di meno e fa buon viso a cattiva sorte. Scegli la delusione, scegli di perdere le persone care, quando spariscono dalla vista un pezzo di te muore con loro, finché non vedrai che un giorno nel futuro una per volta saranno sparite tutte e di te non rimarrà niente, né di vivo né di morto. Scegli il futuro, Veronika. Scegli la vita. (Renton)
  • Il mondo cambia, June... anche se noi no. (Begbie)

Dialoghi

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Avvocato: Ho paura che sia un "no", Frank.
    Begbie: Be', be', be'... è un colpo basso, sul serio...
    Avvocato: Sì, mi dispiace...
    Begbie: Un colpo, su questo non c'è dubbio. Altri cinque anni, eh? Per chi mi hanno preso? Per uno di quei cazzoni della Bibbia che vivono per sempre? Mi vedono così?
    Avvocato: Non lo so, bene... fanno una valutazione...
    Begbie: Ho scritto delle lettere; a qualsiasi stronzo, perfino alla regina!
    Avvocato: Hai scritto alla regina?
    Begbie: Come no, e non mi ha risposto un cane. C'ha troppi cazzi per parlare con i poveracci; tutt'altra storia quando vuole i soldati, "venga di qua signor Begbie... firmi qui, signor Begbie".
    Avvocato: Non sapevo che avessi fatto il militare.
    Begbie: Non l'ho fatto, come potevo? Sono in questa cazzo di prigione da vent'anni, non l'hai notato, cazzo?!
  • Spud: Tu, bastardo! Che cazzo mi hai fatto, eh?!
    Renton: Ti ho salvato la vita!
    Spud: Salvato la vita?! Mi hai rovinato la mia fottutissima vita, Mark! L'hai rovinata! E ora mi hai rovinato anche la morte, cazzo! Grazie tante, amico!
    Renton: Porca troia, ho fatto quello che potevo! Ti ho dato quattromila sterline!
    Spud: E secondo te cosa ci facevo con quattromila sterline, Mark? Ero un tossico di merda!
  • Sick Boy: Ciao, Mark.
    Renton: Simon.
    Sick Boy: Che hai combinato, in questi 20 anni?
    Renton: Sono stato ad Amsterdam.
    Sick Boy: Fico.
    Renton: Non male.
    Sick Boy: Che altro, sposato?
    Renton: Sì.
    Sick Boy: Fico.
    Renton: Un'olandese.
    Sick Boy: Figli?
    Renton: Sì.
    Sick Boy: Maschi o femmine?
    Renton: Uno e una.
    Sick Boy: Un piccolo Mark, eh? Scommetto che è la tua fotocopia.
    Renton: James si chiama, e Laura. Invece tu?
    Sick Boy: Io ho un figlio. È a Londra con quella puttana di sua madre.
    Renton: Lo vedi?
    Sick Boy: Regolarmente. Adesso una volta ogni... dieci anni?
  • Renton: Sto per divorziare.
    Sick Boy: E sei tornato per dirmelo? Ovviamente ogni sfortuna che ti affligge è musica per le mie orecchie.
  • Renton: È finito il matrimonio, quindici anni. E poi l'azienda per cui lavoro si fonde con un'altra non ci sarà più spazio per me, non ho i requisiti, già lo so, non devo aspettare l'arrivo della cazzo di lettera. E poi, tre mesi fa, ho avuto quello che hanno definito un episodio di "insufficienza coronarica acuta", tipo un infarto. Mi hanno ficcato un tubicino qui, ho un stent di metallo nell'arteria coronaria sinistra, è come nuova pare, come nuova. Dovrebbe durare per i prossimi trent'anni hanno detto, ma non mi hanno detto che ci faccio con questi trent'anni. Due o tre va bene, ci posso stare, ci metto una pezza, posso pensare ad abbastanza cose per mandarli a puttane. Ma trenta? Si può sapere che me ne faccio?! Ho quarantasei anni e sono fottuto! Non ho una casa, non ho un posto che posso chiamare casa. In realtà non conosco nessuno. E qual è l'essenza della nostra conoscenza?
    Sick Boy: Amicizia, prego.
    Renton: Mi proponi di partecipare a uno stupido piano per finanziare, aprire e gestire un bordello?!
    Sick Boy: Sauna, prego.
    Renton: La cosa triste, la cosa più patetica è che non mi viene in mente niente di meglio.
  • Sick Boy: Nostalgia; per questo sei qui. Fai il turista nella tua giovinezza. Solo perché hai visto la morte in faccia adesso sei tutto sdilinquito e tenero. Quali altri momenti vuoi rivisitare? Eccone uno bello: pensa a quella volta che hai venduto a Tommy la prima dose che lo ha portato alla dipendenza da eroina, l'infezione da HIV e infine alla morte alla giovane età di ventidue, ventitré anni?
    Renton: Ventitré.
    Sick Boy: Ventitré. Sei stato innocente?
    Renton: Quella è la mia parte. E la tua?
    Sick Boy: Non so di che cavolo parli.
    Renton: Sarebbe una donna ormai, magari avrebbe dei figli.. ma non c'è mai arrivata, vero? Non ha mai fatto la sua vita. Perché suo padre, quello che avrebbe dovuto avere cura di lei proteggendo la propria figlioletta, era troppo occupato a inzepparsi le vene di eroina per controllare che respirasse per bene. Già, dimmi come te l'aggiusti questa.
  • Begbie: Ho ammazzato un uomo una volta. Non mi aveva fatto niente. Mi aveva guardato in modo sbagliato, in un momento in cui pensavo a te... sono vent'anni che penso a te. A quando ci hai derubato, i tuoi migliori amici. Non ho mai riavuto i miei soldi... non ho mai riavuto la speranza. Mi ero sempre ripromesso che un giorno... avanti, Rent Boy! Non è da te fare il timido.
    Renton: Mi ricordo... il mio primo giorno di scuola elementare. Il primissimo giorno, e la maestra mi fa "Buongiorno Mark, puoi sederti qui accanto a Francis". Te lo ricordi, Franco? Tu eri più grande, ti avevano bocciato.
    Begbie: Me lo ricordo benissimo...
    Renton: Già... avevamo la vita davanti, il futuro ci aspettava. Ed ora eccoci qua.
    Begbie: Già, tu te la sei cavata. Il mondo funziona per gli stronzi intelligenti, ma uno come me? Che cazzo fa uno come me?! Cosa posso avere? Quello che mi procuro a mani nude, quello che mi procuro con i pugni! È questo che posso avere?! Chi è lo stronzo intelligente del cazzo, ora?!

Voci correlate

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