The Prestige
The Prestige
Titolo originale |
The Prestige |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America, Gran Bretagna |
Anno | 2006 |
Genere | drammatico, fantascienza |
Regia | Christopher Nolan |
Soggetto | Christopher Priest (dal romanzo omonimo) |
Sceneggiatura | Christopher Nolan, Jonathan Nolan |
Produttore | Emma Thomas, Christopher Nolan, Aaron Ryder |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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The Prestige, film anglo statunitense del 2006 con Christian Bale, Hugh Jackman e Michael Caine, regia di Christopher Nolan.
Osserva attentamente.[1] (Borden) [voce fuori campo]
Ogni numero di magia è composto da tre parti o atti. La prima parte è chiamata "la promessa". L'illusionista vi mostra qualcosa di ordinario: un mazzo di carte, un uccellino o un uomo. Vi mostra questo oggetto. Magari vi chiede di ispezionarlo, di controllare che sia davvero reale... sì, inalterato, normale. Ma ovviamente... è probabile che non lo sia. [...] Il secondo atto è chiamato "la svolta". L'illusionista prende quel qualcosa di ordinario e lo trasforma in qualcosa di straordinario. Ora voi state cercando il segreto... ma non lo troverete, perché in realtà non state davvero guardando. Voi non volete saperlo. Voi volete essere ingannati. Ma ancora non applaudite. Perché far sparire qualcosa non è sufficiente; bisogna anche farla riapparire. Ecco perché ogni numero di magia ha un terzo atto, la parte più ardua, la parte che chiamiamo "il prestigio". (Cutter) [voce fuori campo]
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Il punto è che un vero illusionista tenta di inventare qualcosa di nuovo perché gli altri illusionisti stiano lì a grattarsi la testa. (Borden)
- Non dirlo mai a nessuno. Ti pregheranno di svelare il segreto, ma appena glielo dirai, non conterai più niente. Sono stato chiaro? Niente. Il segreto non fa colpo su nessuno. Il trucco che c'è dietro invece è ciò che conta. (Borden) [spiegando un trucco di magia al nipote di Sarah]
- Illusionisti, vostro onore. Gente di spettacolo. Uomini che vivono camuffando semplici e talvolta brutali verità per strabiliare, per incantare. (Cutter)
- Conoscevo un vecchio marinaio, una volta cadde in mare finendo aggrovigliato nelle vele. Lo tirarono in salvo ma gli ci vollero cinque minuti per tossire. Disse che era stato come andare a casa. (Cutter) [al funerale di Julia]
- Siete un illusionista, non un mago! Dovete sporcarvi le mani se volete raggiungere l'impossibile! (Cutter)
- Una bella assistente è il modo più efficace per sviare gli sguardi. (Cutter)
- Ho visto la felicità, la felicità che avrebbe dovuto essere mia, ma mi sbagliavo. Il suo diario rivela che lui non ha mai avuto la vita che io invidiavo. È un uomo che desidera ardentemente la vita familiare e il momento dopo inveisce contro quella vita chiedendo libertà. La sua mente è una mente divisa. La sua anima è irrequieta. Sua moglie, sua figlia sono tormentate dalla sua natura volubile e contraddittoria. (Angier) [descrivendo Borden nel suo diario, letto successivamente dallo stesso Borden in cella]
- Non interessa l'uomo che sparisce, che va nella botola, a tutti interessa l'uomo che viene fuori dall'altro lato. (Angier)
- L'ossessione è un gioco che si fa da giovani. (Cutter)
- I segreti sono la mia vita. (Borden)
- No, è quello che mi ha detto di dirvi. La verità è che io lo amavo e gli ero sempre vicina e lui mi ha mandata da voi come si manda un servo di scena a prendere la camicia e lo detesto per questo.[2] (Olivia)
- Perdonatemi se sono andato via senza salutarvi, ma a quanto pare ho abusato dell'ospitalità del Colorado. Ciò che è realmente straordinario non è permesso nella scienza e nell'industria. Forse avrete più fortuna nel vostro campo, dove le persone sono felici di essere mistificate. Troverete ciò che state cercando in questa cassa. Alley vi ha scritto uno scrupoloso insieme di istruzioni; io aggiungo solo un consiglio riguardo all'uso di questa macchina: distruggetela. Gettatela nel più profondo degli oceani. Un oggetto del genere vi porterà solo miseria. (Nikola Tesla) [lettera a Angier]
- Ma qui, nel momento della svolta, devo lasciarti Borden. Sì, tu Borden, che siedi nella tua cella e leggi il mio diario in attesa di essere impiccato per il mio assassinio. (Angier) [alla fine del suo diario, letto da Borden in cella]
- [Riferendosi a Angier] È tornato! Dopo due anni. Ha un nuovo numero, dicono che sia il migliore che Londra abbia mai visto. [ride] Dovresti vedere la faccia che hai, Professore! Tu devi andare da lui, vi meritate a vicenda. (Olivia) [a Borden]
- Durante i miei viaggi io ho visto il futuro e vi assicuro che è un futuro strano. Il mondo, signore e signori, è sul punto di scoprire nuove e terrificanti possibilità. [batte il bastone a terra e si apre il sipario dietro di lui svelando la macchina di Tesla] Ciò a cui state per assistere non è magia, è pura scienza! (Angier)
- Allora... ognuno per la sua strada... ci separiamo... solo che la mia strada non mi porterà lontano. No. Avevi ragione, dovevo lasciar perdere lui e il suo numero. Mi dispiace... mi dispiace per tante cose. Mi dispiace per Sarah. Non volevo ferirla. Non volevo... ma ora tu devi vivere la tua vita, capito? Devi vivere per tutti e due. (Borden) [a Fallon]
- [Ultime parole prima di essere impiccato] Abracadabra. (Borden)
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- [Al processo di Borden]
Avvocato #1: Potreste descrivere alla giuria la vostra occupazione?
Cutter: Sono un ingénieur, progetto illusioni e costruisco l'apparato necessario per la loro esecuzione.
Avvocato #1: Signor Cutter, quella vasca piena d'acqua posta sotto al palcoscenico faceva parte dell'illusione di Angier?
Cutter: No, no, era... la vasca era stata utilizzata per il primo numero e poi portata dietro le quinte. Borden deve averla spostata al di sotto della botola dopo l'intervallo.
Avvocato #2: Quanto è grande questa vasca?
Cutter: Be', è una normale vasca per le fughe subacquee, conterrà quattro o cinquecento galloni.
Avvocato #2: E come avrebbe fatto il signor Borden a spostare la vasca al di sotto della botola senza farsi notare?
Cutter: È lui il mago, chiedeteglielo! [la folla presente al processo si scalda]
Avvocato #2: Chiedo nuovamente che quest'uomo spieghi i meccanismi dell'illusione del signor Angier!
Cutter: Il vero trasporto umano è una delle illusioni più ricercate di questa professione, io ho il diritto di poterla vendere. Se rivelo il metodo in quest'aula, il numero non avrà più valore!
Avvocato #2: Come facciamo a sapere che la vasca non era soltanto una parte del numero che non ha funzionato?
Giudice: Signor Cutter, capisco il vostro imbarazzo ma la vita di Alfred Borden è sospesa a un filo. Se foste disposto a rivelarmi i dettagli in privato, potrei giudicarne la rilevanza per il processo. Vi sembra un compromesso accettabile? [Cutter annuisce]
- [Borden ed Angier hanno assistito ad uno spettacolo di un prestigiatore cinese per cercare di capire il trucco dietro un numero di magia]
Angier: Ti sbagli: non può essere.
Borden: Invece è così.
Angier: Guardalo là. [il prestigiatore appare notevolmente limitato nei movimenti]
Borden: Quello è il suo trucco. È questa la sua esibizione. Ecco perché nessuno capisce il suo metodo. Totale devozione alla sua arte. Assoluta abnegazione. Sai una cosa? È l'unico modo per fuggire da tutto questo, capisci?
- Angier: Non mi fido di lui!
Cutter: È un illusionista nato, ovvio che non potete fidarvi!
- Giudice [indicando una grossa cassa di legno]: Cosa c'è lì dentro?
Cutter: La macchina di Angier. [aprendo la cassa per mostrala al giudice]
Giudice: L'avete costruita voi, signor Cutter?
Cutter: No, non è stata costruita da un illusionista. È stata costruita da un vero mago, un uomo che riesce a fare ciò che gli illusionisti fingono di fare. Dite Vostro Onore, che fine faranno queste cose al termine del processo?
Giudice: Le ha acquistate un certo Lord Coldrow, un appassionato collezionista molto interessato al processo.
Cutter: Sì, be'... non lasciategli anche questa!
Giudice: E perché mai?
Cutter: È troppo pericolosa!
Giudice [ridacchia]: Sono sicuro che sotto tutti quei fronzoli ci sia un semplice quanto deludente trucco.
Cutter [chiudendo la cassa]: Il più deludente di tutti, Signore. Non c'è alcun trucco! È vera!
- [Al funerale di Julia Angier]
Borden: Mi dispiace per Julia, Angier.
Angier: Che nodo le hai fatto?
Borden: Non faccio che chiedermelo.
Angier: Eh?
Borden: Eh... mi dispiace ma, io non lo so.
Angier: Non lo sai?
Borden: Mi dispiace.
Angier: Non lo sai?!? [urlando] Non lo sai?!?
- Borden: Andrà tutto bene, Sarah, perché... io ti amo moltissimo.
Sarah: Dillo ancora.
Borden: Io ti amo.
Sarah: Oggi no!
Borden: Come?
Sarah: Be', certi giorni non è vero, e oggi non è vero. Forse oggi... sei più innamorato della magia che di me. È bello per me poter capire la differenza, perché i giorni in cui è vero sono importanti.
- Angier: Ma non volevate che mi sporcassi le mani?
Cutter: Un giorno forse dovrete farlo; e ora so che ne siete in grado.
- Angier: Mi serve una cosa impossibile.
Nikola Tesla: Avete mai sentito la frase «L'uomo va al di là di ciò che può afferrare?»[3] È falso. Ciò che può afferrare va al di là del suo coraggio. La società tollera un solo cambiamento per volta. La prima volta che ho tentato di cambiare il mondo, mi hanno chiamato visionario. La seconda volta, mi hanno chiesto educatamente di ritirarmi ed eccomi qui a godermi il mio ritiro. Niente è impossibile, signor Angier, ciò che volete è solo costoso. Se costruissi per voi questa macchina, la presentereste come una semplice illusione?
Angier: Se il pubblico credesse davvero alle cose che faccio in scena non applaudirebbe, urlerebbe. Pensate a una donna segata in due...
Nikola Tesla: Voi avete considerato il costo di una simile macchina?
Angier: Il prezzo non è rilevante.
Nikola Tesla: Forse non lo è, ma ne avete considerato il "costo"?
Angier: Non credo di seguirvi.
Nikola Tesla: Tornate a casa. Lasciate stare. So riconoscere un'ossessione: non porterà a niente di buono.
Angier: Le vostre non vi hanno portato a niente di buono?
Nikola Tesla: Al principio, ma le ho seguite troppo a lungo, oggi ne sono schiavo e un giorno decideranno di distruggermi.
Angier: Se voi comprendete l'ossessione, sapete che non cambierò mai idea.
- Olivia: Vi dirò tutta la verità.
Borden: Questo è un concetto sfuggente nel nostro campo, non crede?
Olivia: Sono qui perché lui [Angier] mi ha mandata qui. Vuole che lavori per voi e rubi i vostri segreti.
Borden [sarcastico]: A che gli servono i miei segreti? Il suo numero è di prim'ordine. Sparisce e riappare istantaneamente dall'altro lato del palco... muto, più grasso, e se non mi sbaglio, ubriaco. È straordinario, come ci riesce? E ditemi Olivia si diverte a fare l'inchino sotto al palcoscenico?
Olivia: No, questo lo distrugge. Ha l'ossessione di scoprire i vostri metodi. Non pensa ad altro, non si gode il piacere del nostro successo e io ne ho abbastanza. Non ho alcun futuro con lui. Mi ha mandata qui a rubare i vostri segreti ma io sono venuta ad offrirvi i suoi.
Borden: Ed è la verità, Olivia?[4]
- Angier: [Borden] Si è preso tutto di me: mia moglie, la mia carriera, e ora te.
Olivia: Che vuol dire? Tu mi hai mandata da lui...
Angier: Ti ho mandata per rubare i suoi segreti, non per migliorare il suo spettacolo!
Olivia: È il mio lavoro!
Angier: O per innamorarti di lui!
Olivia: Ho fatto tutto ciò che mi hai chiesto!
Angier: Sì? Sì? Allora come ci riesce?
Olivia: Cutter aveva ragione , usa un sosia.
Angier: È Borden che ti ha detto così?
Olivia: Non mi ha detto niente, sono stata io a vedere gli occhiali, la parrucca... non usiamo quella roba per lo spettacolo, eppure l'ho trovata nei camerini.
Angier: Lo fa per fuorviarti, lascia quelle cose in giro per farti credere che usa un sosia!
Olivia: Ogni volta? Lui non sa quando vado a cercarle.
Angier: Ogni volta, Olivia! Ecco chi è lui, è proprio così che si fa! La sua vita è lo spettacolo , non lo capisci?!
- Angier: Questo è il suo diario, Olivia, ora i suoi segreti sono tutti qui, nelle mie mani!
Olivia: Non ti restituiranno tua moglie.
Angier: Non m'importa di mia moglie ma del suo segreto!
- [Dopo aver assistito al Trasporto umano di Angier]
Ackerman: Perdonatemi, è molto raro assistere a vera magia! Sono... sono passati anni da quando ho visto...
Angier: Intendete darci una mano?
Ackerman: Sì, ma dovrete camuffarlo un po'... alterarlo... dare loro dei motivi per dubitare.
- Sullen [aprendo la porta della cella di Borden]: Ancora qui, Borden?
Borden: Per ora.
Sullen: Hai una visita: Lord Coldrow. C'è una ragazzina con lui.
Borden: Jess! Ciao, piccola mia! Come stai? Mi manchi così tanto. Anche a Fallon manchi da morire, ci manchi.
Jess: Papà, posso venire lì dentro?
Borden: No, adesso no. Adesso no, tesoro. No, ma andrà tutto bene, vedrai... Voi siete Lord Caldrow?
Angier: Coldrow. Sì, sono io. Lo sono sempre stato. [Borden lo riconosce] Uhm. Ti lusingano con tutte quelle catene, Alfred. Non sanno che non puoi scappare senza la tua palla di gomma.
Borden: Ti ho tirato io fuori dalla vasca.
Angier: Io volevo soltanto dimostrare di essere un illusionista migliore ma... tu non mi lasciavi in pace.
Borden: Non so come hai fatto... ma non hai più paura di sporcarti le mani, vero?
Angier: No, ora non più... e ho vinto. Perché a nessuno interessa l'uomo che sparisce.
Borden: Hai vinto? Questa non è più una maledetta gara, Angier. Qui si tratta della vita di mia figlia... e non osare coinvolgerla in questa storia.
Angier: Eh, lo so. È dura quando ti portano via una persona a cui tieni in modo speciale. Ora non puoi tenerla con te, ma non resterà sola. Addio, professore. Andiamo?
Borden: No! No, no, no, no, aspetta, aspetta, guarda, aspetta! Tieni. [porge a Angier un foglio di carta] È quello che cercavi. Qui c'è tutto quanto. Prendilo.
Angier: Il tuo segreto?
Borden: Sì.
Angier: Tu sei sempre stato il migliore. Lo sappiamo entrambi. [strappando il foglio] Ma qualunque fosse il tuo segreto, devi convenire... il mio è migliore.
Borden: Non farlo. Non farlo, Angier, no! [rivolgendosi quindi alla figlia] Jess, Jess, Jess! Jess, presto ti porterò a casa. Te lo prometto...
Angier: Per l'amor del cielo, Borden...
Borden: Te lo prometto. Guarda [fa apparire una palla di gomma] Te lo prometto. Ti voglio bene, Jess. Ti voglio bene.
Angier: Vieni, andiamo.
Borden: Ti voglio bene.
Angier: Andiamo.
Borden: Ti voglio bene, Jess. [Angier se ne va con Jess] Angier! Angier! Credi che questo posto riesca a fermarmi?!?! Angier!! Mi impiccheranno, maledizione! Mi impiccheranno! Tu puoi impedirlo, Angier! [rivolgendosi poi a Sullen] Ascolta, ascolta, quell'uomo! Ascolta!
Sullen: Chiudi il becco, professore!
Borden: È l'uomo che secondo loro ho ucciso!!
Sullen: Silenzio!
Borden: Stupido bastardo, stammi a sentire!! Se lui è vivo, non sono colpevole!!
Sullen: Non mi toccare!
Borden: Non sono colpevole, Angier!
Sullen: Non m'interessa! Guardie!!
Angier: Addio, professore!
Borden: Angier!!!
- Cutter: Fermati un minuto a valutare il tuo successo! Una volta ti raccontai che un marinaio mi aveva descritto il momento in cui si annega.
Angier: Disse che era come andare a casa.
Cutter: Ti ho mentito. Mi disse che era un'agonia.
- [Borden spara ad Angier, ferendolo a morte. Angier cade a terra, trafitto dal proiettile e rimane incredulo alla vista di Borden, dal momento che questi era stato giustiziato poco prima.]
Angier: Un fratello? Un gemello?! Tu sei Fallon... lo sei sempre stato...
Borden: No. Eravamo entrambi Fallon ed eravamo entrambi Borden.
Angier: Tu eri quello che entrava nella porta o quello che ne veniva fuori?
Borden: Facevamo a turno. Il trucco era invertire le parti.
Angier: Cutter lo sapeva, Cutter lo sapeva... ma io gli dicevo che era troppo semplice, troppo facile...
Borden: No. Semplice forse. Ma non facile. Non c'è niente di facile in due uomini che si dividono una vita.
Angier: Allora, allora Olivia... e tua moglie...
Borden: Ognuno amava una di loro. Io amavo Sarah... lui amava Olivia... Ognuno di noi aveva metà di una vita, che per noi era sufficiente. Per noi... ma non per loro. Vedi il sacrificio, Robert, è il prezzo di un buon numero. Ma tu cosa ne sai del sacrificio?
Angier: Io ho fatto dei sacrifici...
Borden: No!
Angier: Sì!
Borden: Non costa niente rubare il lavoro di un'altra persona.
Angier: Costa tantissimo! Ci voleva coraggio... ci voleva coraggio a entrare in quella macchina ogni sera, senza sapere se sarei stato l'uomo nella vasca... o l'uomo del prestigio. Vuoi vedere cosa mi è costato? Non... non hai capito dove siamo, vero? Guarda, guarda...
Borden: Non mi interessa. Tu hai percorso metà del mondo. Hai speso una fortuna. Hai fatto cose terribili... cose davvero terribili, Robert. Tutto per niente.
Angier: Per niente?
Borden: Sì.
Angier [ultime parole]: Tu non hai mai capito... perché lo facevamo. Il pubblico conosce la verità. Il mondo è semplice, miserabile, solido, del tutto reale. Ma se riuscivi a ingannarli anche per un secondo, allora potevi sorprenderli. E allora... allora riuscivi a vedere qualcosa di molto speciale. Davvero non lo sai? Era quel... quello sguardo sui loro volti e... [cade a terra privo di sensi e muore]
Ogni numero di magia è composto da tre parti o atti. La prima parte è chiamata "la promessa". L'illusionista vi mostra qualcosa di ordinario. Il secondo atto è chiamato "la svolta". L'illusionista prende quel qualcosa di ordinario e lo trasforma in qualcosa di straordinario. Ma ancora non applaudite. Perché far sparire qualcosa non è sufficiente; bisogna anche farla riapparire. [...] Ora voi state cercando il segreto... ma non lo troverete, perché in realtà non state davvero guardando. Voi non volete saperlo. Voi volete essere ingannati. (John Cutter)
Note
modifica- ↑ Ripetuta più volte nel corso del film.
- ↑ Si tratta della risposta di Olivia alla domanda di Borden «Ed è la verità, Olivia?», presente in un dialogo non concluso di una scena precedente.
- ↑ Frase ripetuta successivamente da Robert Angier, dopo aver eseguito per la prima volta in pubblico il Trasporto umano con la macchina di Tesla.
- ↑ La scena termina senza che il dialogo sia concluso. La risposta di Olivia, infatti, verrà mostrata solo in una scena successiva.
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