Teresa Venerdì

Teresa Venerdì


Interpreti e personaggi
Titolo originale	Teresa Venerdì
Lingua originale	italiano
Paese	Italia
Anno	1941
Genere	commedia
Regia	Vittorio De Sica
Soggetto	Rezső Török (romanzo)
Sceneggiatura	Vittorio De Sica, Gherardo Gherardi, Margherita Maglione, Franco Riganti, Cesare Zavattini
Adriana Benetti: Teresa Venerdì Vittorio De Sica: dottor Pietro Vignali Irasema Dilian: Lilli Passalacqua Guglielmo Barnabò: Agostino Passalacqua Olga Vittoria Gentilli: Rosa Passalacqua Anna Magnani: Loletta Prima Elvira Betrone: direttrice dell'orfanotrofio Giuditta Rissone: istitutrice Anna Virgilio Riento: Antonio Perticone Annibale Betrone: Umberto Vignali Nico Pepe: dottor Pasquale Grosso Clara Auteri Pepe: Giuseppina Alessandra Adari: istitutrice Caterina Lina Marengo: maestra Ricci Armando Migliari: impiegato postale Arturo Bragaglia: primo creditore Giacomo Almirante: secondo creditore Antonio Garrone: terzo creditore

Teresa Venerdì, film italiano del 1941 con Vittorio De Sica e Adriana Benetti, regia di Vittorio De Sica.

Dialoghi

Citazioni in ordine temporale.

Caterina [interrompendo la recita in costume]: Sei proprio la pietra dello scandalo! Cosa sono questi stracci? Già, quando si è cresciuti fra commedianti e zingari...
Teresa: No! Non erano zingari, erano artisti! Non voglio che si parli male di loro che sono morti!
Lilli [poesia]: A lui. Perché sei venuto?
Pasquale: Io?
Lilli: Perché sei venuto?! | Era meglio che te ne fossi andato. | Non sai che il mio cuor s'è sveglio? | Non sai che il mio cuor s'è dato?
Pietro: Ma scusa, le avevi parlato qualche volta dei tuoi sentimenti e delle tue intenzioni?
Pasquale: Proprio parlato no, ma glielo avevo fatto capire.
Pietro: Chiaro?
Pasquale: E perbacco, quando uno dice: "Mi sento solo"!
Pietro: Non è chiaro.
Pasquale: "Sono felice soltanto in casa vostra"!
Pietro: Non è chiaro!
Pasquale: Cosa dovevo dire allora?!
Pietro: Ma niente, meno parole e più fatti.
Pasquale: Ma questo non è amore, è brigantaggio.

3° film di V. De Sica regista [...] e il migliore dei 3 per il garbo della costruzione narrativa, l'esperta guida degli attori, la credibilità dei personaggi. Basterebbe A. Magnani nel personaggio della canzonettista Loletta Prima per raccomandarlo. (il Morandini)
Una commediola scontata nell'intreccio, ma sorprendentemente credibile nella scelta d'ambientazione e nella caratterizzazione dei personaggi. Ottimo il cast, intelligente la regia. (Il Mereghetti)