Teheran
capitale dell'Iran
Citazioni su Teheran, capitale dell'Iran.
- A Qasr-e-Shirin un'altra ora di attesa per farci rilasciare il permesso della polizia per andare a Teheran. Poi si è rivelata la vera magnificenza dell'Iran. Illuminata da tergo dal sole appena tramontato, e di fronte dalla luna nascente, a partire dalle rovine sasanidi si apre una vasta distesa di colline tondeggianti; le luci gialle dei villaggi tremolano qua e là, finché non appare in lontananza un'imponente catena di cime, i veri bastioni. (Robert Byron)
- Il dopoguerra ha fatto esplodere il settore edilizio, dando l'opportunità ai giovani talenti di sperimentare forme, spazi, materiali. Un'intera generazione di architetti che ha studiato in Europa, in America, in Giappone, che naviga su internet, che studia e che ora costruisce senza complessi d'inferiorità o timori provincialistici. Sono i progettisti di una nuova borghesia, ricca e colta, antipauperista. Gaudente. Teheran ha dimensioni spaventose. Otto milioni di abitanti che raddoppiano contando l'area metropolitana. Quasi ottocento chilometri quadrati di edifici che premono dall'altopiano sulle pendici dei monti Elburz. Le distanze e le differenze altimetriche da sud a nord della metropoli sono tali che potrebbe nevicare in una parte della città mentre nell'altra splendere il sole. Ci vorrebbe una macchina per poter visitare le ville borghesi, i grattacieli residenziali, i complessi sportivi, gli alberghi, gli spazi espositivi che stanno facendo Teheran una capitale dell'architettura contemporanea in Asia. (Gianni Biondillo)
- Un popolo colto. E vanesio. L'obbligo del velo, per dire, ha infinite declinazioni in città. Ognuna di queste esprime una posizione politica, culturale, generazionale. Dal classico chador nero, conservatore e passatista, agli infiniti e coloratissimi foulard che, di ragazza in ragazza, scoprono sempre più il capo e la nuca, mostrando acconciature e make up impeccabili. E nasi rifatti. L'Iran è il paradiso della rinoplastica. L'esibizione dei cerotti al naso postoperatori è costante. Sia da parte delle donne che degli uomini.
Insomma, la Teheran postrivoluzione, cupa e in bianco e nero raccontata magistralmente da Marjane Satrapi è molto differente da questa swinging Teheran, fatta di locali notturni, ristoranti, gallerie d'arte, feste private, cantanti di strada. I ritratti dei martiri che tempestano i muri della città sembrano non fare colpo sui suoi giovani abitanti. L'età media degli iraniani è 27 anni. La maggior parte della popolazione non ha vissuto gli anni bui e strazianti della guerra contro l'Iraq. Sembrano tutti affamati di vita, di novità, di leggerezza. (Gianni Biondillo)
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