Strada sbarrata

film del 1937 diretto da William Wyler

Strada sbarrata

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

James Burke e Humphrey Bogart nel film

Titolo originale

Dead End

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1937
Genere drammatico
Regia William Wyler
Soggetto Sidney Kingsley (dramma)
Sceneggiatura Lillian Hellman
Produttore Samuel Goldwyn
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Strada sbarrata, film statunitense del 1937 con Sylvia Sidney, Joel McCrea e Humphrey Bogart, regia di William Wyler.

Tutte le strade di New York finiscono in un fiume. Per molti anni le luride banchine dell'East River confinarono con le case dei poveri, sinché un giorno i ricchi si accorsero che il paesaggio sul fiume era il più bello della città, e cominciarono a costruire le loro case su quella riva. E ora, le terrazze delle ville signorili si allineano ai tetti delle abitazioni dei poveri. (Narratore)

  Citazioni in ordine temporale.

  • Sei anni di lavoro e l'università per ridurti all'elemosina: questa sì che è buona. Ma io non sono un fesso come voi. Fatiche, privazioni, perché? Fesserie! Io la legge me la faccio da me. (Hugh)
  • Che avvenire possono avere qui? Devono lottare per un posto dove giocare, lottare per trovar qualcosa da mangiare, lottare per ogni cosa. "Nemici della società" si legge sui giornali. E perché no? Perché poi dovrebbero esserne amici? (Dave)

Citazioni su Strada sbarrata

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  • Influenzato dallo spirito del New Deal, fu la risposta di Samuel Goldwyn della United Artists ai film di gangster della Warner Bros. Esaltato per i suoi contenuti sociali, rivisto oggi si dimostra un bel noir melodrammatico ma non molto di più. (Il Mereghetti)
  • Scritto da Lillian Hellman, è un sagace adattamento di un dramma (1935) di Sidney Kingsley dove, accanto ad attori famosi, c'è da ammirare la banda dei Dead End Kids, la fotografia di G. Toland e la brava C. Trevor. Girato interamente in studio con fondali dipinti. Questa accentuazione della sua dimensione teatrale diventa un espediente quasi brechtiano per comunicare che la storia in corso è rappresentativa di una vasta realtà. (il Morandini)

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