Pëtr Dem'janovič Uspenskij: differenze tra le versioni

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*Noi ci restringiamo troppo entro il cerchio della nostra personale psicologia. Non riusciamo a immaginare qualcosa di diverso e senza volerlo crediamo che l'unico tipo di [[anima]] possibile sia come quella che noi stessi possediamo. Ma è questa illusione che ci impedisce di capire la [[vita]]. Se partecipassimo alla vita psichica di un animale, se ci rendessimo conto di come esso percepisce, pensa e agisce, scopriremmo un mucchio di cose di straordinario interesse. Per esempio, se potessimo figurarci e ricreare mentalmente ''la logica'' di un animale, ci sarebbe di grande aiuto per capire la nostra logica e le leggi che regolano il nostro modo di pensare. (p. 91)
*Un animale vede due dimensioni; la terza dimensione continua a percepirla, ma non la vede. Avverte la terza dimensione come qualcosa di fugace, esattamente come noi avvertiamo il ''tempo''. (p. 102)
*Confrontando la ricettività del mondo da parte di esseri viventi a diversi livelli di coscienza - lumaca, cane e uomo - abbiamo appurato quanto sono differenti per loro le proprietà di ''un identico mondo'', cioè, quelle proprietà che per noi sono espresse nei concetti di tempo e di spazio. [...] La lumaca percepisce la linea come spazio, cioè come qualcosa di costante. Essa avverte il resto del mondo come tempo, cioè come qualcosa in eterno movimento. Il cavallo percepisce la superficie piana come spazio e avverte il resto del mondo come tempo. Noi come spazio percepiamo ''una sfera infinita'', il resto del mondo, quello che era ieri e che sarà domani, lo avvertiamo come tempo. In altre parole, ogni essere vivente percepisce come spazio ciò che viene colto dalla sua sensazione di spazio: il resto lo attribuisce al tempo, vale a dire che al tempo viene attribuito ''quanto viene avvertito in maniera imperfetta''. (pp. 109-110)
*La [[materia]], cioè ogni cosa ''finita'', è un'illusione in un mondo [[infinito]]. (p. 128)
*Un dato fenomeno più lontano sta da ciò che si vede e si percepisce, da ciò che è fisico, più lontano sta dalla materia, più forza nascosta contiene, maggiore è la quantità di fenomeni che è in grado di produrre, di lasciare nella sua scia; maggiore è la quantità di energia che esso può liberare e, quindi, meno è subordinato al tempo. [...] La forza liberatrice della vita e del pensiero è infinitamente più grande della forza liberatrice del moto meccanico e delle reazioni chimiche. ''La microscopica cellula vivente è molto più potente di un vulcano, l'[[idea]] è più potente di un cataclisma geologico''. (p. 136)
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*Dato che siamo in grado di approfondire in che modo l'energia dell'[[amore]] si trasforma in istinti, idee, forze creative a diversi livelli di vita, in simboli dell'arte, in canto, in musica, in poesia, così possiamo agevolmente raffigurarci in che modo la stessa energia ha la possibilità di trasformarsi in una categoria intuitiva superiore, in una coscienza superiore che ci rivelerà un mondo pieno di meraviglie e di mistero. (pp. 161-162)
*Naturalmente sarebbe assurdo ritenere che la nostra sfera planetaria sia in funzione della vita vegetale e animale ''che vi si svolge sopra'', e che l'universo visibile ornato di stelle sia in funzione della psiche ''umana''. Ma non si intende niente del genere. Nel modo occulto di interpretare le cose parliamo sempre di un'altra vita e di un'altra psiche, la cui particolare manifestazione sono la nostra vita e la nostra psiche. È importante stabilire il ''principio generale'' secondo cui i fenomeni fisici, essendo ''inferiori'', dipendono dai fenomeni vitali e da quelli psichici, che sono ''superiori''. (p. 172)
*Se quindi le cose stanno così - se è impossibile supporre che dietro lo scenario della creazione del mondo ci sia la presenza di un primo motore inconscio e meccanicistico - in tal caso il mondo va considerato vivo e razionale. Perché o l'una o l'altra delle due deve essere vera: o è un mondo meccanicistico e morto - cioè "accidentale" - o è vivo e animato. Non può esserci niente di morto nella natura vivente e non può esserci niente di vivo nella natura morta. (p. 177)
*Non riusciamo a capire che una ''cosa'' particolare è semplicemente una ''definizione'' artificiosa da parte dei nostri sensi di una causa indefinibile che supera all'infinito quella ''cosa''. (p. 180)
*Esattamente come è sbagliato rispetto a se stessi valutare tutto partendo dal punto di vista di un solo sentimento, contrapponendolo a tutto quanto il resto, così è altrettanto sbagliato rispetto al mondo e agli uomini valutare tutto dal punto di vista di un proprio [[ego|io]] casuale, contrapponendo a tutto il resto questo io di un dato momento. (p. 210)
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*Questa trasposizione nello stato assoluto di coscienza è ''unione con la Divinità'', ''visione di Dio'', ''fare la prova del Regno dei Cieli'', ''ingresso nel Nirvana''. Tutte queste espressioni delle religioni [[Mistica|mistiche]] rappresentano la realtà psicologica dell'espansione della coscienza, un'espansione tale che la coscienza assorbe se stessa nel ''tutto''. (p. 226)
*La verità è che in natura non ci sono grandezze ''finite'' e costanti, esattamente come non ci sono ''concetti''. (p. 237)
*La logica superiore esisteva prima che si formulasse la logica ''deduttiva'' e ''induttiva''. La logica superiore si può chiamare logica ''intuitiva'', cioè la logica dell'infinito, la logica dell'[[estasi]]. [...] Questo sistema di logica superiore l'ho chiamato ''Tertium Organum'' perché per noi è il terzo ''principio fondamentale'' - il terzo strumento - del ''pensiero'' dopo quelli di [[Aristotele]] e di [[Francesco Bacone|Bacone]]. Il primo fu l'''Organon'', il secondo fu il ''Novum Organum''. Ma il terzo esisteva da molto tempo rispetto al primo. (p. 246)
*Non è possibile esprimere la [[verità]]; se ne può soltanto far cenno, spingere a pensarci. Ma ognuno deve scoprire la verità da sé. "La verità altrui" è peggiore di una bugia, perché si tratta di ''due bugie''. (p. 251)
*Tenuto conto che gli stati mistici sono "conoscenza derivante da coscienza ingrandita", è possibile fornire dei criteri abbastanza precisi per distinguerli e differenziarli dalla generalità delle esperienze psichiche. Gli stati mistici danno una ''conoscenza'' che ''niente altro può dare''. Gli stati mistici danno una conoscenza del ''mondo reale'' con tutte le sue attestazioni e caratteristiche. Gli stati mistici di persone appartenenti a epoche diverse e a popoli diversi rivelano una sorprendente affinità, a volte equivalente a una completa identità. Dal nostro comune punto di vista, i risultati dell'esperienza mistica sono ''del tutto illogici''. Essi sono ''super-logici'', quindi il ''Tertium Organum'', che è la chiave per entrare nell'esperienza mistica, è applicabile ad essi in tutta la sua totalità. (p. 261)
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==Bibliografia==
*Pëtr Dem'janovič Uspenskij, ''Tertium Organum - Una chiave per gli enigmi del mondo'', Casa Editrice Astrolabio, 1983.
*Pëtr Dem'janovič Uspenskij, ''Un nuovo modello dell'universo'', Edizioni Mediterranee, 1991.