Gian Luigi Rondi: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Gian Luigi Rondi (cropped).jpg|thumb|upright=1.2|Gian Luigi Rondi consegna il David di Donatello a [[Carlo Azeglio Ciampi]] nel 2005]]
'''Gian Luigi Rondi''' (1921 – 2016), critico cinematografico italiano.
 
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*{{NDR|Su ''[[Liam]]''}} Il ritratto della miseria inglese nel Trenta è efficace, proposto spesso anche con modi risentiti, figurativamente ispirati a un realismo solido. L'occhio del bambino, però, che osserva soprattutto le repressioni a scuola e quelle, quasi caricaturali, in chiesa, deforma a tal segno le vere prospettive da far pensare che [[Stephen Frears|Frears]] abbia voluto addirittura cimentarsi con l'humour nero. Senza equilibrio, però, e in più momenti con scarse motivazioni narrative. Approdando a una cronache che rischia a tratti di scivolare nel libello. Priva, alla fine, anche di vere conclusioni.<ref>Da ''Il Tempo'', 15 marzo 2001; citato in ''[https://www.comingsoon.it/film/liam/44714/scheda/ Liam]'', ''comingsoon.it''.</ref>
*{{NDR|Su ''[[Don Bosco (film 1988)|Don Bosco]]''}} Leandro Castellani, sorretto da una storia costruita in questo modo, senza molte increspature ma con climi intensi, l'ha rappresentata evitando a sua volta ogni sentimentalismo insistito, attento alla ricostruzione storica dell'epoca ma anche dei modi di vita di quei ragazzi all'inizio abbandonati e sbandati, qui con bozzetti dal vivo, là con pagine meditate e nitide, senza cedere mai ai trionfalismi dei successi né all'iterazione degli ostacoli: con quella figura al centro permeata in egual misura di umanità e di santità. Ottenendo, sia sul piano del racconto sia su quello delle emozioni, dei risultati molto degni. Favoriti da una fotografia (di Renato Tafuri) tutta colori effusi, con dominanti giallo oro, e da una musica (di Stelvio Cipriani) in equilibrio fine tra il profano ed il sacro. Cui va aggiunta, ma non certo per ultima, l'interpretazione di [[Ben Gazzara]] come Don Bosco: così somigliante, schietta e concreta da suggerire la preghiera.<ref>Da ''Il Tempo'', 1º ottobre 1988; citato in ''[https://www.cinematografo.it/cinedatabase/film/don-bosco/25747/ Don Bosco]'', ''cinematografo.it''.</ref>
*{{NDR|Su ''[[Whore (puttana)]]''}} Nei panni di Liz, [[Theresa Russell]] trova impeti e calori straordinari per costruirsi un personaggio che domina la storia dal principio alla fine soprattutto con una voce che, nella versione originale, mutava toni, accenti ed espressioni ad ogni momento.<ref>Da ''Il Tempo''; citato in ''[https://www.cinematografo.it/film/whore-puttana-uiqic0ym Whore - Puttana]'', ''cinematografo.it''.</ref>
*{{NDR|Su ''[[Umberto D.]]''}} Nonostante i suoi richiami a una nota contingenza sociale, nonostante la sua quasi realistica cornice romana, i suoi personaggi attuali, il suo clima a volte addirittura cronistico, questa vicenda – come ognun vede – ha una sua esatta destinazione letteraria, evoca, con lucida e quasi livida analisi, quei mondi angosciosi e irreali che, così spesso, ci descrivono i sogni, che così acutamente ci hanno narrato certi scrittori anteguerra del Mitteleuropa.<ref>Da ''Umberto D.'', ''[https://fondazionecsc.b-cdn.net/wp-content/uploads/2019/11/BN_1952_01.pdf Bianco e nero]'', gennaio 1952, p. 81.</ref>
*{{NDR|Su ''[[Appassionatamente (film 1954)|Appassionatamente]]''}} Si deve tuttavia alla linda e precisa regia di [[Giacomo Gentilomo|Gentilomo]] se almeno la sua cornice rivela un certo decoro [...].<ref>Da ''Il Tempo'', 22 gennaio 1955; citato in ''[https://www.cinematografo.it/cinedatabase/film/appassionatamente/8631/ Appassionatamente]'', ''cinematografo.it''.</ref>