Heinrich Harrer: differenze tra le versioni

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*Nel corso della spedizione nel Nanga Parbat cedetti alla magia dell'Himalaia. La bellezza mozzafiato di queste gigantesche montagne, l'immensità di terre che dominano dall'alto, la singolarità della popolazione dell'India: tutto ciò creò come un incantesimo nella mia mente. (p. 5)
*A Karachi rimase soltanto Peter Aufschnaiter, che aveva preso parte al [[Prima guerra mondiale|primo conflitto mondiale]] e si rifiutava di credere allo scoppio di un secondo. (p. 6)
*Qui incontrai per la prima volta i veri nomadi tibetani, che con le loro greggi di pecore portano sale in India, ricevendo in cambio orzo. Qui mi fu offerto il tè tibetano al burro con ''[[tsampa]]'', una sorta di farina d'orzo arrostito che costituisce l'alimento principale di questo popolo, del quale più tardi anch'io mi sarei nutrito per anni. Quella volta però il mio stomaco quanto il mio intestino protestarono energicamente contro tale cibo. (p. 22)
*Fui costretto a scalare il [[Nag Tibba]], una montagna di oltre 3000 metri che nella sua parte superiore è completamente spopolata e coperta di fitti boschi. (p. 26)
*Peter Aufschnaiter sciorinò invano tutte le sue conoscenze linguistiche, acquisite con uno studio assiduo di anni. (p. 33)
*La contrada da noi attraversata era priva d'acqua e arida, senza tracce di vita. Il suo centro, la piccola città di [[Tsaparang]], era abitato soltanto neu mesi invernali, e quando ci recammo dal governatore ci fu detto che stava facendo i bagagli, essendo in procinto di trasferirsi a Shangtse, sua residenza estiva. (p. 33)
*Tsaparang era davvero una «curiosità». Dai libri, studiati al campo, avevo appreso che qui era stata fondata la prima missione cattolica del Tibet. Il padre gesuita portoghese Antonio de Andrade aveva dato vita nel 1634 a una comunità cattolica e sembra che avesse costruito qui anche una chiesa. Cercammo le tracce o i resti di questo edificio cristiano, ma non scoprimmo nulla: soltanto innumerevoli grotte testimoniavano l'antica grandezza di Tsaparang. (p. 34)
*Allorché mi recai dal funzionario per pregarlo di prolungare il permesso di soggiorno, si mostrò più scortese che mai. Scoppiò una violenta discussione, e alla fine ottenni soltanto che mettesse a nostra disposizione un cavallo per Aufschnaiter oltre a due [[yak]] per il trasporto bagagli. In tale occasione venni per la prima volta a contatto con uno yak. È la tipica bestia da soma tibetana, e può vivere soltanto a questa altitudine. È una specie di bove dal pelo lungo, il cui addomesticamento richiede molta abilità. Le femmine sono molto più piccole del maschio e danno ottimo latte. (p. 36)
*Poi, mentre mettevamo ad asciugare le nostre cose al sole, scorgemmo all'improvviso due figure. Riconoscemmo subito la prima dal suo passo regolare e lento da alpinista: era Peter Aufschnaiter, accompagnato da un portatore. (p. 41)