Clemente Alessandrino: differenze tra le versioni

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*[[Cadmo]], colui che inventò l'alfabeto e lo diffuse fra i Greci, era fenicio, come dice Eforo; onde [[Erodoto]] scrive che l'alfabeto fu chiamato "fenicio"; altri invece affermano che per primi idearono un alfabeto Fenici e Siri insieme. [...] Il fenicio Cadmo escogitò anche l'arte di dell'intaglio su pietra e pensò di scavare le miniere d'oro del monte Pangeo. (da Libro I, cap. 16, pp. 139-140, 1985)
*Fra gli esseri che sono capaci di muoversi, alcuni si muovono per impulso e rappresentazione, come per esempio gli [[animale|animali]]. Altri si muovono per trasposizione, come gli oggetti privi di anima. [...] La facoltà del [[ragionamento]], che è una peculiarità dell'anima umana, non è vincolata all'istinto (come avviene negli esseri animati privi di ragionamento), ma al discernere le rappresentazioni senza lasciarsi coinvolgere da esse. (II, 20, 110)<ref>Citato in ''L'anima degli animali'', p. 116.</ref>
*Fra gli eretici abbiamo menzionato [[Marcione|Marcione del Ponto]] perché, per opposizione al Creatore, rifiuta l'uso dei beni del mondo. Per lui causa della continenza, se la sua può chiamarsi continenza, è il Creatore stesso, cui questo gigante in lotta con Dio crede di far fronte, ed è continente senza volerlo, poiché condanna l'opera della creazione e il corpo. (da Libro III, cap. 4, p. 369, 1985)
*[[Dio]], che è senza origine, è il principio unico e completo di ogni cosa. (IV, 25, 162)<ref name=Mon/>
*Se qualcuno, seguendo [[Marcione]], osa sostenere che il demiurgo salva chi ha creduto in lui partecipandogli la sua propria salvezza, finisce con il sottovalutare la potenza del Dio buono, che in ritardo e dopo il loro celebrato demiurgo si mette anch'essa a fare opera di salvezza, o ammaestrata da lui o imitando lui. Ma se il Dio buono secondo loro salva comportandosi così, la sua opera salvatrice non è intrapresa né verso quelli che gli appartengono, né con la volontà di colui che ha compiuto la creazione, ma con violenza e inganno. (da Libro V, cap. 1, pp. 543-544, 1985)
*Per dirla in breve, il cartaginese Senocrate non depone la generale speranza che anche negli [[animale|animali]] privi di ragione vi sia una qualche nozione di Dio. E lo dovrà riconoscere lo stesso [[Democrito]], per quanto possa costargli fatica, se sarà conseguente con i propri princìpi; riteneva infatti che dall'essere divino penetrassero negli uomini come negli animali privi di ragione le stesse immagini provenienti dall'essenza divina. (V)<ref>Citato in [[Pierre Bayle]], ''Dizionario storico-critico'', vol. I, a cura di Gianfranco Cantelli, Laterza, Bari, 1976, pp. 162-163.</ref>
*Tutte le nazioni credono che Egli esiste; ma solo a pochi sono state svelate le cose contenute nel mistero di Dio. È per questo motivo che [[Platone]], nelle epistole, parlando di Dio dice: "Ti devo scrivere in enigma, affinché se questa lettera viene smarrita per terra o per mare, colui che la legge non possa comprenderla. Perché il Dio dell'universo che sorpassa qualsiasi parola, pensiero e concetto, non potrà mai venire insegnato con la scrittura, essendo inneffabile nella sua natura". (V, 10, 64)<ref name=Mon/>