Indro Montanelli: differenze tra le versioni

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Ricreo la sezione opera "XX Battaglione eritreo", cominciando con l'incipit. A seguire le citazioni (almeno le tre canoniche) e l'explicit.
→‎XX Battaglione eritreo: inserimento primo brano nella sottosezione "Citazioni"
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==''XX Battaglione eritreo''==
 
===[[Incipit]]===
Sono letterato. E, a parte il brutto e il meschino di quella parola, il mio mestiere m'innamora. Mi sono sforzato tanti anni, per compiacere a qualcuno o a qualcosa, di tradire questo mio istinto. Ma non ce l'ho fatta. E non ce la fo nemmeno ora, soldato in Africa, in piena guerra. Ma non lo dico per presentare il conto. E a chi, poi? Lo dico per un fenomeno di narcisismo: perché mi garba contemplarmi in questo gesto di fdeltà al mestiere, che poi vuol dire fedeltà a me stesso.
 
===Citazioni===
*Appollaiato ai suoi piedi, nascosto fra il verde tenero degli eucalipti, stava Pirzio Biroli. Il suo nome era mormorato con circospezione dagli [[Àscari|ascari]] disseminati fra le rocce di Mai Egadà a Saganeiti, da Agordar ad Assab, a Cheren, ad Adi Ugri, ad Adi Caieh. Raramente lo si vedeva e sempre a cavallo. Accanto a lui cavalcava Chiarini, la piccola ombra fedele, il fantasma sorto una notte da un roveto della conca di Adua. Chiarini, settantenne, pallido, non scompariva nell'alone magico che Pirzio, il buon gigante, suscitava intorno. (pp. 87-88)
 
==Citazioni su Indro Montanelli==