Alda Merini: differenze tra le versioni
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==Citazioni di Alda Merini==
*''[[Bacio]] che sopporti il peso | della mia anima breve | in te il mondo del mio discorso | diventa suono e paura.''<ref>Da ''Clinica dell'abbandono'', Einaudi, Torino, 2003.</ref>
*''[[Beatitudini dalle poesie|Beati]] coloro che hanno | due fedi al dito | una quella degli sponsali | e l'altra quella dell'arte. | Beati coloro che si baceranno | sempre al di là delle labbra | varcando dei gemiti | il confine del piacere | per cibarsi dei sogni.
*Che cosa mi manca? Mi mancherebbe tanto di morire, perché io l'inferno della vita me lo sono goduto tutto.<ref>Citato in [[Paolo Di Stefano]], ''Alda Merini, la poetessa dei Navigli che cantò i poveri, l'amore e l'inferno'', ''Corriere della sera'', 2 novembre 2009, p. 21.</ref>
*Credo che contro la pazzia niente e nulla possano valere.<ref name="altra" />
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*Ho il colon ustionato di versi.<ref>Citato in Paolo Di Stefano, ''Alda Merini, la poetessa dei Navigli che cantò i poveri, l'amore e l'inferno''.</ref>
*Ho la sensazione di durare troppo, di non riuscire a spegnermi: come tutti i vecchi le mie radici stentano a mollare la terra. Ma del resto dico spesso a tutti che quella croce senza giustizia che è stato il mio manicomio non ha fatto che rivelarmi la grande potenza della vita.<ref>Da ''La pazza della porta accanto'', Bompiani, 1955, p. 59.</ref>
*Il disegno per [[Alberto Casiraghi|Casiraghy]] è un mito e la linea logica della sua distruzione. Il colore è il vero ambiente per Alberto, vale a dire che il trauma della luce opera in lui fantasiosi ricordi. Scrive come un bambino, portando dietro pesi che a volte sembrano pesanti, ma tutti all'insegna di un'allegria sconsiderata che fa il cuore di tutti i grandi artisti. ... e come dice la sua insegna: è un pulcino che ha salvato le parole dei grandi elefanti.<ref>Da ''Manifesto del Pulcinirismo''; in ''disegni per il rosso'', disegni e aforismi di Alberto Casiraghy, Galleria l'Affiche, Milano, 2001.</ref>
*La gente quando non capisce inventa e questo è molto pericoloso.<ref>Da ''La nera novella: umorismo nero'', Rizzoli, 2007, p. 83. ISBN 8817014036</ref>
*La salute non ha mai prodotto niente. L'infelicità è un dono. Io mangio solo per nutrire il dolore. La preparazione alla morte dura una vita intera.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1995/ottobre/17/Una_vita_vissuta_tra_follia_co_0_951017690.shtml Una vita vissuta tra follia e poesia]'', ''Corriere della sera'', 17 ottobre 1995, p. 47.</ref>
*La verità è sempre quella, la [[cattiveria]] degli uomini che ti abbassa e ti costruisce un santuario di odio dietro la porta socchiusa. Ma l'amore della povera gente brilla più di una qualsiasi filosofia. Un povero ti dà tutto e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria.<ref>Da ''Terra d'amore'', Canzoniere.</ref>
*''La visitazione dell'angelo | t'ingravida di poesia | ma poi ti lascia da sola | a dipanarla con parole | adeguate alla tua carne | e all'udito degli altri.
*Le [[Mosca (zoologia)|mosche]] non riposano mai perché la merda è davvero tanta.<ref>Da ''Alla tua salute, amore mio'', Acquaviva, 2004.</ref>
*Prima di entrare in quel popolo che di solito è chiamato "dei matti" bisogna ricordarsi che tra loro ci sono stati Campana, la Merini, il Tasso, Hölderlin e tanti altri.<ref>Da ''Lettere a un racconto'', Rizzoli.</ref>
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