Roma: differenze tra le versioni

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*Facciamo dunque un ipotesi fantastica che Roma non sia un abitato umano, ma un'entità psichica dal [[passato]] similmente lungo e ricco, una entità in cui nulla di ciò che un [[tempo]] ha acquistato esistenza è scomparso, in cui accanto alla più recente fase di sviluppo continuano a sussistere tutte le fasi precedenti. ([[Sigmund Freud]])
*Forse l'ultimo contributo originale dato da Roma al mondo sono state le corse delle bighe e tutta quella paccottiglia in corazza ed elmo tanto grossolana da avere conquistato facilmente [[Hollywood]] più di venti secoli dopo. ([[Tommaso Labranca]])
*(Fra parentesi dichiaro il mio odio per tutti coloro che per Roma o da Roma hanno voluto, contro di me e contro molti altri italiani, gettare il seme dell'avvilimento sul mio – sul nostro – sentimento orgoglioso di non essere nati a Roma, di non vivere a Roma, e sulla mia – nostra – impressione che a Roma, e soltanto a Roma, si trovi quella data forma di vita che gli avvilitori di questo secolo chiamano ''provincia'' e ''provincialismo''). ([[Antonio Delfini]])
*Fu Roma, infine, che mi fece capire la grandezza di un passato al quale il mio stesso popolo apparteneva, consolandomi di tante delusioni, di tante, fino ad allora, incomprensibili umiliazioni storiche. Roma, e tutta l'[[Italia]] con essa, mi rivelava la storia come piacere di esistere, di vincere e di sopravvivere, lasciandomi scoprire la possibilità di una specie di eternità fatta di destini umani, visibili nelle mura stesse della città. ([[Vintilă Horia]])
*Ho fatto questa esposizione storica per non dovermi vergognare quando dirò che Roma, tutto sommato, a me non piace. Né il Foro Romano, né gli spaventosi ruderi in mattoni del Palatino, né nient'altro ha evocato in me sentimenti sacri; quelle dimensioni maniacali delle terme, dei palazzi e dei circhi, quella strana passione di costruire in modo sempre più colossale, sempre più esteso, è la vera ossessione barocca, che in seguito spinse Paolo V a deturpare la Basilica di San Pietro. ([[Karel Čapek]])