Smoke
film del 1995 diretto da Wayne Wang
Smoke
Titolo originale |
Smoke |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 1995 |
Genere | drammatico |
Regia | Harvey Keitel |
Sceneggiatura | Paul Auster |
Produttore | Harvey Weinstein |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Smoke, film del 1995 con Harvey Keitel, regia di Wayne Wang.
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Oggi il tabacco, domani il sesso. Tra tre o quattro anni sarà proibito sorridere agli sconosciuti. (Augustus) [a proposito delle restrizioni per i fumatori]
- Se stai per morire, cosa è più importante, un buon libro o una buona fumata? (Paul)
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Augustus: Con i ragazzi stavamo facendo una discussione filosofica sulle donne e i sigari.
Paul: Ah sì bene.. suppongo che siate partiti dalla regina Elisabetta.
Augustus: La regina d'Inghilterra?
Paul: Sì, non Elisabetta II, Elisabetta I.. mai sentito parlare di Sir Walter Raleigh?
Cliente 1: Sì certo, quel tizio che buttò il mantello nel pantano!
Cliente 2: Io! Io fumo le Raleigh, sì! Ci trovo sempre un buono premio nel pacchetto.
Paul: Proprio lui. Be' Raleigh fu la persona che introdusse il tabacco in Inghilterra. E siccome era uno dei favoriti della regina – la regina Bessy, così la chiamava – fumare divenne popolare, perché di moda a corte. Sono sicuro che la vecchia.. la vecchia Bessy ogni tanto si fumava un sigaro con Sir Walter! Una volta, scommise con lei che avrebbe misurato il peso del fumo.
Cliente 1: Cioè, pesare il fumo?
Paul: Esatto, pesare il fumo.
Cliente 2: Ma non si può fare, è come pesare l'aria!
Paul: Sì può sembrare strano, è come pesare l'anima di qualcuno. Ma Sir Walter era un tipo furbo: prese un sigaro ancora intatto, e lo mise su una bilancia, e lo pesò. Poi lo accese, e fumò il sigaro, bene attento che la cenere cadesse nel piatto della bilancia. Quando ebbe finito, mise il mozzicone nel piatto assieme alla cenere, e pesò quanto era rimasto. Poi sottrasse il nuovo peso dal peso originale del sigaro intatto: la differenza era il peso del fumo.
[Paul racconta in tabaccheria l'aneddoto sulla diffusione del tabacco in Inghilterra]
- Paul: Sono tutte uguali!
Augustus: È vero. Quattromila fotografie dello stesso posto, l'angolo tra la Terza e la Settima, alle otto di mattina. Quattromila giorni con tutti i tipi di clima possibile. È per questo che non vado in vacanza, devo stare qui ogni mattina, alla stessa ora. Ogni mattina nello stesso posto alla stessa ora.
Paul: Non ho mai visto niente del genere.
Augustus: È il mio progetto, quello che puoi chiamare il lavoro della mia vita.
Paul: Pazzesco. Non sono sicuro di aver capito: insomma... come ti è venuta quest'idea, di fare... questo progetto?
Augustus: Non lo so, mi è venuta. È il mio angolo dopo tutto. Sì insomma, è una piccola parte del mondo ma.. anche qui succedono delle cose, come in qualunque altra parte. È la documentazione del mio angolo.
Paul: [sfogliando velocemente] È un po' ossessivo.
Augustus: Non capirai mai se non vai più piano, amico mio.
Paul: Cosa vuoi dire?
Augustus: Voglio dire che vai troppo veloce, non guardi neanche le foto.
Paul: Ma... sono tutte uguali!
Augustus: Sono tutte uguali, ma ognuna è differente dall'altra. Ci sono delle mattine di sole, delle mattine buie; ci sono luci estive e luci autunnali; giorni feriali e fine settimana; c'è gente con l'impermeabile e le galosce e gente.. con la maglietta e i pantaloncini; qualche volta la stessa gente, e qualche volta differente; qualche volta quelli differenti diventano uguali, e la stessa gente scompare. La Terra gira intorno al Sole, e ogni giorno la luce del Sole colpisce la Terra da un'angolazione differente.
Paul: Più piano, eh?
Augustus: È quello che consiglio. Lo sai com'è: domani, domani, domani.. il tempo mantiene sempre il suo ritmo.
[Augustus che racconta a Paul il suo hobby]
- Ruby: Non mi scrivevi da oltre un anno. Cosa dovevo pensare?
Augustus: Sì, be', avevo perso la penna, e quando ne ho trovato un'altra non trovavo più la carta! (Augustus) [Parlando della fine della loro relazione avvenuta mentre lui era in Vietnam]
- Augustus: Se non confidi i tuoi segreti agli amici, allora che amico sei?
Paul: Giusto, non varrebbe la pena di vivere.