Sergio Vannucci

personaggio di Boris

Sergio Vannucci

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Alberto Di Stasio interpreta Sergio Vannucci nella serie.

Universo Boris
Autore Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo
Interprete

Sergio Vannucci, personaggio di Boris.

Citazioni di Sergio Vannucci

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  Citazioni in ordine temporale.

  • No, no, cioè... non è proprio un contratto. È una specie di assicurazione – capito? –, diciamo, per noi. Cioè noi ci assicuriamo che qualora tu ti faccia male, noi nun ce semo visti, nun ce conosciamo, non abbiamo nessuna responsabilità, chiaro? [ad Alessandro che sta firmando dei documenti]
  • Contratti, contratti... ma che contratti? Passione ce vuole! [ad Alessandro]
  • Il segreto del mio lavoro è... è lasciar fare, è lasciare sempre fare; tanto otto su dieci le cose se mettono a posto da sole.
  • L'importante è avere il collo sempre caldo.
  • Oh, sia chiaro: io ar gabbio nun ce torno!
  • Senti ragazzo mio, allora 'sto lavoro si fa soltanto in due modi. Il primo è co' 'a fissa dei sindacati, co' 'a paura de farse male, co' 'a voglia sempre de stacca', de annarsene a casa... Il secondo invece è con la passione! Capito? La passione per questo lavoro! Anche morto, ma con passione! [ad Alessandro]
  • Ma tu 'o sai questa da che famija viene, eh? Questi a tavola il padre je fa: «Amore, 'a voi 'a Pirelli?» E lei je fa: «No papà, nun me va, che palle.» Gli fa che palle, ha' capito? [ad Alessandro, riferito a Cristina]
  • 'Sto set è blindato, me sembra Alcatraz, me sembra! So' tutti protetti da... da... da consiglieri d'amministrazione, da senatori, da membri della Corte Costituzionale, perfino da 'n cavaliere de Malta. [a René]
  • Ricorda che è con le sostituzioni gratuite fatte al momento giusto che l'Italia è diventata un grande Paese. [a Lorenzo]
  • Fa parte del professionismo farsi i cazzi propri, capito? E invece me dai l'idea tu, scusa eh, che nun te li fai i cazzi tuoi! [a Lorenzo]
  • A Lorè, te devi sta' attento! Te lavori troppo! Poi non sei simpatico. E 'sta faccia, mamma mia!
  • Ma vaffanculo a te, i palazzi, i palazzinari, i maggiordomi, i cani, i giardini e l'anima de li mortacci tua. Sta psicopatica! [commentando la decisione di Cristina di abbandonare la serie]
  • A dottò, a noi c'arivano dei foji che dovemo girà, non è che l'arte c'entri più de tanto...
  • Ah, senti René. [...] Tu oggi hai girato dodici secondi, praticamente la media de Kubrick! Io ho già finito 'e sordi se tutta 'a settimana. No, ti volevo dire che la qualità non basta. È il primo giorno? Già stamo ne' 'a merda!
  • Fammene fuori quattro: due elettricisti e due macchinisti! Ma anche pe' sveltì 'a troupe! Pe' falla più disinvolta, capito? Più allegra, più giovane! E poi m'è venuta 'sta mania de semplificare tutto! [a Duccio]
  • Quanno René mette per ultima 'na scena, due so' le cose: o nun la gira o la gira a cazzo de cane, cioè negli ultimi cinque minuti così, ar volo ar volo. [a Fabiana]
  • Tu 'o sai ora che fai? Tu ritorni dalla signora e la convinci a firma la liberatoria! Perché fà firmà le liberatorie è l'abc del tuo lavoro e se tu nu' lo sai fare, te ne ritorni ai CTO de Lampedusa[1] da do' sei arrivato e ce rimani, so' stato chiaro? [ad Alessandro]
  • Siamo l'unica fiction al mondo che il giorno che la sospendono spende più de tutti l'artri giorni, eh.
  • E così abbiamo pensato, facciamo un bel progetto alla Gomorra: Un grande libro, un grande regista e un film in cui ce se capisce e non ce se capisce. Io non c'ho capito un cazzo! [ride]
  • Comunque te stanotte nun devi dormi', devi mezzo dormi', co' mezzo cervello, come i pinguini. [ad Alessandro]
  1. Riferimento al CPT (Centro di Permanenza Temporanea) di Lampedusa. Cfr. voce su Wikipedia.

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