Sacrificio animale

Citazioni sul sacrificio animale.

  • "Che m'importa dei vostri sacrifici senza numero?" | dice il Signore. | "Sono sazio degli olocausti di montoni | e del grasso di giovenchi; | il sangue di tori e di agnelli e di capri | io non lo gradisco. (Libro di Isaia)
  • Come ci si poteva servire di un pollo per redimere i peccati di un essere umano? Perché un Dio compassionevole avrebbe dovuto gradire un simile sacrificio? (Isaac Bashevis Singer)
  • Credo che i sacrifici animali siano stati inventati dall'uomo come pretesto per mangiare carne. (Origene)
  • E dicono di avere abolito i sacrifici animali! Soltanto il rito hanno abolito: li sterminano ininterrottamente, illimitatamente, senza bisogno. (Guido Ceronetti)
  • E se per caso qualcuno sostenesse che oltre ai frutti della terra la divinità ci ha messo a disposizione anche gli animali perché ne facessimo uso, io gli risponderei che quando si sacrificano animali noi facciamo loro un torto, poiché li derubiamo dell'anima e che pertanto non bisogna sacrificarli! [...] Come ci può essere santità quando chi viene derubato di qualcosa che gli appartiene non è che la vittima di un atto di ingiustizia? (Porfirio)
  • I sacrifici animali in nome della religione si svolgono praticamente in tutto il mondo e in ogni religione costituita. È detto che Gesù Cristo, quando aveva dodici anni, turbato nel vedere gli ebrei che sacrificavano uccelli e animali nelle sinagoghe, respinse il sistema della religione ebraica e iniziò quello della religione cristiana per seguire il comandamento del Vecchio Testamento "non uccidere". Ma oggi non si uccidono soltanto animali in nome del sacrificio, anzi, l'uccisione di animali è enormemente aumentata e il numero dei mattatoi è sempre maggiore. (A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada)
  • Il cosiddetto animale «eroico» è quello che, dopo introdotto nel terreno sacrificale, è quivi ucciso, messo a punto e mangiato dalla ruota. Quando invece l'animale che si offre al Dio, tutto intero o in parte, è stato ucciso altrove, esso vien chiamato «animale esteriore». (Abhinavagupta)
  • Il Dio del Vecchio Testamento vuole che gli si immolino degli animali e si compiace di tali sacrifici; il Dio del Nuovo Testamento dice nel Salmo: «Rifiutasti la vittima e l'offerta, ma mi hai apprestato il corpo; non ti compiacesti di olocausti in cambio del peccato».
    Quel Dio comanda tali sacrifici, questo li respinge; dunque sono tra loro contrari. (Anonimo cataro)
  • Il sacrificio animale è posteriore ed è anche il più recente. Esso però non trae origine dalla gratitudine, come quello compiuto con le offerte vegetali, bensì da una circostanza sfavorevole provocata dalla fame o da qualche altra disgrazia. Per esempio, le uccisioni di animali perpetrate ad Atene affondano le radici nell'ignoranza, nella collera o nel timore. (Porfirio)
  • Una vittima senza macchia, dal bellissimo aspetto (questo le è stato fatale!), ornata d'oro e cinta di bende, viene collocata davanti all'altare, ode preghiere di cui non capisce il senso, vede che le pongono tra le corna quelle messi che sono cresciute grazie alla sua fatica e infine viene colpita e arrossa di sangue il coltello che forse aveva intravisto poco prima, riflesso nell'acqua limpida. Ed ecco che i sacerdoti si affrettano a scrutare dentro le viscere strappate al suo petto ancor caldo [...]. E di queste osate cibarvi, uomini? Tanto grande è la vostra fame di cibi proibiti! (Ovidio)
Un sacrificio animale nell'antica Grecia (510-500 a.C.)

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