Regalo di Natale

film italiano del 1986 diretto da Pupi Avati

Regalo di Natale

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Titolo originale

Regalo di Natale

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1986
Genere film drammatico, film natalizio
Regia Pupi Avati
Soggetto Pupi Avati
Sceneggiatura Pupi Avati
Produttore Antonio Avati
Interpreti e personaggi

Regalo di Natale, film italiano del 1986 con Diego Abatantuono e Carlo Delle Piane, regia di Pupi Avati.

[Voce fuori campo] C'erano due ragazzi, allora, nella città, ed erano amici la notte e il giorno. Camminavano assieme nelle strade, e stavano assieme dentro i bar e le sale da ballo, e andavano dietro alle stesse ragazze. Erano amici come forse tanti altri lo erano; ma loro credevano, in quel loro rapporto, di essere speciali. Forse, furono proprio quelli gli anni giusti, gli anni in cui quei due individui camminavano nelle strade, nelle piazze, e nei giardini della loro città.

Citazioni su Regalo di Natale

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  • È un film ben fatto, benissimo recitato (straordinario il recupero di Abatantuono) e godibile: ma a ripensarci lascia la sensazione di una macchina da spettacolo in cui non tutti i pezzi sono al loro posto. A cominciare dal disegno del misterioso antagonista (un incisivo Carlo Delle Piane, premiato a Venezia come miglior attore) che nel corso della partita si è rivelato troppo emotivo per essere un "gambler" di professione: se sta tirando un colpo al vero "pollo" della serata, in combutta con un Giuda del poker, perché gli offre a un certo punto il "regalo di Natale" di andarsene senza regolare il debito? Quando Hollywood comprerà i diritti di questo film per rifarlo con cinque stars da mercato planetario (ne varrebbe la pena), al nuovo sceneggiatore toccherà l'incarico di rimettere a fuoco parecchie cosette con quella tecnica da orologiai della drammaturgia che da noi anche i più bravi cineasti non padroneggiano fino in fondo. (Tullio Kezich)
  • Ho voluto che i miei personaggi avessero dei ruoli molto connotati, molto tipici di questa nostra società approssimativa e avida, superficiale e accanita, perché, attraverso una situazione estrema, fosse più chiaro il mio discorso sull'impossibilità di mantenere un rapporto di amicizia tra uomini adulti. (Pupi Avati)

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