Radovan Karadžić

politico e criminale di guerra serbo-bosniaco

Radovan Karadžić (1945 – vivente), politico e criminale di guerra jugoslavo di nazionalità serba.

Karadžić nel 1994

Citazioni di Radovan Karadžić modifica

  • Se sarà sferrato un solo bombardamento aereo Nato contro postazioni serbe, non vi saranno più negoziati. La guerra divamperà su tutti i fronti, la Bosnia precipiterà nel caos e sarà una catastrofe.[1]
  • Un attacco Nato scatenerebbe grandi scontri e caos, con conseguenze terribili per i civili di tutti e tre le comunità etniche.[1]
  • In Bosnia fummo costretti a una «guerra santa» contro i fondamentalisti che volevano trasformare il Paese in una Repubblica islamica.[2]

Da "Il tribunale dell'Onu non mi prenderà vivo"

Corriere della Sera, 4 novembre 2001

  • Quando ho offerto la mia soluzione alla questione bosniaca, che era poi la soluzione serba, cioè una divisione indolore della Bosnia e uno spostamento incruento della popolazione secondo i confini etnici, i rappresentanti delle altre etnie e la comunità internazionale non hanno compreso. Se mi avessero ascoltato, ci sarebbe stato meno spargimento di sangue, meno case distrutte e bruciate.
  • Nessuna donna serba ha dato alla luce un traditore.
  • [Sulla possibilità di presentarsi alla corte dell'Aja] Se avessi la certezza che sarebbe utile al popolo serbo e ai suoi interessi, lo farei immediatamente. Comunque, consegnarsi a chi ha ucciso bambini e infermi in tutta la Serbia sarebbe una cosa assurda. E ancora più assurdo sarebbe aspettarsi l'imparzialità da quel Tribunale.

Da «Un patto segreto con gli Usa» Ecco tutta la verità di Karadzic

Corriere della Sera, 16 dicembre 2010

  • [Su Slobodan Milošević] Politicamente, eravamo totalmente differenti. Era intelligentissimo, ma ideologicamente vicino al comunismo, ed io sono stato un dissidente per quattro decenni. Credeva nell' autorità e agiva unilateralmente, mentre io cercavo il dialogo e il consenso. Nondimeno, ci rispettavamo.
  • Sono stupefatto dal precedente creato dal Kosovo. Gli albanesi sono andati lì in massa fuggendo dal regime di Enver Hoxa, e in virtù di questo è stato consentito loro di prendersi il Kosovo. Se i messicani continueranno a riversarsi in California, la potranno strappare agli Stati Uniti?
  • Sarajevo in passato era una città totalmente serba, costruita su suolo serbo. Non rinunceremo mai a Sarajevo, è nostra, l'amiamo.
  • Non ho mai sospettato il musulmano bosniaco medio di essere un terrorista, ma se anche uno su mille lo fosse stato, questo significa duemila terroristi in Bosnia, oltretutto con aspetto europeo. La comunità internazionale ha fatto un grosso errore nel sostenere uno Stato islamico in Bosnia.
  • Se sei veramente religioso, non puoi separare le tue azioni da Dio. Quando ero di fronte a un dilemma, ho chiesto a Dio cosa voleva che facessi. Provatelo, e troverete una risposta nel vostro cuore.

Da "Jugoslavia distrutta dall'occidente, serbi demonizzati"

Notiziegeopolitiche.net, 25 gennaio 2015

  • I serbi, i croati ed i musulmani, soprattutto quelli residenti in Bosnia ed Erzegovina, e coloro che parlano lo stesso dialetto del linguaggio serbo-croato (stokavski) sono grossomodo lo stesso popolo, cresciuto sotto due imperi confinanti.
  • La ragione principale del fallimento della Jugoslavia è stato il fatto che la formazione di un tale paese era un bisogno più sentito dai nostri alleati occidentali che non dai gruppi etnici che di fatto lo costituivano.
  • La causa scatenante di questa guerra è stato il nuovo ordine mondiale, stabilito a Malta dai due presidenti Gorbachev e Bush padre: i nostri alleati occidentali, conclusa vittoriosamente la Guerra Fredda, non hanno più sentito la necessità dell’esistenza della Jugoslavia e così l’hanno sacrificata.
  • I serbi e la Jugoslavia furono le prime vittime di questo nuovo ordine mondiale e la colpa per la sua distruzione grava tutta sulle spalle di Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia. Con il loro prematuro riconoscimento dell’illegale ed unilaterale secessione di Slovenia, Croazia e, in seguito, della Bosnia (le quali avrebbero potuto ottenere la loro indipendenza in maniera regolare in Parlamento invece che con una guerra) hanno dato il via agli eventi catastrofici che ci sono costati, ed ancora ci costano, così tanto. Ora possiamo solo sperare di poter ristabilire relazioni amichevoli, come hanno fatto i paesi scandinavi, in maniera pacifica e tramite un accordo.
  • Un particolare capitolo di questa crisi è la stampa; è stato preparato in maniera estremamente meticolosa un sistema di “demonizzazione” e stigmatizzazione dei serbi, ed è stato così esemplare che, in futuro, chiunque sarà in grado di prevedere cosa può succedere ad una nazione che venga trattata nello stesso modo.
  • Questa è stata una guerra civile, non un’aggressione esterna; durante tre anni e mezzo di conflitto ci furono vittime civili e militari tra tutti i gruppi etnici ma, in proporzione, il tasso più alto è stato tra i serbi.
  • Tra le vittime di etnia serba ci sono stati tantissimi civili, in particolare bambini, anziani e donne in quantità notevolmente superiore che negli altri due gruppi. Molti villaggi serbi senza difese sono stati interamente rasi al suolo ed ogni abitante ucciso, i serbi al contrario non hanno mai compiuto atti simili, nessun centro abitato a maggioranza serba situato in territorio croato-musulmano è sopravvissuto oltre il mese di settembre del 1992, mentre nella parte serba della Bosnia erano invece presenti numerosi villaggi e quartieri i cui residenti erano cittadini unicamente musulmani. Nell’esercito serbo era anche presente un’unità composta da soli musulmani che combattevano non “per i serbi” ma “assieme ai serbi” per i comuni valori europei di democrazia e secolarismo.

Intervista di Jean Toschi Marazzani Visconti

da La porta d'ingresso dell'Islam, Frankfurt: Zambon, 2016

  • La dirigenza musulmana è responsabile al più alto grado dell’intera crisi, perché hanno messo la loro popolazione a confronto con Serbi, Croati e con le tradizioni europee di democrazia e secolarità.
  • Ho passato l'intero anno 1992 a fare molte concessioni unilaterali ai Musulmani nell'interesse del processo di pace. Molte volte ho fermato la fortunata avanzata dell'esercito della R.S. per salvare le Conferenze di pace. I miei generali avevano molte ragioni di essere arrabbiati con me per quello, perché la loro logica era giusta: se c'è una guerra, che era stata dichiarata contro di noi dalla Presidenza croato-musulmana, l'esercito attaccato aveva il diritto di vincere.
  • Quello che sento per Srebrenica, come per tutto ciò che è successo dal primo giorno di guerra fino a quei giorni, è dolore e rabbia. In primo luogo queste nostre due comunità, ambedue di etnia serba pur di religioni diverse, hanno subito il fatto che i Serbi musulmani hanno iniziato per primi e sono stati più spietati dei Serbi cristiani.

Citazioni su Radovan Karadžić modifica

  • È simpatico, parla e parla, altissimo con una chioma leonina di capelli brizzolati, lineamenti assai regolari, profilo da icona bizantina. Rappresenta quel tipo balcanico che piace in Occidente e che ha acquisito larga fama presso le signore attempate dei salotti di Parigi e di Londra, che in modo non disinteressato promuovevano giovani talenti da lontano. Karadžić si era adeguato all'immagine che gli veniva richiesta. (Demetrio Volcic)
  • Ritenevo le esternazioni di Karadzić espressioni di pura follia: come faceva una persona come lui a dire che i serbi di Bosnia erano esposti ad un «annientamento da genocidio»? Scrissi che, a quanto mi risultava, per più di quarant'anni in Bosnia non erano esistiti lager per i serbi né bordelli riempiti di donne serbe, eppure a giudizio di Karadzić durante quel lungo periodo i serbi erano stati infelici mentre avrebbero dovuto essere felici dopo lo scoppio di una guerra civile che continuava a provocare tanti morti e tanta gente disperata. (Mirjana Marković)
  • L’etnocentrismo di Radovan Karadzic, oggi diremmo il suo ultrasovranismo, produsse un genocidio a Srebrenica ( tra gli 8 e i 12mila morti musulmani a seconda delle stime), l’assedio e il bombardamento, cioè l’urbicidio di Sarajevo, crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi tra il 1992 e il 1995. Per questo il leader dei serbi di Bosnia, 73 anni, merita l’ergastolo. Così ha deciso la Corte d’Appello dell’Aja, indurendo la condanna a 40 anni inflitta in primo grado. (Gigi Riva)
  • Milosevic e Karadzic sono molto diversi. Mentre il primo era intelligente, scaltro e capace di calcoli raffinati, anche se spesso destinati a produrre effetti disastrosi, il secondo è un personaggio bizzarro e stravagante. (Sergio Romano)
  • Sembra uno di quelli che si mettono a consultare libri per risolvere il proprio caso. Si considera un poeta, un grande poeta. Se leggesse queste righe rimarrebbe offeso da una sola affermazione: i suoi versi sono roboanti e zoppicano. Ha avuto «una visione terribile, con la città che brucia come l'incenso, come le nostre coscienze e consapevolezze che se ne vanno in fumo». Nelle sue poesie compaiono «pioppi come fossero carri blindati e armati». (Demetrio Volcic)

Voci correlate modifica

Note modifica

  1. a b Da Karadzic minaccia 'esploderà il caos', la Repubblica, 11 agosto 1993.
  2. Da Karadzic si assolve Fu una guerra santa', la Repubblica, 2 marzo 2010.

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