Quando c'era Marnie

film d'animazione del 2014 diretto da Hiromasa Yonebayashi

Quanco c'era Marnie

Immagine Quando c'era Marnie logo.png.
Titolo originale

思い出のマーニー
Omoide no Mānī

Lingua originale giapponese
Paese Giappone
Anno 2014
Genere fantastico
Regia Hiromasa Yonebayashi
Soggetto Ispirato al romanzo When Marnie Was There di Joan G. Robinson
Sceneggiatura Hiromasa Yonebayashi, Keiko Niwa, Masashi Ando
Produttore Toshio Suzuki
Doppiatori originali
  • Sara Takatsuki: Anna
  • Kasumi Arimura: Marnie
  • Nanako Matsushima: Yoriko
  • Hitomi Kuroki: Hisako
  • Hana Sugisaki: Sayaka
  • Ken Yasuda: Toichi
Doppiatori italiani
Note
Tema musicale Fine on the Outside di Priscilla Ahn


Quando c'era Marnie, film d'animazione giapponese del 2014, regia di Hiromasa Yonebayashi.

Frasi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • A questo mondo esiste un cerchio magico invisibile. Il cerchio ha un di dentro e un di fuori. Queste sono persone al di dentro [si riferisce alle sue compagne di classe, al professore e ai frequentatori del parco giochi] e poi io sono una persona al di fuori. Però di una cosa simile non me ne importa. [...] Io mi detesto. (Anna)
  • Pare una capra che ti assorda belando. (Anna, ripensando alle raccomandazioni di Yoriko)
  • C'è odore di casa d'altri. (Anna, nella camera della figlia dei parenti)
  • Un orso. Anzi, no: un leone marino, forse. (Anna, vedendo Toichi mentre rema)
  • Io sono quel che sono: brutta, stupida, scontrosa, sgradevole. Per questo io mi detesto, per questo tutti quanti mi... (Anna, dopo il bisticcio con Makoto)
  • Tu sei il mio prezioso segreto. Non ne ho parlato a nessuno, e a nessuno ne parlerò d'ora in avanti, perché sai: se qualcuno lo sapesse verrebbe solo rovinato tutto. Senti, te ne prego, promettimelo: di noi due sarà un segreto, per l'eternità. (Marnie, ad Anna)
  • Senti, Marnie: ma tu chi saresti? (Anna, guardando il disegno di Marnie)
  • Non mi importa chi sia Marnie, io voglio aiutare Marnie. (Anna)
  • A Marnie, a lei quella villa piaceva. Amava lo scenario dell'acquitrino che vedeva dalla finestra, diceva che le sembrava che gli uccelli le parlassero. Lei era una persona che si sentiva sola, ma ha sempre vissuto al massimo dello sforzo. Cercando di essere felice, guardava in avanti con un sorriso. Anche tu hai incontrato Marnie, vero? (Hisako, rivolta ad Anna)

Dialoghi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Nobuko: Anna-chan,[1] ma insomma dov'eri andata a finire, ti ho cercata eh? Ah, il tanzaku![2] [prende ad Anna il tanzaku che tiene in mano] Com'è, com'è? «Che ogni giorno possa trascorrere normale.» Normale? Anna-chan, ma che vuoi dire con "normale"?
    Anna: Sarebbe, in breve, ecco... [...] ma piantala, lasciami in pace grasso maiale!
    Nobuko: Ho capito in che senso "normale". Però, poverina, anche fingerti normale è inutile perché vedi, tanto tu mi sembri proprio quel che sei. Bene, questa storia facciamola finita qui: dai, la prossima volta vieni insieme a me. [Anna fa cadere il tanzaku dalle mani di Nobuko e scappa]
  • Anna: Ma tu sei una persona vera?
    Marnie: Shh! Non dobbiamo farci sentire da nessuno.
    Anna: Sei identica alla ragazza che mi era apparsa in sogno. [...]
    Marnie [stringe la mano di Anna tra le sue]: Non è un sogno. Tu, com'è che ti chiami?
    Anna: Anna.
    Marnie: Io voglio arrivare a conoscerti a tutti i costi. E invece, tu?
    Anna [dopo aver annuito]: Ti era capitato di vedermi?
    Marnie: Già, di frequente.
    Anna: Ma io sono appena arrivata. Tu da quant'è che ti trovi qui?
    Marnie: Io sono sempre stata qui.
  • Anna: Hai dei fratelli?
    Marnie: Io sono figlia unica.
    Anna: Capisco. Anche tu.
    Marnie: Come mai?
    Anna: Mhh... non è niente di importante. È che pensavo "chissà come sarebbe avere fratelli".
    Marnie: Eh, già... sembra divertente immaginarselo.
  • Padre di Marnie: Signori, sta arrivando una graziosa ragazza che vende fiori; è un'ospite di mia figlia.
    Madre di Marnie [avvicinandosi ad Anna]: Chissà se io potrei permettermi di prendere da quei fiori... [...] Benvenuta, piccola signorina strega. [sorride ad Anna] [...]
    Anna: Ecco... [porge il cestino di fiori alla madre di Marnie]
    Madre di Marnie [ride]: Ne voglio uno soltanto, per portarmi fortuna. Chissà se qualcuno mi farebbe la cortesia di pagare il prezzo del mio fiore... [Anna viene circondata da persone che vorrebbero acquistare i suoi fiori e fugge imbarazzata]
 
Una costruzione che sorge sulla riva di un acquitrino
  • Hisako [vedendo il disegno di Anna]: Quella bimba assomiglia a una bimba che conoscevo, era una bimba molto brava.
    Anna: Già, una brava bimba, però ormai non la incontro da una settimana. Chissà se è arrabbiata perché mi ero dimenticata di lei...
    Hisako: Se è un'amica, parlandole per bene, andrà tutto a posto. [...] Io sono Hisako, e la villa sull'acquitrino la adoro. Tu invece?
    Anna: Io sono Anna, e la adoro anche io.
  • Anna: Tu sei una persona fortunata. Io avrei voluto essere te. [...] Io, sai, sono un'orfana. I miei veri genitori sono morti quand'ero piccola, e anche la mia nonnina. Che a morire non l'abbiano fatto apposta lo capisco, però a volte penso... non li perdonerò di avermi lasciata tutta sola.
    Marnie: Sono piuttosto io che invidio te: in quanto orfana, penso tu sia felice. Se io fossi una bambina senza parenti, non sarebbero proprio il padre e la madre che mi adottassero in quel frangente a essere persone davvero premurose?
    Anna: Allora, ti confesserò un segreto tremendo, si tratta dei miei zietta e zietto: mi trattano con gentilezza, sono persone molto premurose, gli sono grata di avermi allevata sino ad ora, io che non sono davvero figlia loro... Però, sai, io ho finito per scoprirli: quelle persone ne ricevono dei soldi.
 
Un silo usato per stipare il foraggio
  • Marnie [forza la finestra della sua camera e si affaccia]: Anna! Mia adorata Anna!
    Anna: Marnie! Ma perché te ne sei andata lasciandomi indietro? Ma perché mi hai tradita?
    Marnie: Ti chiedo scusa, non avevo una simile intenzione. Però... però in quel momento... il fatto è che tu eri scomparsa da lì. [dal silo dove si erano rifugiate] [...] Anna, io sai... io ormai devo scomparire da questo posto, e a te... a te devo dire addio. Per questo, vedi, te ne prego Anna: Anna, dimmi che mi perdoni! [...]
    Anna [piangendo]: Ma è ovvio, sì che ti perdono, io ti voglio bene Marnie! Non ti dimenticherò per nessun motivo, non ti dimenticherò mai, per l'eternità!
  • Anna: Sayaka-chan!
    Sayaka [porgendo un pacchetto]: Ecco un pensierino.
    Anna: Ti ringrazio!
    Sayaka [estrae dei fogli dalla borsetta]: E poi, leggendo questi, ho pensato che tu potessi essere andata al silo, Anna-chan.
    Anna: Cosa sono?
    Sayaka: Il prosieguo del diario [di Marnie]. [...] Certo però che io sono fantastica, l'ho trovato per caso dentro a questo quadro che se ne stava in fondo a una credenza. Io forse potrei essere un esper!
  • Sayaka: Ma che mistero... il fatto che Marnie ci abbia portate ad incontrare, no?
    Anna: Davvero...
    Toichi: Marnie... la fanciulla rinchiusa dietro la finestra azzurra... è una storia del passato.
  • Yoriko: Anna, [...] c'è qualcosa di cui devo necessariamente parlare con te. Ogni mese, dal municipio, ci arriva un sussidio per le tue spese di mantenimento: riceviamo dei soldi, sono sempre stata in dubbio sul dovertene parlare, però...
    Anna: Ormai è a posto.
    Yoriko: Ma solo questo davvero: che ci siano dei soldi da prendere oppure che non ce ne fossero, i sentimenti che provo per te, Anna, non cambiano.
    Anna: Lo sapevo già, ma sono contenta che tu me ne abbia parlato, zietta.
  • Yoriko: Nel periodo in cui tu non c'eri, mentre guardavo un vecchio album, è saltata fuori una foto simile, te la ricordi? [Porge una foto ad Anna]
    Anna: Ma è quella villa!
    Yoriko: Quando tu arrivasti da noi, Anna, te la tenevi sempre stretta. Le persone dell'istituto mi avevano detto che era una cosa di tua nonna... [Anna volta la foto, sul retro c'è scritto "La mia adorata casa. Marnie"]
    Anna: Marnie?
  • Anna: Signora Hisako!
    Hisako: Oh, Anna-chan!
    Anna: Adesso sto tornando a casa a Sapporo.
    Hisako: Ah, è così? Però hai la faccia come se ti fosse capitato qualcosa di tanto bello.
    Anna: Sì, infatti io mi sento proprio tanto felice.
    Hisako: Capisco. [Yoriko raggiunge Anna e Hisako e saluta la signora con un inchino]
    Anna: Lei è mia madre.

Frasi promozionali modifica

  • Una festa da un'altra epoca. Una confessione nel bosco. Una notte in un granaio su una collina. Quando i ricordi delle due ragazze di un'estate si fondono, Anna viene avvolta da un inatteso amore universale.[3]

Note modifica

  1. Chan è il suffisso onorifico giapponese utilizzato come vezzeggiativo verso i bambini o le persone con le quali si prova affetto e forte amicizia. Per approfondire vedi la voce corrispondente su Wikipedia.
  2. Biglietto colorato su cui vengono scritti i desideri, tipici della festa di Tanabata. Per approfondire vedi la voce corrispondente su Wikipedia.
  3. Dal Pressbook del film, Luckyred.it.

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