Prendi i soldi e scappa
Prendi i soldi e scappa
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Titolo originale |
Take the Money and Run |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 1969 |
Genere | commedia |
Regia | Woody Allen |
Sceneggiatura | Woody Allen, Mickey Rose |
Produttore | Charles H. Joffe |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori originali | |
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Doppiatori italiani | |
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Prendi i soldi e scappa, film statunitense di Woody Allen del 1969.
Il primo dicembre 1935[1] la signora Starkwell, moglie di un artigiano del New Jersey, dà alla luce il suo primo ed unico figlio. È un maschio e viene chiamato Virgil. È un bambino eccezionalmente intelligente, di ottimo carattere. Prima che abbia raggiunto i venticinque anni sarà ricercato dalla polizia di sei Stati per furto aggravato, rapina a mano armata e sosta vietata continuata. Il vivere in un esuberante quartiere dove l'indice di criminalità è il più alto di tutto il Paese si dimostra particolarmente logorante per Virgil, poco dotato dal punto di vista fisico.
A scuola invece egli trova modo di emergere. I suoi maestri però lo considerano un'autentica piaga sociale ed egli ottiene il titolo di "rompiscatole dell'anno". (Narratore)
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- In particolare ricordo una volta che rubò una penna. Non volevo umiliarlo. Sa, noi maestri sappiamo come comportarci in tali casi, così dissi alla classe: "Ora chiuderemo tutti gli occhi e colui che ha preso la penna pensi a restituirla". Allora, mentre avevamo gli occhi chiusi, lui restituì la penna, ma ne approfittò per tastare il culo alla sua compagna di banco. In TV si può dire "tastare"? (Mrs. Dorothy Lowry) [maestra di Virgil, intervistata]
- L'unica sua dote era una specie di futile entusiasmo. In pratica sembrava che usasse l'archetto come una sega, straziando le corde al punto da condurre l'ascoltatore verso pericolosi stati di follia. Non aveva cognizione della natura dello strumento: provava a soffiarci dentro. (Mr. A. Torgman) [maestro di violoncello di Virgil, intervistato]
- Io ci vedo due elefanti che tentano di violentare una zanzara! (Virgil) [interpretando una tavola al test di Rorschach]
- Non sempre diceva la verità, talvolta la taceva. Certe volte la esagerava, la distorceva. Certe volte... sì, insomma mentiva come un cane. (T.S. Foster) [primo assistente carcerario di Virgil, intervistato]
- Un ateo, ecco che cos'era! Cercai di spiegargli Dio a bastonate, ma fu inutile! (Mr. Starkwell) [padre di Virgil, intervistato]
- Capii subito di essere innamorato, i primi sintomi furono immediati. Non so se succede anche a voi, ma a me viene il mal di mare. Non avevo mai parlato con una ragazza così bella e io sono sensibile alla bellezza. Ecco... la... la bellezza mi fa bal.. ba... ba... Inutile dire che non so come comportarmi con le ragazze. Sono timido. Le donne mi rendono nervoso, già. Tendenzialmente sono portato a temporeggiare, non vado al dunque, se capite cosa voglio dire. D'altra parte l'unica ragazza con cui avevo avuto a che fare era una del mio quartiere, non un granché... anzi, per essere sinceri, una befana, sì. Io le telefonavo, lei rispondeva e... io non sapevo che diavolo dirle. Come adesso... che... che dico a Louise? Posso dirle che sono stato in prigione, che sono un criminale che non ha mai fatto un giorno di onesto lavoro in tutta la sua vita? Sono cose che possono fare cattiva impressione. E lei era così tenera, così dolce mentre camminava accanto a me nel parco che dopo quindici minuti avevo già deciso di sposarla. Dopo mezz'ora avevo rinunziato del tutto all'idea di rubarle la borsetta. (Virgil) [voce narrante]
- Poi [lo psichiatra] mi chiese se ero mai stato innamorato. Ecco, dunque, una volta io credetti di esserlo. Mi fischiavano le orecchie, il cuore mi batteva, ero tutto rosso: avevo la varicella.[2] (Virgil) [voce narrante]
- Generalmente vedere la gente che mangia mi fa schifo, ma con te è tutt'altra cosa. Sai, tu mi metti appetito. (Virgil) [a Louise]
- Dopo cena, facemmo una passeggiata. Le chiesi una ciocca dei suoi capelli, ma non avevamo forbici, e così cercai di strapparglieli. Fu molto coraggiosa. (Virgil) [voce narrante]
- Be', io credo che il conflitto nella sua personalità in un certo senso sia esploso negli anni della pubertà. Credo di vederne la prova nel simbolo "violoncello", da cui fu affascinato appunto in quel periodo. Stava giusto uscendo dall'età puberale e il conflitto è dimostrato dalla scelta, dato che è ormai riconosciuto che il violoncello è un simbolo fallico... intendo dire il manico, mentre... mentre la struttura inferiore ha una forma certamente femminile, potrei dire materna. Eh... Nel mentre il movimento dell'archetto ricorda simbolicamente un movimento analogo. Così tra il simbolo fallico che è verticale e il movimento che è orizzontale si può creare, io credo, uno stato di incertezza in giovane età. (Julius Epstein) [psichiatra di Virgil, intervistato]
- Facevo scarpe da scale mobili per la gente che si era stufata di portare scale da ascensore. (Virgil)
- Quello fu il periodo più disperato della mia vita. Mancavamo di tutto. Cercai di scippare vecchie signore ma... venni massacrato ad ombrellate. Qui le vecchie signore sono molto robuste e combattive. (Virgil) [voce narrante]
- Una sera avviene la riunione dei complici. Tra quelli scelti appaiono alcuni dei tipi più sinistri del mondo del crimine. William Amerz: ricercato per rapina, tentato omicidio e sputo nelle vetture della metropolitana. Frankie Wolf: ricercato per un delitto federale, proposte oscene ad un postino. A.D. Armstrong: ricercato per incendio doloso, rapina, omicidio e violenza carnale su un cavallo minorenne. (Narratore) [presentando la banda]
- Ora vedrete un filmato. Lo vedremo una volta sola. Poi, per distruggere le prove, mangeremo la pellicola. Ne toccano sette metri a testa. Mia moglie ha preparato il caffè. Se volete c'è il bicarbonato. Attenzione! (Virgil) [prima di presentare il piano della rapina ai componenti della banda, al posto del quale parte un documentario sulla pesca in Quebec]
- Il lavoro continua sotto il sole bruciante e un'ancora più dura disciplina. I forzati non hanno nemmeno il permesso di svenire senza autorizzazione scritta. Virgil si lamenta e viene rinchiuso per quindici giorni in una cella di rigore insieme con un agente di assicurazioni. (Narratore)
- Io credo che se avesse avuto più successo come criminale sarebbe stato diverso, ma non entrò mai in classifica tra i primi dieci. Non ebbe mai un riconoscimento. Era avvilente. (Louise) [intervistata]
- Virgil Starkwell si imbarca in una serie di imprese criminose che richiamano su di lui l'attenzione della polizia. Tra l'altro cerca di vuotare la camera di sicurezza di una banca ma vi trova solo una rarissima famiglia di zingari della Transilvania, preziosa dal punto di vista etnologico ma priva di valore commerciale. (Narratore)
- L'FBI ricercava Virgil con grande accanimento. Mr. Hoover era assai seccato per via di Mr. Starkwell e delle sue imprese. Infatti mi confidò in varie occasioni e ne ricordo molto bene una, durante una partita a bowling di giovedì sera... in cui mi disse che dormiva male perché fumava un po' troppo e che credevo che... che questo... che questo criminale fosse sospetto come capo di attività sovversive... insomma di un complotto... essendo un noto ateo e... extra-parlamentare, aveva lo scopo di sovvertire la nostra società. (Mr. Daniel Miller) [agente federale coinvolto nella cattura di Virgil, intervistato]
- Un giorno mi disse di essere ginecologo. Probabilmente parlava una lingua straniera e me ne fregai.[3] (Uomo intervistato)
- Era un tipo brillante, proprio brillante. Quando venni a sapere per caso che era un criminale non ci potevo proprio credere, ci sono rimasta di sasso perché... ecco... usava il miglior mascheramento che abbia mai visto nella mia vita, un mascheramento perfetto: io ero convintissima che fosse un idiota. Lo faceva in modo perfetto. Non ci credevo solo io, ci credevano tutti che fosse un deficiente e... e poi salta fuori che era un criminale. Mai a pensare che un tale cretino era un criminale, chi poteva crederci?! Chi avrebbe potuto immaginare una cosa del genere? Era aldilà di ogni immaginazione. Non si poteva credere che si fosse una mente in quella zucca vuota capace di pensare. Era un fenomeno... un fenomeno. E sapete una cosa? Una volta gli chiesi: "Cosa fai?" Lui disse: "Rapino banche." Capito che dritto, eh? (Kay Lewis) [intervistata]
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Impiegato: Cosa c'è scritto, scusi?
Virgil: Ma come? Non sa leggere?
Impiegato: No, non capisco questa frase: "Agite con calma"?
Virgil: Dice "Mettete sul banco quindicimila dollari ed agite con calma".
Impiegato: E dopo che dice?
Virgil: Dice... "Vi tengo sotto... sotto tiro".
Impiegato: Ma qui c'è scritto "sotto giro", non "sotto tiro".
Virgil: No, no. "Sotto tiro".
Impiegato: No, guardi bene... è una "g" questa.
Virgil: No, è proprio una "t". È scritto... "tiro".
Impiegato [A un collega]: George, puoi venire un momento? Cosa leggi qui?
George: Vediamo... "Mettete quindicimila dollari sul banco ed apite con calma". Che significa "apite"?
Virgil: "Agite", "agite"!
Impiegato: Sì, sì, ma qui cosa ci leggi? "Tiro" o "giro"?
George: "Tiro". Ma che significa "apite"?
Virgil: "Agite", c'è scritto "agite con calma"! "Mettete quindicimila dollari sul banco e agite con calma".
Impiegato: Ah, ho capito! È una rapina! - Louise: Quanto devi stare in prigione?
Virgil: Ah... Vediamo... ecco... io penso che, facendo un calcolo approssimativo... che è oggi, mercoledì? Giovedì, venerdì, saba... Dieci anni. - [Facendo l'amore sotto le lenzuola]
Virgil: Ah! Un crampo! M'è venuto un crampo!
Louise: Lo vedi. Non potresti buttar via quel libro indiano, il Kamasutra? Non hai il fisico adatto! - Louise: Sai una cosa? Presto avremo un bambino.
Virgil: Scherzi...
Louise: No! Avremo proprio un bambino: me l'ha detto il dottore, è sicuro. Sarà il mio regalo per Natale.
Virgil: Ma a me bastava una cravatta! - Fritz: Sì, io farò il regista. Sa lo sono stato per davvero, molti anni fa, all'epoca del muto. Ho lavorato con John Gilbert, Rodolfo Valentino, la Lenglen, Tilden...
Virgil: Ma gli ultimi due non erano tennisti? - Louise: C'è pronta la camicia nuova beige, vuoi metterti quella?
Virgil: No, non posso andare ad una rapina in camicia beige!
Louise: E perché?
Virgil: È chiara, diventerei un facile bersaglio. - Vecchietta in ostaggio: Sono i prigionieri fuggiti!
Vice sceriffo: Davvero?
Vecchietta in ostaggio: Sono proprio loro! Non vi siete accorto che camminano tutti insieme, vicini? Sono incatenati tra di loro alle caviglie!
Vice sceriffo: E io che li credevo una famiglia molto unita...
Narratore: Virgil Starkwell viene processato per cinquantadue reati e condannato per ottocento anni di reclusione, ma non si abbatte. Il suo avvocato gli ha detto che con la buona condotta può ottenere la riduzione della pena perfino della metà.
Intervistatore: Ora che sei stato catturato e hai davanti a te una lunga pena da espiare, provi qualche pentimento all'idea di avere scelto la vita del criminale?
Virgil: Io credo che il delitto alla lunga renda bene e... insomma offra soddisfazioni, le ore di lavoro non sono molte, non dipendi da nessuno, viaggi, conosci gente interessante... Insomma è un buon lavoro in generale.
Intervistatore: Cos'è avvenuto dei tuoi colleghi? Che fine hanno fatto coloro coi quali ti sei associato nelle tue imprese?
Virgil: Oh, alcuni sono diventati – chiedo scusa – omosessuali, altri invece sono entrati in politica e in affari.
Intervistatore: E come? Come passi il tuo tempo libero? Hai qualche hobby?
Virgil [intagliando una saponetta a forma di una pistola]: Oh... Io adesso sto lavorando a... Ecco mi diletto molto di sculture e modellismo. Sono diventato molto abile... Per caso fuori sta piovendo?[4]
Note
modifica- ↑ Il 1º dicembre 1935 è la vera data di nascita di Woody Allen.
- ↑ Nel doppiaggio originale la citazione è completamente diversa: «And he said, do I think sex is dirty, and I said: "Yes, if you're doing it right." All I know is my heart was really pounding and I felt a funny tingling all over. I don't know, I was either in love or I had small pox.» («E lui mi chiese se pensassi che il sesso fosse sporco. Dissi: "Sì, se lo stai facendo bene". Tutto quello che so è che il mio cuore stava davvero martellando e provavo un divertente formicolio dappertutto. Non lo so, o ero innamorato o avevo il vaiolo.») Erroneamente si crede che la prima parte di questa citazione sia tratta da un altro film di Woody Allen, Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere) (1972). Cfr. Concise Oxford Dictionary of Quotations, p. 8 e Dizionario delle citazioni, p. 588.
- ↑ Nel doppiaggio originale la battuta è differente: «One day he told me he was a gynecologist. But he couldn't speak no foreign languages... who is he kidding?» («Un giorno mi disse di essere ginecologo. Ma non sapeva parlare alcun lingua straniera... chi voleva prendere in giro?»)
- ↑ Riferimento ad una scena del film in cui Virgil aveva provato a evadere da una prigione intagliando una saponetta a forma di pistola e decorandola poi con il lucido per il scarpe, in modo da conferirle un colore più credibile. Dopo aver minacciato due guardie con la pistola finta, Virgil arriva al cancello del carcere ma una fitta pioggia fa sciogliere il sapone nelle sue mani, svelando quindi lo stratagemma e vanificando il tentativo di evasione.
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