Pietro Tenerani
scultore italiano
Pietro Tenerani (1789 – 1869), scultore italiano.
Citazioni su Pietro Tenerani
modifica- Fra gli scultori italiani, il Tenerani fu il solo che lasciasse veramente una fortuna; perché, in fatto di cumular quattrini, gli scultori stranieri erano più abili degli italiani. (Raffaele de Cesare)
- [Commentando la Psiche abbandonata, opera di Tenerani] Pochi veramente furono gli scultori che, discacciato dalle figure il rigor freddo del sasso, sapessero porvi una molle e tepida carne, con quelle delicate apparenze del moto interiore le quali certificano presente la vita. (Pietro Giordani)
- Statura giusta, di corpo magro e agile; complessione delicata. Fronte ed occhi azzurri d'uomo che è ricco di nobili pensieri; bocca d'uomo che abonda in bontà. Come di buono e pensoso non lieta la faccia; nel sorridere più affettuoso che allegro. Maniere semplici, con decoro e soavità. Parole poche, modeste, gravi, credibili testimonii d'animo pienamente sincero, e non mezzanamente erudito. Non cupidità, non ambizioni: tutto dell'arte; degno di averla sposata. A' mali altrui tenero, non debole ne' proprii. Pronto e largo a' benefizi; delicatissimo e sovrabondante nella riconoscenza de' servigi ricevuti. Ne' mali pubblici tacito, ma non già indolente. Dall'adulare o biasimare altrui, dal cercar lodi a sé stesso parimente lontano; come chi si sente fatto ad opere da durare, e non a vane transitorie opinioni. (Pietro Giordani)
- Ebbe il Tenerani una singolare felicità nelle invenzioni di monumenti funebri, tanto più notevole e rara quanto il campo sembra ormai esaurito dopo i copiosi prodotti che ne lasciarono gli scultori antichi e moderni. E non solo da ogni parte di Europa, ma perfino dall'America fu egli ricercato di cotali operazioni, le quali gli procacciarono lode e fama grandissime.
- Il Tenerani artista di alta mente e di coscienza soda applicava con grande diligenza anche a quelle opere minori, che molti scultori sacrificano alle maggiori e di più riputazione. Cosi i ritratti in busto eseguiti dal nostro scultore sono condotti con quella stessa cura, con quello stesso amore ch'egli poneva nei lavori che gli procacciavano lucro e onoranza di gran lunga maggiori.
- Il Tenerani ebbe onori quanti volle, e quanto uomo poteva desiderare in quei tempi. Fu insignito di undici ordini cavallereschi; scritto a ventiquattro Accademie italiane e straniere; direttore delle Gallerie e dei Musei di Roma; Cattedratico di scultura e Presidente dell'Accademia di S. Luca; amico e famigliare di Pontefici, di Principi, d'illustri personaggi di ogni paese. Tanta grandezza non lo invanì, né lo distolse dal lavorare a cui attese assiduo, infaticabile, senza che potesse bastare a soddisfare i numerosi committenti, dei quali più volte dovette rifiutare le richieste, essendo egli d'altra parte lento nell'operare, né facile a contentarsi dell'operato; cosicché non lasciava escire dallo studio cosa, da lui fatta, se non era ridotta a quel grado di perfezionamento che per lui si poteva maggiore. Imperocché in quell'animo nobilissimo la dignità, la riputazione, la coscienza, prevalevano ad ogni altra considerazione.
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Opere
modifica- Psiche abbandonata (1819)