Pierfrancesco Chili

pilota motociclistico italiano

Pierfrancesco Chili (1964 – vivente), dirigente sportivo ed ex pilota motociclistico italiano.

Pierfrancesco Chili (2009)

Citazioni di Pierfrancesco Chili modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • [Sulla decisione di correre il Gran Premio motociclistico delle Nazioni 1989, boicottato dai suoi colleghi adducendo ragioni di sicurezza] Così facendo, magari mi sono dato la zappa sui piedi, perché gli altri piloti potrebbero negarmi la possibilità di parlare con loro in futuro. Però potrei anche aver dato uno scossone a una situazione da tempo poco chiara. Gli americani fanno gruppo e ci impongono le loro decisioni. Mamola non deve parlare di sicurezza e poi, una volta fermata la gara alle prime gocce di pioggia, mettersi a fare le impennate. Se non ci sono le condizioni per correre è pericoloso anche guidare su una ruota. È stato anche questo suo comportamento a convincermi a fermarmi sulla linea di partenza e a [...] montare le gomme rain per continuare la gara. So bene che sportivamente questa vittoria non vale niente, che le vittorie vere sono quelle sudate, mentre io non ho certo guidato al limite. La mia è stata una contestazione a una presa di posizione che non condivido. [...] Mi tormentava la possibilità di cadere. Tutti gli altri avrebbero riso di me. Non pensavo certo alla vittoria o alla classifica. Non mi importa niente di questi punti, pensavo piuttosto alle ritorsioni degli altri piloti. E il pensiero che qualcuno possa danneggiarmi nel paddock o in pista mi disturbava e mi disturba.[1]
  • [Sul Gran Premio di superbike di Monza 1996] Nel 1996 siamo andati a Monza ma la settimana prima mi ero già rotto una mano e un piede nel campionato italiano. Per combattere l'infiammazione utilizzavo un pacchetto di kiwi dato che hanno un effetto antinfiammatorio. Dopo le prove ho messo la mano e il piede in una scatola di kiwi! In Gara 2 all'ultimo giro sapevo che Fogarty era migliore di me alla Variante della Roggia, quindi ho frenato tardi e sono finito sulla ghiaia. Fogarty e Aaron Slight mi hanno superato mentre dietro di me c'era Troy Corser. Dopo la Lesmo 2 mi sono detto "OK, ora andiamo a vincere!". Nel frattempo ero già fuori dalla Parabolica. Al muretto il mio team non poteva vedermi dato che ero dietro ad Aaron Slight. Il commentatore del circuito diceva "Slight! Slight! Slight!" e poi ha urlato "CHILI". Sono rimasti tutti sconvolti! L'adrenalina era incredibile e mi sono dimenticato di tutto il dolore che avevo all'inizio![2]
  • La 250 era una classe di grandissima competitività con moto fantastiche di cento chili per cento cavalli e con tanti italiani protagonisti. Da Cadalora a Reggiani, da Capirossi a Biaggi e Romboni. Le gare erano tutte battaglie in gruppo selvaggio fino alla bandiera a scacchi.[3]
  • [«Nel 1993 ci fu il trasferimento alla Yamaha: come andò il passaggio dall'Aprilia alla moto giapponese?»] Lo sponsor Telkor convinse Valesi a passare alla Yamaha e mi mandarono a fare un test in Giappone prima di decidere. Io mi presentai sulla pista della Yamaha e con me c'era il loro collaudatore. Iniziai a prendere confidenza con questa moto, che mi piacque subito e quindi nel pomeriggio iniziai a tirare ma c'era un problemino. Il loro collaudatore girava sempre più forte di me e mi passava a destra e a sinistra. Allora mi fermai ai box e feci le ultime regolazioni di fino per tornare in pista e togliermi di mezzo questo fastidioso pilota di casa. Incredibilmente fu lui a starmi ancora davanti per pochissimi decimi e lì commisi un altro errore. [«Parlasti bene di quel pilota...»] Appena tornato a casa dissi che la moto era OK e che c'era un pilota giapponese, tale Harada, che andava fortissimo e che l'avrei preso subito. Infatti lo presero e Tetsuya continuò ad andare fortissimo tanto da vincere il Mondiale![3]

Pierfrancesco Chili: "Ho il Parkinson, ma non mollo niente"

Intervista di Emanuele Pieroni, mowmag.com, 16 settembre 2020.

  • Il corpo umano non è mica diverso da una moto: quando la moto vibra troppo vai dal meccanico. Io vibravo troppo e sono andato dai dottori. Due mi hanno rassicurato, un terzo, però, ha voluto vederci più chiaro e mi ha prescritto un esame: ho il Parkinson. [...] È stata una bella botta, ma io sono un pilota e i piloti si rialzano finchè hanno vita. Sono caduto un mare di volte, anzi qualcuno pensa che questa malattia possa essere conseguenza di quelle botte in testa e di una trauma cranico in particolare rimediato tanti anni fa, ma io non me lo chiedo. È così e basta e bisogna guardare avanti. Prendo dei medicinali che tengono a freno il decorso, riesco a fare praticamente tutto e dove non riesco mi faccio dare un aiuto. Lo scorso anno a marzo sono anche andato in Australia per girare in moto con Troy Baylis: è stato divertente con questi tremori, vibravo più io della moto [...]
  • Veniva al mare qui un dirigente della Superbike e gli dissi se aveva voglia di farmi provare quei cancelli che chiamavano moto da corsa. Consideravo la Superbike meno della Serie B e invece quando provai al Mugello dissi "Diobo', queste sono moto da corsa vere"! Me ne sono innamorato. Ed è così che ho ricominciato, legando il mio nome alla Superbike. Ma non aver vinto un Mondiale con la Ducati ufficiale è ancora oggi un rammarico grande, la Ducati è qualcosa che ti entra dentro, che ti crea un legame [...]
  • Adesso il motociclismo è verde come il denaro, prima era rosso come il sangue. [...] sia chiaro, non voglio che si facciano riferimenti di sorta alla politica, perché la politica non c'entra assolutamente niente. C'entra, invece, la perdità di umanità, il voler inseguire il politicamente corretto in uno sport che invece è fatto di istinto e veemenza, c'entra la pretesa di fare spettacolo senza considerare l'unica cosa veramente spettacolare che abbiamo: il cuore. E chi corre in moto, almeno fino a quando corre in moto ed è in pista, ce l'ha immenso il cuore. Perché il valore della vita, forse, riesce ad apprezzarlo in pieno solo chi la vita la rischia.

Frankie Chili: "Valentino Rossi è 1000, io sono 1. Ma ero un Robin Hood e la gente che viene a salutarmi mi emoziona"

Intervista di Cosimo Curatola, mowmag.com, 20 ottobre 2021.

  • [Sul Misano World Circuit Marco Simoncelli] [...] ho cominciato a correre lì nell'83 [...] il circuito era ancora al contrario. Io non ho mai corso a Misano col giro che fa adesso, lo hanno cambiato l'anno dopo che ho smesso. [«Allora ti è andata bene!»] [ride, ndr] Avevano già cominciato a modificarlo alla parte del Rio, però mi ricordo la vecchia Brutapela era un'altra cosa. Io ho vissuto quel circuito e per me Misano era quello là. Sai, quando arrivavi al Curvone... Lì si faceva il tempo. Il "verde" quella volta era l'erba, il gas lo chiudevi da solo non c’era bisogno della race commission.
  • [«Che ricordo hai del tuo ritiro? Come si sente un pilota?»] Io rimasi a piedi nel mondiale che era il '94, il team non aveva più soldi e me lo dissero a febbraio. È stato l'anno più duro per me, capisci che tutti ti fanno credere di contare qualcosa finché gli fai comodo. Nel momento del bisogno però non c'era più nessuno. Capisco che era febbraio, ma non ho trovato una soluzione. Sono stato male, molto. Moltissimo. Dopo sei mesi ho avuto la fortuna che Franco Farnè veniva in spiaggia da me e gli ho chiesto se mi faceva provare un Ducatone, un Superbike. Quando l'ho provata sono rimasto impressionato, era una moto da corsa. Me l'aspettavo blanda. Invece cazzo, andava bene. Così ho contattato Andrea Merloni e via. [«In quattro gare stavi già davanti a Fogarty...»] Mi ero preso bene!
  • [Sul Gran Premio motociclistico d'Italia 1995] Ho fatto una wildcard col Cagiva che era fermo in garage da 8 mesi, avevo il secondo tempo nelle prove, ma Gianfranco Castiglioni non mi lasciò uscire a provare la pole. Quindi partii terzo, ma avevo un gran passo gara e onestamente contavo di vincerla. Sono partito male, ho forzato e al secondo giro alla staccata della San Donato sono andato dritto. Sono caduto, mi sono rialzato e ho fatto decimo. [«Che bellezza. Anche se forse quel giorno non eri troppo contento...»] Eh no – ride, ndr – volevo essere lì con Doohan alla Bucine, sicuramente non vinceva lui!

Citazioni su Pierfrancesco Chili modifica

  • L'unico vero avversario di Frankie era... Chili stesso, e la sua emotività. (Giovanni Di Pillo)

Note modifica

  1. Da un'intervista a Motosprint al termine del Gran Premio, 14 maggio 1989; citato in Fiammetta La Guidara, Misano 1989: il boicottaggio e la vittoria di Chili, motosprint.corrieredellosport.it, 3 settembre 2021.
  2. Dall'intervista Frankie Chili parla dei momenti più belli della sua carriera, della nuova generazione e della vita fuori dal paddock, worldsbk.com, 25 febbraio 2021.
  3. a b Dall'intervista di Giovanni Di Pillo, Frankie Chili: "In 250 consigliai all'Aprilia di prendere Harada, poi...", motosprint.corrieredellosport.it, 30 dicembre 2021.

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