Strategia di una rapina
film del 1959 diretto da Robert Wise
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Strategia di una rapina
Titolo originale |
Odds Against Tomorrow |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 1959 |
Genere | noir |
Regia | Robert Wise |
Soggetto | William P. McGivern (romanzo) |
Sceneggiatura | Abraham Polonsky, Nelson Gidding |
Produttore | Robert Wise |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Strategia di una rapina, film statunitense del 1959 con Harry Belafonte e Robert Ryan, regia di Robert Wise.
Frasi
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Dialoghi
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- Lorry: La vita non è mai facile per te?
Earle: Solo quando mi infurio, allora mi fa ridere. Ed è per questo che m'arrabbio, per semplificarla.
Citazioni su Strategia di una rapina
modifica- Elegia glaciale e coinvolgente per tre perdenti, abbandonati in un universo urbano che li accerchia e li soffoca. (Jacques Lourcelles)
- Il produttore e regista Robert Wise ha avuto con Strategia di una rapina l'occasione per fare un bellissimo film: il film invece è mediocre, tanto da essere addirittura «beccato» dai cinici pubblici italiani e da passare quasi inosservato anche alla critica cinematografica più provveduta.
Il film non è riuscito per due ragioni: la prima di ideologia, la seconda di stile.
Il contenuto «formale» del film è la rapina a una banca fatta da due bianchi e da un negro: ma il contenuto «reale» è il rapporto razziale tra uno dei due bianchi e il negro. (Pier Paolo Pasolini) - Sono abbastanza numerosi i film americani in cui si riecheggia il problema razziale (da La parete di fango a Lo specchio della vita); ma quasi sempre la sua impostazione è superficiale e deludente, quando non addirittura controproducente per le conclusioni retrive o volgarmente melodrammatiche. Finché tali delusioni ci provengono da opere che portano l'etichetta di grandi case hollywoodiane di cui sono ben note le pastoie conformiste – che, la cosa è in fondo spiegabile – diventa invece decisamente grave e imperdonabile nello specialissimo caso di produzioni indipendenti in cui abbia più o meno diretta responsabilità proprio il cantante e attore negro Harry Belafonte, il quale per la seconda volta consecutiva (la prima fu La fine del mondo) ha dato alla sua polemica antirazzistica un'esemplificazione grossolana e inaccettabile, arrivando praticamente a rovinare un film – Strategia di una rapina – non privo di meriti d'altro genere. (Giulio Cattivelli)
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