Ninotchka

film del 1939 diretto da Ernst Lubitsch

Ninotchka

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Greta Garbo e Melvyn Douglas in una foto di scena

Titolo originale

Ninotchka

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1939
Genere commedia, sentimentale
Regia Ernst Lubitsch
Soggetto Melchior Lengyel
Sceneggiatura Charles Brackett, Billy Wilder, Walter Reisch
Produttore Ernst Lubitsch, Sidney Franklin
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Ninotchka, film statunitense del 1939 con Greta Garbo e Melvyn Douglas, regia di Ernst Lubitsch.

  Citazioni in ordine temporale.

  • [Guardandosi allo specchio] Sono depressa stamane, si nota nei miei lineamenti, ma non so cosa farci, mancano di morbidezza, sono estremamente duri. Cosa mi suggerisci per addolcirli, Leone? Oh, son stufa di questa faccia, la cambierei volentieri, e tu come vorresti che fosse? Be', forse ognuno ha la faccia che merita. (Swana)
  • [Parlando della torre Eiffel] Un parigino non ci sale che per buttarsi giù per disperazione. (Leon)
  • [Barzelletta] Due tipi guardan la Luna, uno dice all'altro: «È vero che la Luna è abitata?». L'altro dice: «Sicuro, ha un miliardo di abitanti». Il primo dice: «Fiuu, ma come staranno stretti all'ultimo quarto!». (Leon)
  • [Barzelletta] Un signore entra in un café, si siede e dice: «Cameriere, una tazza di caffè senza panna». Dopo un po' il cameriere torna e dice: «Mi dispiace, la panna è finita, devo portargliela senza latte?». (Leon)
  • M'ha sempre seccato che le rondini d'inverno ci lasciassero per andare nei Paesi capitalisti. Adesso capisco: noi abbiamo alti ideali, ma loro hanno un buon clima. (Ninotchka)
  • [Brindisi] Alla più bella storia ch'abbia mai udita. (Ninotchka)
  • Amanti di tutto il mondo unitevi! (Leon)
  • La radio è una scatola che si compra a rate, e prima d'aver finito di pagarla è fuori uso. (Leon)
  • Gli uomini non ci abbandonano, madame. Né centosessanta milioni né uno, quando si ha il loro amore. (Ninotchka)
  • Mio caro, ti rammenti i nostri patti fin dal principio? Mai rimproveri, mai spiegazioni. (Swana)

Dialoghi

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Ninotchka: Che vuoi tu?
    Facchino: Le vostre valigie, madame.
    Ninotchka: Perché?
    Kopalski: È un facchino, è qui per questo.
    Ninotchka: Perché? Perché portare le valigie degli altri?
    Facchino: Perché questo è il mio mestiere.
    Ninotchka: Non è un mestiere, è un'ingiustizia sociale.
    Facchino: Be', dipende dalla mancia.
  • Buljanoff: Come vanno le cose da noi?
    Ninotchka: Molto bene. Specialmente dopo l'ultimo processo in massa. Ci sono meno russi, ora, ma siamo i migliori.
  • Ninotchka: L'amore è soltanto un poetico appellativo di un banale processo biologico, o per meglio dire chimico. Si dicono molte sciocchezze sull'amore.
    Leon: E che usate al suo posto voi?
    Ninotchka: Io lo considero solo come un impulso naturale, comune a tutti.
    Leon: Cosa posso fare per provocare questo impulso in voi?
    Ninotchka: Oh, non dovrete far niente: chimicamente abbiamo già le affinità elettive.
  • Ninotchka: Credevo che lo champagne fosse molto forte: è delicato. È possibile ubriacarcisi?
    Leon: Be', può anche succedere. Ma se uno lo beve brindando al proprio amore, ne vale la pena.
  • Ninotchka: Voglio subito un rapporto dettagliato sul vostro lavoro e sulle vostre spese.
    Buljanoff: No no no, Ninotchka, rinunciaci. C'è un proverbio turco che dice: «Se una cosa puzza, non metterci il naso».
    Ninotchka: E io ne so un altro che dice: «Il gatto non ha bisogno d'una scusa per mangiarsi il topo».

Citazioni su Ninotchka

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  • Si tratta di un film molto importante e molto mirato. Hollywood accoglieva spesso le direttive di propaganda governative e quelli erano gli anni del terrore del comunismo. L'America era letteralmente invasa dalla sindrome della rivoluzione. Greta Garbo col suo immenso appeal fu efficacissima in quel senso. Ninotchka che beve champagne e si prova un incredibile cappellino, e poi, tornata a Mosca, divide casa (e gabinetto) con altre due famiglie, valeva molto più dei discorsi dei politici e dei proclami dell'intelligenza schierata. Il comunismo veniva ridicolizzato, e anche esorcizzato. Far politica divertendo, secondo quel genio di Lubitsch. Un'altra possibilità del cinema. La propaganda ebbe ancora bisogno di Ninotchka quando, esplosa la guerra fredda fra la fine degli anni Quaranta e l'inizio dei Cinquanta, si trattò di dare una rispolverata all'immagine povera, cattiva e prepotente del comunismo. Il film era sempre vedibile. E lo è ancora. E... non c'è più il comunismo. (il Farinotti)

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