Nemico pubblico - Public Enemies

film del 2009 diretto da Michael Mann

Nemico pubblico - Public Enemies

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

L'ultima Oldsmobile Sedan Model L33 (1933), usata nel film

Titolo originale

Public Enemies

Lingua originale inglese
Paese USA
Anno 2009
Genere thriller, drammatico, biografico
Regia Michael Mann
Sceneggiatura Ronan Bennett, Ann Biderman, Michael Mann
Produttore Michael Mann, Kevin Misher
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note

Nemico Pubblico – Public Enemies, film statunitense del 2009 con Johnny Depp e Christian Bale, regia di Michael Mann.

  • Voglio tutto. E lo voglio adesso. (John Dillinger)
  • Muori da eroe o vivi da codardo. (John Dillinger)
  • Ci stiamo divertendo così tanto oggi, perché pensare al domani? (John Dillinger)
  • Alcuni posti dove sono stato non te li suggerisco. (John Dillinger)
  • Per loro conta da dove le persone provengono. La sola cosa importante è dove uno è diretto. (John Dillinger)
  • Siamo troppo in gamba. Loro non sono né duri, né furbi, né veloci. Io rapino qualsiasi banca voglia. Dovrebbero essere in tutte le banche, in ogni momento. Per questo noi siamo in cima al mondo, e nessuno riuscirà ad agguantarci. (John Dillinger)
  • Di' a Billie da parte mia: bye bye, Blackbird. (John Dillinger) [ultime parole]
  • Crei degli informatori, agente Purvis. I sospetti devono essere interrogati con efficacia. Torchiati, senza obsoleti sentimentalismi. Siamo nell'era moderna, stiamo facendo la storia. Servono iniziative opportune e dirette. Come dicono in Italia: "Togliete i guanti bianchi!". (J. Edgar Hoover)

Dialoghi

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  • Sen. Kenneth D. McKellar: Qual è la necessità?
    J. Edgar Hoover: I criminali attraversano il confine con automobili velocissime ed eludendo la giurisdizione locale perché non c'è una polizia federale per fermarli.
    Sen. Kenneth D. McKellar: Nei miei riscontri, il denaro pubblico che vuole spendere il vostro Bureau per acciuffare i criminali è di gran lunga superiore al denaro rubato.
    J. Edgar Hoover: Tutto ciò è ridicolo, il Bureau ha arrestato rapinatori di banche e sequestratori che hanno rubato cifre pari o superiori a...
    Sen. Kenneth D. McKellar: Davvero? Quanti ne ha catturati?
    J. Edgar Hoover: Abbiamo arrestato e processato 213 criminali ricercati.
    Sen. Kenneth D. McKellar: No, intendevo lei, direttore Hoover. Quanti?
    J. Edgar Hoover: Be', in quanto direttore, io amministro.
    Sen. Kenneth D. McKellar: Voglio sapere quanti ne ha arrestati di persona.
    J. Edgar Hoover: Non ho mai arrestato nessuno, di persona.
    Sen. Kenneth D. McKellar: Non ha mai arrestato nessuno...
    J. Edgar Hoover: Certo che no, sono un amministratore.
    Sen. Kenneth D. McKellar: Senza esperienza sul campo. Lei è Indecentemente privo dei requisiti necessari. Lei non ha mai condotto di persona un'indagine investigativa in tutta la sua vita? Lei è solo una facciata! Credo che la sua maestria come uomo di legge sia un'invenzione creata dalle prime pagine del signor Suydam, il suo adetto stampa. "Acciuffacriminali", "G-Men"... si sta ponendo come uno Zar? Il suo è un fare smodato, a mio parere.
    J. Edgar Hoover: Io definirei il crimine un fare smodato.
    Sen. Kenneth D. McKellar: Se il nostro paese necessitasse di un Bureau come il suo, mi chiederei se lei possa essere la persona più idonea a gestirlo
  • John Dillinger: I sequestri non mi piacciono.
    Alvin Karpis: Rapinare banche è diventato difficile.
    John Dillinger: E poi alla gente non piacciono.
    Alvin Karpis: A chi frega di quello che piace alla gente?
    John Dillinger: A me, io mi nascondo tra loro. Ci dobbiamo tenere a quello che pensano.
  • John Dillinger: Walter Dietrich mi ha insegnato una regola: "mai lavorare con persone disperate".
    John "red" Hamilton: Anch'io ho una regola: "stare alla larga dalle donne".
    John Dillinger: Senza donne è come in gattabuia.
    John "Red" Hamilton: Per questo hanno inventato le puttane.
  • John Dillinger: Sono gli occhi, vero? Ti fissano appena prima di andarsene. E poi si perdono nel nulla. Da non dormirci la notte.
    Melvin Purvis: E a lei cosa non la fa dormire?
    John Dillinger: Il caffè.
  • Billie Frechette: Dove sei diretto?
    John Dillinger: Ovunque abbia voglia! E ti porterò con me.
  • Billie Frechette: Ma io non so niente di te.
    John Dillinger: Sono cresciuto in una fattoria a Mountsville, nell'Indiana, mia madre è morta che avevo 3 anni mio padre mi pestava perché non conosceva modo migliore per crescermi, mi piace il baseball, il cinema, gli abiti raffinati, le macchine veloci, il whisky e... te. Che altro c'è da sapere?
  • Phil D'Andrea: Guardati in giro. Cosa vedi?
    John Dillinger: Vedo tanti telefoni.
    Phil D'Andrea: Tanto denaro. Il mese scorso c'erano agenzie che informavano gli allibratori sul vincente della terza corsa allo Sportsman's Park. Trecento sparse in tutto il paese. Ora ce n'è solo una: la nostra. Il 23 ottobre hai svaligiato una banca a Green Castle nell'Indiana, ti sei preso 74 802 dollari. Un gran bel bottino. Io ogni giorno faccio la stessa cifra, con questi telefoni. Giorno, dopo giorno, dopo giorno. Un fiume di denaro che si ingrossa e si allarga; ogni ora, ogni giorno, ogni settimana, ogni mese e fluisce dritto da noi. A meno che la polizia non entri da quella porta.
    John Dillinger: E tu li paghi per non farlo.
    Phil D'Andrea: Esatto. Salvo che non ci sia tu; e allora dovranno entrare da quella porta a qualunque costo. Questo che ti dice?
    John Dillinger: Sono famoso.
    Phil D'Andrea: A noi dice che sei dannoso per gli affari. Il sindacato del crimine ha una nuova politica: per tutti quelli come te, Karpis, Nelson, Campbel, niente più riciclaggio di denaro e titoli. Non potete più cercare rifugio nelle nostre case chiuse, niente più armaioli, niente dottori, niente protezione. Niente di niente, chiaro?
  • Billie Frechette: Dicono che sia stato lei a sparargli.
    Charles Winstead: È vero, ero là.
    Billie Frechette: Mi dica, perché è venuto a trovarmi? Per vedere il danno che ha causato?
    Charles Winstead: No. Sono venuto perché me lo ha chiesto lui. Quando si è accasciato ha detto qualcosa, ho avvicinato l'orecchio alla sua bocca e mi è sembrato che dicesse questo. Ha detto: "Di' a Billie da parte mia: bye bye, Blackbird."

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