Motomondiale 2002

edizione del motomondiale

Citazioni sul motomondiale 2002.

Valentino Rossi, campione del mondo 2002 nella classe MotoGP

Citazioni modifica

  • Il 2002 è stato un anno difficile perché io ero con il due tempi e tutti i piloti ufficiali avevano le quattro tempi. Era una battaglia impari, era molto difficile combattere con le MotoGP. Mi ricordo che sul rettilineo del Mugello ci beccavamo circa 20 km/h in velocità massima... Fu un anno veramente stressante perché sul dritto gli alti mi sfilavano il casco dalla testa. Però la 500 era più agile delle quattro tempi e nelle piste più strette riuscivamo a essere comunque competitivi: quell'anno riuscii a fare comunque due podi, uno a Welkom e uno a Motegi. (Loris Capirossi)
  • La Honda mi diede la moto ufficiale 2001 di Valentino, una moto fantastica che era la massima evoluzione delle due tempi. Su tutte le piste riuscivo a essere nettamente più veloce rispetto ai tempi dell'anno prima quando tutti correvano con le 500. Sebbene non disponessi di gomme evoluzione, perché Michelin si stava concentrando sullo sviluppo degli pneumatici della MotoGP che non andavano bene per le 500. Però avevo tutto il materiale di punta dell'anno prima. A Suzuka abbassai di un secondo e mezzo il record del 2001, ero attaccato alle quattro tempi: non eravamo velocissimi sul dritto ma la moto frenava forte e curvava veloce. Mi sono difeso bene nel 2002, magari l'avessi potuta avere l'anno prima quella moto... (Loris Capirossi)

Nico Cereghini modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • A fine marzo 2002, il motociclismo cambiava radicalmente: dopo ben cinquantatré stagioni con la cilindrata ferma a 500 centimetri cubi (dal 1949!), la classe regina prendeva il nome di MotoGP e sperimentava una formula inedita: cilindrata 990, ciclo a quattro tempi, sei cilindri al massimo, pesi diversi secondo il frazionamento. Per la prima stagione, tuttavia, le 500 a due tempi sarebbero sopravvissute: senza di loro griglia miserrima. Lo scenario. La Honda schiera Valentino Rossi e Toru Ukawa sulle RC211V, le formidabili cinque cilindri a V; la Yamaha affida a Max Biaggi e Carlos Checa la nuova M1 quattro cilindri in linea (con cilindrata limitata a 900...); la Suzuki prepara la V4 XRE0 per Kenny Roberts jr e Sete Gibernau, l'Aprilia la RS Cube tre cilindri per Regis Laconi. Le altre moto sulla griglia sono tutte 500.
  • Il campionato mondiale scatta ufficialmente a Suzuka, GP del Giappone, 7 aprile. Quella prima gara del 2002 resta nella storia per tante ragioni. Intanto, nella 250 vince una wild card: Osamu Miyazaki con una Yamaha TZ standard. C'era stato un solo precedente nel '98: Daijiro Kato sulla Honda. [...] E la MotoGP va subito a Valentino, che precede il giapponese Ryo sulla Suzuki e Checa con la Yamaha. Un motore a quattro tempi non vinceva dal 29 agosto del 1976, quando Ago aveva portato la MV Agusta all’ultimo successo del Nurburging, con il bagnato, davanti alle 500 due tempi. Dunque sono i due grandi piloti italiani a passarsi il testimone. Da notare che la Honda è la casa che con i motori a quattro tempi aveva già vinto nel mondiale negli anni Sessanta. La superiorità tecnologica della prima marca motociclistica del mondo è sotto i riflettori. La prima 500 due tempi al traguardo di Suzuka 2002 è quella di Nori Abe, quinta e staccata di 20 secondi.
  • Tante le curiosità che ricordo di quella stagione [...]. A Jerez Jorge Lorenzo, ufficiale Derbi, salta i primi due turni di prove: ha meno di 15 anni, in gara è il più giovane pilota della storia. In quel primo GP di Spagna Biaggi è squalificato per non aver ubbidito alla richiesta dello stop and go dopo la partenza anticipata. Le bandiere nere lo perseguitano. Al Mugello la Ducati presenta la bellissima Desmosedici di Filippo Preziosi [...] che scenderà in pista nel 2003, Melandri vince in 250 con la moto di Spiderman, Rossi conquista la quarta MotoGP dell'anno dopo un gran duello con Max mentre Poggiali trionfa in 125: questo è il primo dei nostri quattro en plein (con Barcellona, poi Brno e Australia). Ancora, ad Assen la prima vittoria del giovane Dani Pedrosa in 125, a Donington centesima gara di Vale che vince (per la 46esima volta!) nonostante un pollice rotto in una caduta in prova. Al Sachsenring Melandri porta a casa il successo della 250 dopo... una caduta: la gara per sua fortuna è sospesa subito dopo, causa temporale.
  • Dopo Rio, dove Valentino è campione con quattro gare di anticipo, c'è il GP del Pacifico a Motegi e ad Alex Barros (team Pons) viene affidata l'unica V5 concessa alla squadra. Perché al brasiliano e non a Capirossi? Perché Loris andrà in Ducati l'anno successivo. E si scatena il cosiddetto mondialino: Rossi contro Barros che con la 500 aveva fatto un paio di podi. Ebbene, a Motegi (pole di Kato) vince Barros e Rossi è secondo a 1"6, con Capirossi terzo e staccato. Poi la Malesia a Sepang, dove vince Max Biaggi in volata su Rossi e terzo è Barros a 1"6. In Australia, a Philip Island, domina Valentino che precede proprio Barros di quasi dieci secondi. Infine, nell'ultima gara di Valencia, è Barros che vince in volata su Rossi con Biaggi terzo e staccato. Per un punto, 86 a 85 in quattro gare, Alex Barros si aggiudica quello che passa alla storia come il mondialino. Gli appassionati lo ricordano ancora perché accese il finale di una stagione piuttosto scontata – la superiorità della Honda e di Rossi era stata subito schiacciante – mentre a Valentino deve bruciare ancora "abbastanza", come direbbe lui stesso. Probabilmente la conquista del primo titolo della storia in MotoGP lo aveva appagato, ma la motivazione c'era.

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