Massimo Franco

giornalista e saggista italiano (1954-)

Massimo Franco (1954 – vivente), giornalista e saggista italiano.

Citazioni di Massimo Franco modifica

  • [Susanna Agnelli] È sempre stata il personaggio meno torinese e, verrebbe da aggiungere, più pubblico della famiglia Agnelli.[1]
  • Susanna Agnelli, detta "Suni" con un diminutivo che in realtà è sempre suonato come vezzeggiativo tremendamente snob per il solo fatto che lo portasse lei, è rimasta sempre una donna misteriosa: paradossalmente, appartata. Una figura alta, imponente, dal sorriso ironico come lo sguardo, della quale si conoscono a malapena la vita privata, i figli e gli amici. Una sorta di manifesto femminile all'emancipazione silenziosa. Ma mai, in fondo, ostentata; e forse, anche pagata a caro prezzo.[2]

Andreotti modifica

Incipit modifica

Questo libro parla di un sopravvissuto: a due guerre mondiali, sette papi, la monarchia, il fascismo, la Prima Repubblica e forse anche la Seconda, se è vero che è in crisi. E a sei processi per mafia e omicidio. È la biografia di un protagonista e di un testimone abbastanza unico nel panorama italiano: amico di pontefici, capi di Stato, suore, mendicanti, bancarottieri, santi, dittatori, attrici, emiri, pittori, calciatori, ladri, collusi con la mafia. Un ex potente che si fa fatica a definire ex, e del quale le giovani generazioni sanno poco e quelle vecchie ritengono di sapere (quasi) tutto, anche se non è vero.

Citazioni modifica

  • Andreotti sognava un cinema «cristiano», che compensasse il primato culturale dei comunisti. Seguendo la propria inclinazione verso le cose concrete, elencava gli incassi dei cinema romani per la proiezione del film [Gli uomini non guardano il cielo] sulla vita di Pio X, e li metteva a confronto con quelli molto più alti di Siamo tutti assassini. E concludeva che quelli sui pontefici non erano film «da cassetta» neanche per i cattolici romani, presunti pii. (p. 51)
  • [...] da ministro delle Finanze, [Andreotti] era intervenuto per far cambiare un manifesto nel quale si vedeva Anna Magnani vestita da suora. Il problema si chiamava Pascalina Lehnert. Suor Pascalina, che era una specie di «perpetua» del papa, apparteneva all'ordine delle suore Francescane Missionarie, che ritenevano «profanato» da quel manifesto il loro abito. Il cartellone fu cambiato e alcune scene del film [Suor Letizia] rigirate. Suor Pascalina aveva vinto, e Andreotti si era procurato un credito di gratitudine in più con Pio XII. (p. 52)

Note modifica

  1. Da Agnelli Susanna, in AA.VV., Italiane. Dagli anni Cinquanta ad oggi (1951-2011), www.150anni.it
  2. Da Agnelli Susanna, in AA.VV., Italiane. Dagli anni Cinquanta ad oggi (1951-2011), www.150anni.it

Bibliografia modifica

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