Martyrs (film 2008)

film del 2008 diretto da Pascal Laugier

Martyrs

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Le attrici protagoniste: Mylène Jampanoï e Morjana Alaoui

Titolo originale

Martyrs

Lingua originale francese
Paese Canada, Francia
Anno 2008
Genere horror
Regia Pascal Laugier
Soggetto Pascal Laugier
Sceneggiatura Pascal Laugier
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Martyrs, film franco-canadese del 2008 con Morjana Alaoui e Mylène Jampanoï, regia di Pascal Laugier.

  • La gente non ha più intenzione di soffrire. Il mondo è fatto in questo modo: ci sono soltanto vittime. I martiri sono molto rari. Un martire, sì, è un'altra cosa. Un martire è un essere eccezionale, sopravvive alla sofferenza, sopravvive alla privazione di tutto. Lo si carica dei mali della terra e si abbandona, "trascende". Capisce questa parola? Si trasfigura. (Mademoiselle)

Dialoghi

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  • Lucie: Perché non hai mai paura tu?
    Anna: Ho paura, a volte.
    Lucie: Non come me.
    Anna: Non ho vissuto quello che hai vissuto tu.
    Lucie: Come si fa per non avere paura?
    Anna: Bisogna lasciarsi andare, credo.

Citazioni su Martyrs

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  • È l'epoca delle donne vendicatrici, in fuga da sotterranei di tortura e seviziatori di fanciulle, cresciute nella violenza e pronte ai delitti più efferati. Martyrs pare la versione crudamente horror di Uomini che odiano le donne. (Piera Detassis)
  • È nata [la trama] da un momento e da un posto molto triste nella mia vita, dalla sofferenza. Per questo ho voluto fare un film sulla sofferenza e sul mio pessimismo nei confronti del mondo. Non mi interessava disgustare o scioccare lo spettatore, mi interessava solo comunicare questa sofferenza.
  • I momenti difficili durante le riprese sono stati diversi, con le attrici che ad un certo punto della lavorazione mi vedevano come il cattivo della situazione, con la troupe che non condivideva ciò che si materializzava sotto i loro occhi e che finiva sulla pellicola, sono anche stato accusato di misoginia. Per superare tutto questo e mantenere saldi i nervi senza mai dare l'impressione di accusare il colpo mi sono sforzato e concentrato unicamente sul mio ruolo da cattivo pensando al pubblico e alla voglia di realizzare un prodotto di alta qualità capace di farsi apprezzare.
  • Se da un lato [la trama] rimanda al mito della vecchia strega, mi sembrava più disturbante che chi faceva tanto male a delle donne fosse un'altra donna. Il cinema dell'orrore viene spesso accusato di essere misogino, come hanno sempre detto dei film di Dario Argento. Sono tutte stronzate. Anche per rispondere a questo ho voluto fin dall'inizio che i personaggi principali fossero tutti femminili.

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