Margherita Vicario

attrice e cantautrice italiana (1988-)

Margherita Vicario (1988 – vivente), attrice e cantautrice italiana.

Margherita Vicario (2018)

Citazioni di Margherita Vicario modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Io ho studiato all'accademia di teatro e ho iniziato facendo l'attrice, poi lì mi sono resa conto che avevo anche delle cose da raccontare su forma musicale e che quindi volevo dedicarmi anche a quello. Però ho sempre "campato" e pagato le bollette con il mio lavoro da attrice. È una cosa che mi piace molto ma ogni tanto ho un po' sofferto il fatto di dover rinunciare a qualcosa o perdere un po' il filo del discorso su me stessa.[1]
  • Un cantautore non ha un dovere, ma può parlare di quello che vuole, nel modo che preferisce. Non c'è bisogno che racconti il mondo circostante. Anzi penso che ogni bella canzone sia un po' politica, anche una bella canzone d'amore.[2]
  • [«Attrice o cantante: cosa vorrebbe che fosse scritto sulla sua carta d'identità?»] Libera professionista, che poi è quello che è scritto adesso. Non vorrei scegliere, perché sono due cose che vanno insieme.[3]
  • Quando scrivo canzoni lascio andare tutto, non mi metto lì a tavolino a dire "ora parlo di questo, ora parlo di quello", butto tutto fuori e butto tutto giù, nero su bianco. Le mie canzoni sono dei distillati, rimane quello che serve per colpire chi ascolta, spesso scrivo otto pagine e poi è tutto un taglia taglia taglia. Se vuoi fare musica pop è così, sennò fai la poetessa.[4]
  • [Sul femminismo] Una parola gigante. Non la rinnego, per carità, ma è molto ingombrante, molto impegnativa e piena di zone d'ombra. Se ne parlo, cerco sempre di partire da una mia esperienza, per evitare di rischiare di fare il "uomini contro donne" che non ha niente a che fare con il progresso. Ecco, al femminismo, al proto femminismo o al neo femminismo preferisco il progresso.[4]
  • [«Una cantante non è un'attivista, d'altronde. O si?»] Una cantante può essere di riflesso un'attivista, ma quello che fa (o almeno quello che faccio io) è innanzitutto cercare di stare bene con sé stessa, come chiunque altra persona [...]. Non c'è nulla di premeditato nelle canzoni che scrivo: anche se parlo di cose pubbliche e sociali, parto sempre dalla mia esperienza.[5]
  • [«Sei la persona meno fondamentalista del mondo. O sbaglio?»] Esattamente, e ci tengo che questo passi di me e del mio modo di pensare. Non sono severa e non penso che debba esserci per forza e obbligatoriamente un'equa distribuzione. Penso che esistano delle prassi, delle tendenze, dei modi in cui va il mondo interessanti da osservare e conoscere per poi far parte del cambiamento.[5]
  • [«Se ti puntassero una pistola alla testa e ti chiedessero di scegliere fra teatro e musica, cosa risponderesti?»] Guarda, a me nessuno riesce a puntare una pistola alla testa. Stai pure tranquillo.[6]
  • Penso che la musica di per sé ha un potere incalcolabile: quando uno ascolta una canzone le note, la melodia, il tono in cui canti trova una via un po' diversa da quella del testo e delle parole che dici. Se inserisco degli argomenti un po' più politici, anche dei giudizi miei e dei miei punti di vista sulla società in musica, bene o male li aiuto ad arrivare alla meta in maniera un po' più irrazionale e istintiva. Non mi scorderò mai un commento che un giorno mi fecero sotto il video di Mandela, una canzone che di base parla di accoglienza e che spera in una società più accogliente di natura, che diceva: "Stendiamo un velo pietoso sui contenuti ma la canzone è bellissima". E allora vuol dire che sotto sotto quei contenuti non pensi che siano così incondivisibili, perché la canzone ti è piaciuta anche perché dice quello.[7]
  • Così come gli uomini hanno sempre fatto "squadra di calcetto", esiste il preconcetto che le donne tra di loro siano in competizione e credo che al momento stiamo vivendo una fase in cui questa cosa è superata.[8]
  • Ho scoperto tardi la sisterhood, perché in passato sono stata una di quelle ragazze che aveva prettamente amicizie maschili, poi crescendo mi sono accorta di quanto intense e solide potessero essere le amicizie femminili.[8]
  • Dico sempre che una delle qualità che le canzoni dovrebbero avere è l'ambiguità. Non si dovrebbe mai capire del tutto di cosa si parla.[9]

Margherita Vicario fa pop per bambine ribelli

Intervista di Patrizio Ruviglioni, rollingstone.it, 14 maggio 2021.

  • [«[...] tu e altre colleghe state sdoganando la figura della cantautrice nel pop. In Italia, a lungo siamo andati avanti con donne che erano solo interpreti, per di più di pezzi scritti da maschi»] Se penso al cantautore è maschio per definizione, sì. Di uomini che scrivono e cantano ne è pieno: sono più delle donne, l'immaginario collettivo è più legato a loro. Se guardo al passato, mi viene in mente Carmen Consoli, poi poco altro. La chiave per quelle come me credo sia stata Levante. La sua determinazione, la sua grinta. È andata a Sanremo con un pezzo scritto tutto da lei. E ciò non dovrebbe suonare come eccezionale, intendiamoci. Ma ammetto che forse l'industria musicale non era abituata a una cosa così.
  • [...] i soldi sono diventati il principale punto di arrivo nella vita di molti, senza generalizzare. E per carità: non sto dicendo che si sta meglio senza. Il discorso è diverso. [«Cioè?»] Credo che questi valori siano un riflesso del mondo che viviamo. Come ti dicevo: [durante la pandemia di COVID-19] hanno chiuso le scuole ma non le fabbriche; di che parliamo? Siamo dentro una società neoliberista, consumista. E di conseguenza i soldi sono un valore fondamentale. Anche nei brani che ascolto, che mi piacciono. Il "disco d'oro", il "fare soldi", il "cash". E in parte ossessionano anche me, in quanto giovane donna che vuole la propria indipendenza.
  • Trovo assurdo, per un Paese laico [come l'Italia], che la fede appartenga alla sfera pubblica e non a quella privata. Siamo pieni di preti e di suore, ma non mi riferisco ai sacerdoti o alle suorine, piuttosto a chiunque imponga un giudizio morale sulla vita degli altri. C'è una continua invadenza del pensiero religioso sulle nostre vite, quando in realtà a casa propria ognuno dovrebbe essere libero di fare ciò che vuole.

Ragazza dagli occhi caleidoscopio

Intervista di Simonetta Sciandivasci, ilfoglio.it, 23 maggio 2021.

  • Quando dici o canti qualcosa che gli ascoltatori travisano completamente, hai una grossa parte di responsabilità: significa che non ti sei espresso bene. Ed esprimersi bene è difficilissimo, farlo alla perfezione è impossibile, ma tentare di farlo al meglio è sempre doveroso. Io cerco sempre di stare molto attenta, anche perché una rima viene da sola: è lei che alza la mano e si prende il posto nella canzone, però risponde comunque a qualcosa che dentro di me certamente c'è.
  • I miei testi più taglienti sono sempre accompagnati da una musica allegra, sorridente: non lo faccio per edulcorare niente, ma perché credo che aiuti a rendere le cose che voglio dire meno irritanti e dolorose, quindi più penetranti. Credo che tutti siamo più colpiti da quello che ci viene detto con il sorriso: ci resta dentro più a lungo. La rabbia svanisce presto, lascia meno tracce.
  • Sono una ragazza, anzi una donna, e sono convinta che questo mi dia un punto di osservazione ben determinato e preciso. Ognuno vive delle cose e le vive in modo diverso perché è chi è. Sono convinta che siamo tutti alla pari e non dovrei nemmeno specificarlo (ma sempre meglio farlo, non si sa mai!), ma io sono diversa da un uomo e scrivo in modo diverso da un uomo perché sento diversamente da lui e allora ho deciso di raccontare cosa vedo e sento e vivo, e anche come chi sono mi fa vedere un mondo migliore.
  • Quando mi portavano a vedere uno spettacolo, ricordo che ero investita dalla beatitudine che mi sembrava provassero le persone che erano sul palco. Quando poi sul palco ci sono salita io, ho capito che non mi sbagliavo: ci si sente davvero in estasi, si raggiunge uno stato quasi ascetico e hai la precisa sensazione di essere dove volevi. Da bambina rimanevo incantata soprattutto quando mia mamma mi portava a vedere i musical: Grease con Lorella Cuccarini lo vidi tre volte di seguito.

Citazioni tratte da canzoni modifica

Bingo modifica

Etichetta: Island Records, Universal, 2021.

  • Per cinquemila milioni mi tatuo Giorgia Meloni (Bah) | Faccio un bel Family Day, ma senza preti e massoni (Bleah) | Pieno di trans e di gay che cantano "Happy Day" | Ci stai o no, o no, o no? (Oh, happy day). (da Orango tango, n. 2)
  • Da ragazzina avevo gli occhi tristi | Sai com'è, famiglia d'artisti | Ascoltavo Mina e Battisti | E ricalcavo Kandinskij. (da Orango tango, n. 2)
  • Troppi preti e troppe suore, ma è possibile? Oh signore | Ancora dicono la loro nel 2029 | Come fossero dei leader di sinistra da ascoltare | Ma da secoli se sa, so' i preti che vanno a puttane. (da Troppi preti troppe suore, n. 4)
  • La guerra è femmina, però la fanno gli uomini | La stessa storia, cambia solo l'Anno Domini. (da Xy, n. 5)

Note modifica

  1. Dall'intervista di Martina Neglia, "Adesso voglio scrivere il più possibile", lindiependente.it, 16 febbraio 2019.
  2. Dall'intervista di Ilaria Del Boca, "Non ho mai mollato la musica", lindiependente.it, 27 febbraio 2020.
  3. Dall'intervista di Mario Manca, Margherita Vicario: «Basta dire che chi fa più cose insieme non quaglia niente», vanityfair.it, 10 settembre 2020.
  4. a b Dall'intervista di Fabrizia Mirabella, "Femminismo? No, progresso", marieclaire.it, 14 maggio 2021.
  5. a b Dall'intervista di Claudia Mazziotta, Margherita Vicario: "Nella musica donne e uomini non sono uguali", rockit.it, 14 maggio 2021.
  6. Dall'intervista di Claudio Cabona, Margherita Vicario: "Beyoncé è anche meglio di Gesù", rockol.it, 14 maggio 2021.
  7. Da Jacopo Andrea Panno, Intervista a Margherita Vicario, leggiscomodo.org, 20 maggio 2021.
  8. a b Dall'intervista di Giulia Lansarotti e Sofia Lussana, Margherita Vicario: Sisterhood, Bingo e Piña Colada, kmagazine.it, 25 maggio 2021.
  9. Da Il Bingo è soltanto una tombola che ha fatto carriera: intervista a Margherita Vicario, noisyroad.it, 1º luglio 2021.

Filmografia modifica

Altri progetti modifica