Lucy Maud Montgomery

scrittrice canadese

Lucy Maud Montgomery (1874 – 1943), scrittrice canadese.

Lucy Maud Montgomery

Anna dai capelli rossi

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La casa della signora Lynde si trovava proprio dove la strada principale di Avonlea si tuffava in una piccola valle ricca di ontani, disseminata di prati fioriti e attraversata da un torrente che nasceva piuttosto lontano, al di là del bosco dove vivevano i Cuthbert. Esso era dapprima un piccolo ruscello vivace e tortuoso, con segrete sorgenti e cascatelle, ma nel punto in cui scorreva vicino alla casa di Rachel si era trasformato in un torrente tranquillo e composto, perché neppure un torrente osava scorrere sotto gli occhi di Rachel Lynde senza la dovuta decenza e il giusto decoro. Era probabilmente cosciente che la signora Lynde stava seduta alla finestra, tenendo d'occhio qualunque cosa passasse di lì, torrenti o bambini, e che se avesse visto qualcosa di strano o fuori posto non avrebbe trovato pace finché non avesse scoperto il perché e il percome di quella stranezza.

Citazioni

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  • Non è meraviglioso pensare a tutte le cose che devi scoprire?
    Mi fa sentire felice di essere viva. Il mondo è così interessante! Non sarebbe così interessante se sapessimo già tutto di tutto: non ci sarebbe spazio per la fantasia, non crede? (Anna Shirley: cap. II, p. 22)
  • La gente ride di me perché uso dei paroloni. Ma quando hai delle idee grandiose, come fai a non usare parole grandiose, per esprimerle? (Anna Shirley: cap. II, p. 22)
  • Oh, Marilla, pensare e aspettare le cose belle è già una tale gioia! Puoi anche non ottenerle, ma è già così bello immaginare che le avrai! La signora Lynde dice sempre: 'Beati quelli che non si aspettano niente dalla vita, perché non dovranno subire delusioni', ma io credo che sia peggio non aspettarsi niente, dalla vita, che essere delusi ogni tanto. (Anna Shrirley: cap. XIII, p. 116)
  • Marilla, sono così felice di vivere in un mondo dove l'ottobre è tanto bello! Sarebbe terribile se passassimo dal settembre al novembre non credi? Guarda queste foglie di acero, non ti danno un brivido, molti brividi, anzi? (Anna Shirley: cap. XVI, p. 145)
  • Mi dispiace tanto per quelli che vivono in regioni dove non fiorisce il biancospino. Forse hanno qualcosa di più bello ma non credo che ci sia qualcosa di più bello del biancospino, non ti sembra, Marilla? Diana dice che, se non sanno com'è il biancospino, non ne sentono la mancanza. Io invece credo che sia brutto lo stesso, anzi tragico, non sapere che cos'è il biancospino. Sai Marilla, cosa credo che sia il biancospino? Credo che sia l'anima dei fiori morti l'anno scorso e penso che questo sia il loro paradiso. (Anna Shirley: cap. XX, pp. 193-194)
  • Il guaio con te, Anne, è che pensi troppo a te stessa. Dovresti pensare alla signora Allan e a quello che farebbe più piacere a lei, invece. (Marilla Cuthbert: cap. XXII, p. 215)
  • La signora Lynde dice che non abbiamo mai avuto un insegnante donna ad Avonlea, prima d'ora, e dice che è un innovazione pericolosa. Ma io credo che sarà splendido avere una donna come insegnante e non vedo l'ora che passino queste due settimane per andare a scuola. Sono impaziente di vederla! (Anna Shirley: cap. XXII, p. 217)
  • Sbaglio, Marilla, a sentirmi incoraggiata quando sento che anche gli altri sono stati cattivi? La signora Lynde dice che una volta un pastore le ha confidato che, quando era ragazzo, aveva rubato una tartina alle fragole dalla dispensa di sua zia e che da allora lei non ha più avuto alcun rispetto per quel pastore. Io non reagirei a quel modo, sai. Credo che sia stato molto nobile da parte del pastore confessare quella mancanza e credo anche che sarebbe molto incoraggiante per i ragazzi di oggi che sono cattivi, pensare che da grandi potranno essere buoni, nonostante tutto. Ecco come come la penso io su questo punto, Marilla. (Anna Shirley: cap. XXVI, p. 255)
  • Questo è il lato più brutto del diventar grandi e io me ne sto lentamente rendendo conto. Le cose che desideri tanto da bambina non sono così meravigliose quando le puoi finalmente avere! (Anna Shrirley: cap. XXIX, p. 287)
  • Oh, è meraviglioso avere delle ambizioni nella vita. Sono felice di averne tante e sembra che non si arrivi mai alla fine: questo è il bello. Appena riesci a realizzarne una, eccotene subito un'altra brillare davanti a te, ancor più in alto. Mi sembra che questa sia un'altra di quelle cose che rendono la vita tanto interessante! (Anna Shirley: cap. XXXIV, p. 343)
  • L'orizzonte di Anne era diventato più ristretto da quella sera in cui si era seduta alla finestra, al suo ritorno dalla Queen's Academy; ma se il sentiero che aveva davanti a sé era stretto, lei sapeva che sarebbe stato allietato dalla quieta felicità di molti fiori. Le gioie del lavoro ben compiuto, delle giuste aspirazioni e quelle di una piacevole amicizia sarebbero state sue; niente avrebbe potuto toglierle il diritto alla fantasia o al suo mondo ideale fatto di sogni. E poi, c'era sempre quella svolta, lungo la strada!... (cap. XXXVIII, pp. 375-376)
  • Sia gloria nei cieli e pace in terra! (Anna Shrirley: cap. XXXVIII, p. 376)

Citazioni su Anna dai capelli rossi

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  • In Anna dai capelli rossi troverai la più cara e la più commovente e deliziosa bambina dai tempi dell'immortale Alice. (Mark Twain)

Anna di Avonlea

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Un bel pomeriggio di agosto, una ragazza alta e magra, 'di 16 anni e mezzo', con gli occhi grigi e i capelli che i suoi amici definivano ramati, se ne stava seduta sull'ampio gradino di arenaria rossa all'ingresso di una fattoria sull'isola del Principe Edoardo, assolutamente determinata a interpretare correttamente i versi di Virgilio.
Ma quella giornata d'estate, con l'aria azzurrina che aleggiava sulle colline, la brezza che sussurrava tra i pioppi come le voci degli elfi e lo splendore dei papaveri rossi che si stagliavano sui tronchi dei giovani alberi ai margini del frutteto, era decisamente più adatta ai sogni che alle lingue morte. Il povero Virgilio ben presto scivolò a terra e Anna volò con la mente in un mondo meraviglioso nel quale una certa insegnante stava facendo un ottimo lavoro, plasmando il destino di futuri statisti e ispirando alte e nobili ambizioni nei cuori e nelle menti dei suoi giovani allievi.

Citazioni

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  • L'altro giorno la signora Lynde si lamentava di tutto, diceva che più ci si aspetta cose belle dal futuro e più si può essere certi di restare delusi. Magari ha ragione, ma c'è un lato positivo: va a finire che anche le cose brutte spesso non rispecchiano le aspettative e si rivelano molto meglio di quello che pensavi. (Anna Shirley: cap. III, p. 35)
  • Le fantasie sono come le ombre, non si possono mettere in gabbia, sono creature volatili e ballerine. (Anna Shirley: cap. VII, p. 64)
  • Hai mai notato che quando la gente dice che è suo dovere dirti qualcosa, di solito è qualcosa di spiacevole? Perché mai nessuno sente il dovere di riferire le cose piacevoli? (Anna Shirley: cap. VII, p.66)
  • Essere costretti a fare cose che non ci piacciono fa bene all'anima... con moderazione però! (Anna Shirley: cap. VII, p. 70)
  • Ho sempre sentito dire che c'è spazio per ogni sorta di persone a questo mondo, però ogni tanto penso che certi tipi ce li potremmo risparmiare. (Anna Shrirley: cap. XIV, p. 147)
  • Avere degli amici significa vedere solo la parte migliore di loro e offrire in cambio la parte migliore di se stessi, non crede? Così l'amicizia diventa davvero la cosa più bella del mondo. (Anna Shirley: cap. XIV, p. 156)
  • Quando penso che stia per succedere qualcosa di bello mi lascio trasportare dalle ali dell'entusiasmo e poi, quando realizzo come stanno le cose, precipito a terra di schianto. Però credimi, Marilla, i voli di entusiasmo sono magnifici, finché durano... è come levarsi in alto sopra il tramonto. Quasi quasi compensano il tonfo che viene dopo. (Anna Shirley: cap. XV, p. 175)
  • In fin dei conti secondo me i giorni più belli e dolci non sono quelli in cui succede qualcosa di splendido e di eccitante, ma quelli che regalano tanti piccoli piaceri semplici. Sono come perle inanellate su un filo una dopo l'altra. (Anna Shrirley: cap. XVI, p. 189)
  • Bisogna vivere cercando di rendere più bello il proprio nome, anche se magari non lo è. Basta far sì che la gente lo associ a cose belle e piacevoli, così penserà a quelle e non al nome in sé. (Anna Shirley: cap XXI, p. 224)
  • Nella vita spesso le piccole cose riescono a fare più danni di quelle grandi. (Anna Shrirley: cap. XXII, p. 227)
  • Ma Anna, nella vita reale avere il cuore spezzato non è così terribile come si legge nei libri. È un po' come un dente del giudizio, anche se probabilmente non ti pare una metafora romantica. (Sig.na Lavendar Lewis: cap. XXIII, p. 236)
  • Ecco il bello di questo mondo: puoi sempre essere certo che ci saranno altre primavere! (Anna Shirley: cap. XXIV, p. 248)
  • L'Anna che si incamminò lungo il vialetto buio quella sera non era la stessa Anna che l'aveva percorso allegramente in senso inverso solo il giorno prima. Una mano invisibile aveva voltato la pagina della sua fanciullezza e di fronte a lei adesso c'era quella che doveva contenere la sua storia di donna adulta, piena di fascino e mistero, di dolori e di gioie. (cap. XXX, p. 318)

Il baule dei sogni

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«Il tempo del raccolto è terminato e l'estate si è spenta» mormorò Anna Shirley rivolgendo uno sguardo sognante sui campi falciati di fresco. Lei e Diana Barry avevano raccolto mele nel frutteto di Green Gables e ora si riposavano dalle fatiche del giorno in un cantuccio assolato, dove giungevano bioccoli piumosi di lanuggine del cardo selvatico trasportati dalle ali di un vento che conservava le dolcezze dell'estate insieme all'inebriante profumo delle felci del Bosco Stregato.

Citazioni

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  • Scoprì, tuttavia, che la vendetta non ferisce nessuno quanto chi tenta di infliggerla. (cap. II)
  • Ma il sentire è così diverso dal sapere. Il mio buonsenso mi dice tutto quello che puoi dire, ma ci sono momenti in cui il buonsenso non ha alcun potere su di me. Le sciocchezze comuni prendono possesso della mia anima. (cap. II)
  • Che conforto trovare un volto familiare in un deserto di estranei! (cap. III)
  • Ma quella notte rimase sveglia a lungo, né desiderò dormire. Le sue fantasie da sveglia erano più allettanti di qualsiasi visione del mondo dei sogni. Il vero Principe era finalmente arrivato? Ricordando quegli occhi scuri e gloriosi che l'avevano guardata così profondamente, Anne era fortemente incline a pensare che fosse arrivato. (cap. XXV)
  • E Gilbert stava morendo! C'è un libro dell'Apocalisse nella vita di ognuno, come c'è nella Bibbia. Anne lesse il suo quella notte amara, mentre manteneva la sua veglia agonizzante durante le ore della tempesta e dell'oscurità. Amava Gilbert, lo aveva sempre amato! Ora lo sapeva. Sapeva che non avrebbe potuto cacciarlo via dalla sua vita senza angoscia più di quanto avrebbe potuto tagliarsi la mano destra e gettarla via da sé. E la consapevolezza era giunta troppo tardi, troppo tardi persino per l'amaro conforto di essere con lui alla fine. Se non fosse stata così cieca, così sciocca, avrebbe avuto il diritto di andare da lui ora. Ma lui non avrebbe mai saputo che lei lo amava, se ne sarebbe andato da questa vita pensando che a lei non importasse. Oh, gli anni neri di vuoto che si estendevano davanti a lei! Non avrebbe potuto viverli, non avrebbe potuto! (cap. XL)
  • Gilbert era amichevole, molto amichevole, fin troppo amichevole... Ma Anne non lo trovava più soddisfacente. La rosa dell'amore rendeva il fiore dell'amicizia pallido e inodore per contrasto. (cap. XLI)
  • Gilbert la strinse più vicina a sé e la baciò. Poi tornarono a casa nella penombra, insieme, re e regina del reame dell'amore, lungo sentieri ventosi bordati dai fiori più luminosi che mai fossero sbocciati, su prati incantati sui quali si stendevano le ali del ricordo e della speranza. (cap. XLI, p. 245)

Bibliografia

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  • Lucy Maud Montgomery, Anna dai capelli rossi, traduzione di Maria Grazia Odorizzi, Nord-Sud Edizioni, 2021. ISBN 978-88-9308-252-5
  • Lucy Maud Montgomery, Anna di Avonlea, traduzione di Angela Ricci, Gallucci Editore, 2018. ISBN 978-88-9348-366-7
  • Lucy Maud Montgomery, Il baule dei sogni, traduzione di Mia Peluso, 2018, p. 248, ISBN ‎978-88-4253-047-3.

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