Lettera a Filemone
diciottesimo libro del Nuovo Testamento
Lettera a Filemone, testo contenuto nella Bibbia cristiana e attribuito a Paolo di Tarso.
Paolo, prigioniero di Cristo Gesù, e il fratello Timòteo al nostro caro collaboratore Filèmone, alla sorella Appia, ad Archippo nostro compagno d'armi e alla comunità che si raduna nella tua casa: grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.
Citazioni
modifica- Rendo sempre grazie a Dio ricordandomi di te nelle mie preghiere, perché sento parlare della tua carità per gli altri e della fede che hai nel Signore Gesù e verso tutti i santi. La tua partecipazione alla fede diventi efficace per la conoscenza di tutto il bene che si fa tra voi per Cristo. La tua carità è stata per me motivo di grande gioia e consolazione, fratello, poiché il cuore dei credenti è stato confortato per opera tua. (4 – 7)
- [...] ti prego dunque per il mio figlio, che ho generato in catene, Onesimo, quello che un giorno ti fu inutile, ma ora è utile a te e a me. Te l'ho rimandato, lui, il mio cuore. Avrei voluto trattenerlo presso di me perché mi servisse in vece tua nelle catene che porto per il vangelo. Ma non ho voluto far nulla senza il tuo parere, perché il bene che farai non sapesse di costrizione, ma fosse spontaneo. Forse per questo è stato separato da te per un momento perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come un fratello carissimo in primo luogo a me, ma quanto più a te, sia come uomo, sia come fratello nel Signore. Se dunque tu mi consideri come amico, accoglilo come me stesso. E se in qualche cosa ti ha offeso o ti è debitore, metti tutto sul mio conto. Lo scrivo di mio pugno, io, Paolo: pagherò io stesso. Per non dirti che anche tu mi sei debitore e proprio di te stesso! (10 – 19)
Ti saluta Epafra, mio compagno di prigionia per Cristo Gesù, con Marco, Aristarco, Dema e Luca, miei collaboratori.
La grazia del Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito.
Citazioni sulla Lettera a Filemone
modifica- Questo biglietto autografo (v 19) getta una luce preziosa sul cuore delicato di Paolo; esso riveste anche l'interesse di confermarci la sua soluzione al problema della schiavitù (Rm 6,15+): anche se conservano le relazioni sociali di prima, il padrone e lo schiavo, diventati cristiani, devono ormai vivere come due fratelli al servizio dello stesso Signore (v 16; cf. Col 3,22-4,1). (La Bibbia di Gerusalemme)
Bibliografia
modifica- La sacra Bibbia, edizione CEI, 1974.
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