Leda Rafanelli

politica, anarchica e scrittrice italiana (1880-1971)

Leda Rafanelli (1880 – 1971), politica, anarchica e scrittrice italiana.

Leda Rafanelli

Citazioni su Leda Rafanelli modifica

  • Alla Rafanelli, che gli chiedeva se fosse sentimentalmente impegnato, [Mussolini] rispondeva di essere libero «come l'aria». Leda sapeva benissimo del suo rapporto con Rachele e non gliene fece mistero, ma Benito replicava giurandole e spergiurandole di non essere legato a nessuna. (Antonio Spinosa)
  • Colta e anticonformista, sembra aver avuto un carattere più forte del suo corteggiatore. Se le si deve credere, non ebbe per Mussolini attrazione sessuale. Quel che l'affascinava in lui era la stranezza della sua personalità, fino al giorno in cui scoprì che le sue proteste di non aver legami familiari né d'altro genere erano una spudorata menzogna. Quando lo smascherò, egli le spiegò che la moglie era abituata alle sue infedeltà, e restò sconcertato vedendo che la notizia non risvegliava in lei nessuna gelosia. La informò che, come gli altri direttori di giornale, aveva bisogno di una donna intelligente che fosse al suo fianco come amante ufficiale. Ma la Rafanelli finì col giudicarlo poco serio come uomo e come socialista, e forse anche un tantino squilibrato. (Denis Mack Smith)
  • Leda Rafanelli era una socialista umanitaria che si era fatta anarchica; e diceva di essere musulmana, anzi all'infatuato Mussolini faceva credere di essere vissuta tanti secoli addietro nell'antico Egitto e di avere «un legame intimo e segreto con la piramide di Cheope». Cesare Rossi la descrive come una donna «stagionatella», dalle grosse labbra e le forme voluttuose, anzi, come si diceva allora, procaci; e si vestiva con paludamenti orientali e turbanti neri in testa e grosse dondolanti boccole. (Paolo Monelli)
  • Una sera [Mussolini] la baciò di sorpresa; la donna si difese male ma, come narra, non rispose al bacio; dopo di che i due restarono senza sapere cosa dirsi, e lui se ne andò. La Leda pensò che quel gesto, senza suo consentimento, senza una promessa, fosse una cosa senza importanza, da dimenticare. Ma lui ne fu sconvolto, arse come un collegiale, le scrisse, «dopo quattro anni di quiete apro – col tuo, col nostro amore, – una parentesi nella mia vita». La Leda si spaventò, lo fece venire a casa per mettere le cose a posto; non l'amava, era innamorata di un altro. Tuttavia volle premunirsi. Invece della solita veste leggiera egiziana con cui era solita riceverlo, una galabiat bianca, si avviluppò in una vera e propria cintura di castità: «indossai una vecchia veste egizia, di seta nera, coperta di un velo ricamato d'argento e serrata sul petto da un largo collare di pietre brillanti, pesanti e pungenti. Una cintura ornata di scarabei mi cingeva alla vita, e per la sua pesantezza metallica mi faceva pensare ad una mummia acconciata per il sarcofago». Il povero Mussolini arrivò alacre e trepido, ma capì ben presto come stavano le cose; dopo poco si sentì mummia egli stesso, le disse «mi pare proprio di essere nell'Egitto di altri tempi». (Paolo Monelli)

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