Lebensraum

dottrina nazista dello "spazio vitale"

Citazioni sul lebensraum o spazio vitale.

  • Il motivo di fondo cui si era ispirato l'attacco hitleriano all'Unione Sovietica, era stato la ricerca di un Lebensraum, l'avvio di una nuova espansione continentale analoga a quella sperimentata nel XIX secolo dagli Stati Uniti e dalla stessa URSS. Ma l'espansione voluta da Hitler si differenziava da quelle precedenti sotto un aspetto fondamentale: non si sarebbe sviluppata su un territorio relativamente disabitato; l'asservimento e la decimazione dei popoli sottomessi costituiva dunque un punto cardinale della sua politica. Da questa impostazione scaturiva una logica conseguenza: l'«est» doveva essere conquistato dalla razza tedesca. (Hannsjoachim W. Koch)
Confini del pianificato Großgermanisches Reich basato su vari obiettivi espansionistici tedeschi
  • Il nome di Ratzel – grande geografo [...] – ci richiama alla teoria scientifico-politica che era al principio, e rimase al fondo del movimento pangermanistico, passando poi al nazionalsocialismo. È la teoria del rapporto fra geografia e politica, fra territorio geograficamente condizionato e popolo: la teoria, insomma, dello "spazio vitale", anche se allora non c'era questo termine consacrato. (Luigi Salvatorelli)
  • Lo spazio vitale, la cui conquista Hitler è andato di continuo praticando come una professione di fede, non era dunque inteso semplicemente quale espediente per assicurare il nutrimento a una popolazione «straripante», allo scopo di sottrarsi al pericolo dell'«immiserimento per fame» e per ristabilire nei propri diritti originari la classe contadina, minacciata dall'industria e dal commercio, ma doveva servire soprattutto da base di partenza, nel quadro della strategia di conquista del mondo. (Joachim Fest)
  • Qualsiasi popolo dotato di fantasia e ambizione aveva bisogno di un determinato spazio, di un'estensione territoriale tale da renderlo indipendente da alleanze, svincolato da costellazioni effimere, e a quest'idea, che istituiva un nesso tra grandezza storica ed espansione geografica, Hitler ha tenuto fede fino all'ultimo. Ancora durante le sue meditazioni al Bunker, poco prima della morte, egli lamentava che il destino l'avesse costretto a conquiste precipitose, perché un popolo, senza un vasto spazio a disposizione non può neppure proporsi grandi mete. (Joachim Fest)

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