Le catene della colpa

film del 1947 diretto da Jacques Tourneur

Le catene della colpa

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Robert Mitchum e Jane Greer nel film

Titolo originale

Out of the Past

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1947
Genere drammatico, noir
Regia Jacques Tourneur
Soggetto Geoffrey Homes (romanzo)
Sceneggiatura Geoffrey Homes
Produttore Warren B. Duff
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Le catene della colpa, film statunitense del 1947 con Robert Mitchum, regia di Jacques Tourneur.

Frasi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Chissà perché la gente non vuol sentirsi dire quello che dovrebbe sapere. Per questo il mondo va a rotoli. (Marta)
  • Dicono che quando una persona muore il suo nome appare su una nuvola. (Ann)
  • Una donna con una pistola è come un uomo con ago e filo. (Jack)
  • E se pensi a qualcun'altra, rinunciaci: tu vai bene solo per me, tu sei fatto del mio stesso stampo. Siamo cattivi, tu ed io: per questo andremo d'accordo. (Kathie)

Dialoghi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Ann: Ogni volta che guardo il cielo, penso a tutti i posti in cui non sono stata.
    Jeff: Poi li vedi e ti accorgi che sono tutti uguali.
  • Kathie: Sapete che siete un uomo curioso?
    Jeff : Siete voi a far diventare curioso ogni uomo che v'incontra.
  • Kathie: Ti sono mancata?
    Jeff: Come a un cieco mancano gli occhi.
  • Jeff: Amico mio, ci sono milioni di donne a questo mondo e si assomigliano tutte.
    Nick: Non sono d'accordo.
  • Nick: Coscienza? Molti anni fa l'ho nascosta da qualche parte e non sono più riuscito a trovarla.
    Jeff: Dove l'hai cercata?
    Nick: Nel mio portafoglio.
  • Meta: Per uno che passa come un uomo in gamba, vi comportate come un idiota.
    Jeff: È un modo di essere in gamba: farsi credere un idiota.

Citazioni su Le catene della colpa modifica

  • Adattando il suo romanzo per lo schermo, Geoffrey Homes semplifica la trama ma non fa concessioni all'ottimismo. La colpa di Jeff si ripercuote implacabilmente sul suo destino, vanificando ogni possibilità di redenzione. Il tema del "maledetto" è familiare a Tourneur, che lo applica a una variante di quell'archetipo hard-boiled che è Il falcone maltese, approfondendone l'aspetto "nero": qui il detective condivide la stessa sorte della dark lady che ha ucciso il suo socio. Nel 1984 Taylor Hackford tenterà il remake con Due vite in gioco senza competere con il ritmo narrativo e la cupa atmosfera di questo film. (Andrea Carlo Cappi)
  • Out of the Past articola spazi, personaggi e azioni con una fluidità e una cura barocche che non molto cinema americano dell'epoca poteva vantare, soprattutto nell'ambito della produzione dei b-movies, ben radicati nella strategia produttiva della RKO. Lo schema caratteristico del noir, che spesso contempla un triangolo sentimentale in cui il soggetto maschile più vulnerabile è manipolato a fini criminali da una donna seducente che incarna il male, è intriso in questo film di un senso profondo di desolazione e rammarico che travolge con un determinismo invisibile sia l'avidità che la passione, la violenza e l'inganno. Su tutto incombe il fascino gravitazionale di Robert Mitchum [...] che impone ovunque, anche di fronte a Kirk Douglas, la sua camminata obliqua e carismatica. [...] la recitazione di Mitchum libera ovunque la sensazione di una reticenza romanzesca. Ma è soprattutto lo sguardo di Jacques Tourneur (che in coppia con Musuraca aveva già mirabilmente sperimentato gli effetti di allusività nel genere fantastico) a caricare di una rassegnazione che scolora nello strazio la tipica vicenda di un detective ai margini della società. (Mario Sesti)
  • Uno dei più alti esempi di noir anni Quaranta, dramma dell'ossessione e della predestinazione, nel quale un tragico fatalismo sottolinea l'impotenza dell'individuo a liberarsi dall'influenza perversa e avvelenata che il passato ha sul presente. Ognuno dà il meglio di sé, e l'acme è raggiunto nella scena in cui Mitchum aspetta la dark lady in un bar messicano: non accade nulla, ma c'è tutto il senso del film. (Il Mereghetti)
  • Uno dei vertici del cinema noir: fatalismo tragico, impotenza dell'individuo, rapporto avvelenato tra passato e presente, la figura della dark lady (J. Greer). Scritto da Daniel Mainwaring, il labirintico intrigo è messo in immagini da J. Tourneur con stringata intensità. (il Morandini)

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