Andrea Carlo Cappi

scrittore e traduttore italiano

Andrea Carlo Cappi, noto anche con gli pseudonimi di François Torrent, Alex Montecchi e Andrew Cherry (1964 – vivente), scrittore e traduttore italiano.

Andrea Carlo Cappi

Citazioni di Andrea Carlo Cappi

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  • [Su Le catene della colpa] Adattando il suo romanzo per lo schermo, Geoffrey Homes semplifica la trama ma non fa concessioni all'ottimismo. La colpa di Jeff si ripercuote implacabilmente sul suo destino, vanificando ogni possibilità di redenzione. Il tema del "maledetto" è familiare a Tourneur, che lo applica a una variante di quell'archetipo hard-boiled che è Il falcone maltese, approfondendone l'aspetto "nero": qui il detective condivide la stessa sorte della dark lady che ha ucciso il suo socio. Nel 1984 Taylor Hackford tenterà il remake con Due vite in gioco senza competere con il ritmo narrativo e la cupa atmosfera di questo film.[1]
  • [Su Corriere diplomatico] Il film si ispira al romanzo Sinister Errand di Peter Cheyney (edito in Italia coi titoli Missione pericolosa e A colpi di mitra). L'autore anglo-irlandese che negli anni Trenta aveva ideato, con l'agente Fbi Lemmy Caution, la parodia del poliziesco all'americana, negli anni Quaranta aveva saputo affrontare il tema dello spionaggio bellico e postbellico, scrivendo le sue pagine migliori. Qui l'agente inglese Kells viene americanizzato e la trama ritoccata, ma senza gli stravolgimenti che il cinema francese imporrà a Lemmy Caution. Donne fatali e ironici agenti più interessati al gentil sesso che alla patria sarebbero diventati molto comuni negli anni Sessanta, ma in questo film, tra i primi a descrivere le fasi calde della Guerra fredda, gli stereotipi erano ancora in incubazione. Come città di spie, Trieste dimostra di non avere nulla da invidiare alle più celebrate Vienna e Berlino. Sorprendono i cinefili un Karl Malden come simpatica spalla del protagonista, un Lee Marvin come gelido MP e un Charles Bronson come killer rumeno (a metà fra il gangster e il contadino). Hildegard Neff è enigmatica quanto basta e Patricia Neal dimostra una dose notevole di humour, mentre Tyron Power è un credibile eroe involontario.[2]

ilpost.it, 30 gennaio 2025.

  • Mio padre aveva due grossi problemi: il cancro, che si sarebbe ripresentato più volte, e una madre egocentrica che dilapidava il patrimonio di famiglia e ci disprezzava. Mia madre, che aveva rischiato di morire nel darmi alla luce, soffriva di disturbi psichici e ogni pomeriggio, quando si esauriva l'effetto del tranquillante, perdeva il controllo. In casa c'ero solo io su cui sfogarsi a pugni e calci fino all'ora del farmaco successivo. Smise solo quando imparai a parare i colpi. È facile capire perché preferissi rifugiarmi in mondi immaginari e, oltre a quelli in cui vivevo da lettore e spettatore, inventarne di miei.
  • [...] autori come Dashiell Hammett si guadagnavano da vivere scrivendo racconti per Black Mask, una delle riviste chiamate con disprezzo pulp, "cartaccia". Decenni più tardi sarebbero stati considerati maestri della letteratura noir: mai sottovalutare ciò che si trova nelle edicole.
  • La mia giornata tipo cominciava alle quattro del mattino: mi mettevo al computer e riaccendevo il mozzicone di toscano lasciato a mezzanotte prima di andare a letto. [...] Non faccio mai una scaletta precisa, perché voglio essere io il primo a sorprendermi per quello che accade; di solito mi addormento con un problema in sospeso e mi sveglio con la soluzione.
  • Quello tra noi che aveva avuto più successo era Pinketts [...]. Nei primi anni Novanta scriveva sulle riviste, era in libreria con libri pubblicati da editori importanti come Feltrinelli e Mondadori, e andava spesso in tv in un paese in cui la presenza su uno schermo avrebbe potuto garantire la pubblicazione anche a un analfabeta. [...] Le sue erano opere postmoderne che trascendevano il giallo e che qualche critico definiva pulp, quando in realtà appartenevano a un genere unico, personale e inimitabile [...]
  • [...] anche se un autore che pubblica in edicola mette a segno qualche bestseller per grosse case editrici in libreria [...], il marchio dell'edicola non se lo potrà togliere mai. [...] Stefano Di Marino, che aveva al suo attivo romanzi in edizione rilegata da Mondadori, Sperling & Kupfer e Piemme, è stato uno degli autori italiani di thriller più letti nel nostro paese, ma è stato totalmente ignorato dai media e nessuno sa chi sia. Prima che le edicole cominciassero a estinguersi, ogni suo romanzo [...] vendeva decine di migliaia di copie in poche settimane. [...] pubblicava anche sei titoli all'anno [...] e tutti quanti senza coautori o ghostwriter, come fanno invece certi scrittori americani. Senonché le vendite in edicola non sono conteggiate nelle classifiche dei bestseller. [...] quando si proponeva a un'importante casa editrice da libreria era trattato come un perfetto sconosciuto o gli veniva imposto un [...] nom de plume perché sembrasse straniero. Nella sua carriera usò una decina di identità diverse [...] cosa che gli ha impedito di raggiungere la fidelizzazione del grande pubblico, la meritata sicurezza economica e una legittima autostima.
  • [...] è stato grazie alla narrativa se sono sopravvissuto a odio, umiliazioni, sconfitte, inganni, furti e minacce. Scrivere gialli mi ha permesso di trasfigurare in personaggi tutti coloro che hanno cercato di distruggermi, dando loro la punizione che meritavano e a cui sono sfuggiti nel mondo reale. Quindi, come potete capire, ho ancora parecchio lavoro da fare.

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