L'uomo che sorride

film del 1936 diretto da Mario Mattoli

L'uomo che sorride

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Vittorio De Sica in una scena del film

Titolo originale

L'uomo che sorride

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1936
Genere commedia
Regia Mario Mattoli
Soggetto Luigi Bonelli e Aldo De Benedetti (commedia)
Sceneggiatura Luigi Bonelli e Aldo De Benedetti
Produttore Giuseppe Amato
Interpreti e personaggi

L'uomo che sorride, film italiano del 1936 con Vittorio De Sica e Assia Noris, regia di Mario Mattoli.

Frasi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Un bravo ragazzo, intelligente, ma cretino. (Ercole) [parlando di Dino]
  • Qual è quella città che risponde gentilmente alla sorella di sua madre che le chiede se in casa c'è ancora dello zucchero? [...] Ve n'è zia. (Dino) [indovinello]
  • Oh senti, Dino, ora che ho detto a mio marito che sei il mio amante, non vorrai mica farmi fare la brutta figura di dirgli che non è vero? (Adriana)

Citazioni su L'uomo che sorride modifica

  • Ancora una garbata commediola di Aldo De Benedetti che il cinema ha voluto adattare. Non che il lavoro teatrale offrisse molte possibilità di sviluppi cinematografici: si tratta semplicemente di una serie di scene graziose, dialogate con briosa agilità. [...] In questo genere di filmini non rimane che badare all'interpretazione dei protagonisti. Qui sono Vittorio De Sica e Umberto Melnati, troppo noti e cari al pubblico del teatro di prosa per doverne qui riparlare, tanto più che in questo Uomo che sorride sono precisi come li potreste vedere sulle scene. (Dino Falconi)
  • Il pretendente [...] doma la bisbetica con disarmata e sorridente pazienza. Commedia agile, festosa e gentile. (il Morandini)
  • Una commedia «svitata» sul classico tema della bisbetica domata, interpretata da una Noris scatenata, sempre sull'orlo dell'isteria ma mai sopra le righe, a cui fa da contrappunto, con aria da gentleman consumato, un De Sica sornione ed elegantissimo. Erano i tempi d'oro della commedia italiana, cucinata in studios casalinghi ma con gli ingredienti giusti: le schermaglie tra i sessi ci sono tutte (compreso un rapporto edipico da antologia del comico), Mattòli dirige quasi come Hawks e la Noris si candidava a diventare la Katharine Hepburn italiana. (Il Mereghetti)

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