L'albero degli zoccoli
film del 1978 diretto da Ermanno Olmi
L'albero degli zoccoli
Titolo originale |
L'albero degli zoccoli |
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Lingua originale | lingua lombarda |
Paese | Italia |
Anno | 1978 |
Genere | drammatico, storico |
Regia | Ermanno Olmi |
Soggetto | Ermanno Olmi |
Sceneggiatura | Ermanno Olmi |
Produttore | Ermanno Olmi |
Interpreti e personaggi | |
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L'albero degli zoccoli, film italiano del 1978, regia di Ermanno Olmi.
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Se il Signur al ghe da l’intelligenza a tuo figlio, è segno che pretende più da lui che non da tutti gli altri. E te, che te se su pader, hai il dovere di secondare la volontà del Signore. (Don Carlo)
- No bambini, non va bene ridere. Quei poveretti lì che non hanno niente dalla vita sono quelli più vicini al Signore. (Vedova Runc)
- I miracoli gli è la forza che l'uomo non ha, gli è la forza dell'amore di Dio. E questo amore a noi c'è necessario, come l'aria che respiriamo, come la terra che ci dà i suoi frutti, e l'acqua, e la luce che ci dà la vita. E l'amore di Dio possiamo meritarcelo solamente con l'amore del prossimo. (Don Carlo)
- E soprattutto cercate di volervi sempre bene, perché non c'è denaro al mondo che può pagare l'amore di due persone. Al Signore, non bisogna cercare le ricchezze della terra, ma il bene del paradiso. El paradis, ricordes, incomincia dall'amore che saremo capaci di volerci noi qui sulla terra. (Don Carlo)
Citazioni su L'albero degli zoccoli
modifica- Ermanno Olmi ritrova fiato ed estro poetico mettendo in immagini le storie contadine dei suoi nonni. [...] molte le scene indimenticabili (come la semina sotto la prima nevicata, un gesto consumato come in una sacra funzione). (il Farinotti)
- Io credo che nel Dopoguerra dopo il Neorealismo, che è stato il Rinascimento della cultura e del cinema italiano, solo alcuni film sono stati all'altezza di quella grandezza: L'albero degli zoccoli di Ermanno è uno di questi. (Paolo Taviani)
- Solenne e sereno, grave e pur lieve come le musiche di Bach che l'accompagnano, il 9° di Olmi è – con Novecento (1976) di B. Bertolucci che è il suo opposto – il più grande film italiano degli anni '70, e l'unico, forse, in cui si ritrovano i grandi temi virgiliani: labor, pietas, fatum. Gli sono stati rimproverati, come limiti, una rappresentazione idealizzata, perché troppo lirica, del mondo contadino, la cancellazione della lotta di classe, la rarefazione spiritualistica del contesto sociale. È indubbio che al versante in ombra (grettezza, avidità, violenza, odi feroci) del mondo contadino Olmi ha fatto soltanto qualche accenno, e in cadenze bonarie, ma anche in quest'occultamento è stato fedele a sé stesso e alla sua pietas. (il Morandini)
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