Julija Naval'naja
economista e politica russa
Julija Borisovna Naval'naja, nata Abrosimova (1976 – vivente), economista e politica russa.
Citazioni di Julija Naval'naja
modificaCitazioni in ordine temporale.
(EN) Intervista di Fidelius Schmid, spiegel.de. 17 marzo 2023.
- Ci siamo sposati lo stesso anno in cui Putin è diventato presidente. Un anno dopo è nata nostra figlia Daša. Aleksej iniziò la sua attività politica quell'anno. Sapevamo che Putin non era l’uomo giusto per la Russia, per la democrazia, per i diritti umani, per la libertà di parola. Oggi Daša ha quasi 22 anni e ogni anno si assiste a un peggioramento per quanto riguarda i diritti umani e la democrazia.
- We were married the same year Putin became president. A year later, our daughter Dasha was born. Alexei started his political activity that year. We knew Putin wasn’t the right man for Russia, for democracy, for human rights, for freedom of speech. Today, Dasha is almost 22, and every year has seen a deterioration with regards to human rights and democracy.
- Per noi è sempre stato chiaro che più a lungo Putin fosse rimasto al potere, peggio sarebbe andata. Putin non si fermerà davanti a nulla pur di mantenere il potere e il denaro. Dopo l'invasione su vasta scala dell'Ucraina, penso che sia diventato ovvio a tutti. Non può essere perdonato. È arrivato addirittura a minacciare il mondo con armi nucleari.
- For us, it was always clear that the longer Putin stays in power, the worse it would get. Putin will stop at nothing to keep power and money. After the full-scale invasion of Ukraine, I think it became obvious to everyone. It can’t be forgiven. He even has gone so far as to threaten the world with nuclear weapons.
- Trascorre gran parte del suo tempo in isolamento senza un adeguato accesso all’assistenza sanitaria. In condizioni del genere, quando hai problemi di salute, non migliorano, peggiorano. Al mattino ha problemi alle mani, una gamba è insensibile e ha problemi alla schiena. È costantemente in pericolo perché è nelle mani di persone che hanno tentato di ucciderlo con il veleno. Quindi è in grave pericolo ogni giorno e questo mi preoccupa molto.
- He spends much of his time in solitary confinement without proper access to health care. In conditions like that, when you have health problems, they don’t get better, they get worse. He has problems with his hands in the morning, one of his legs feels numb, and he has problems with his back. He is constantly in danger because he is in the hands of the people who tried to kill him with poison. So, he’s in big danger every day and it worries me a lot.
- Aleksej è già stato condannato a nove anni. Molto presto avrà un nuovo processo nel quale rischierà fino a 35 anni di carcere. Ma queste cifre in realtà non significano nulla, perché non hanno nulla a che fare con la legge. Comprendiamo tutti che è Putin personalmente a tenere Aleksej in prigione e, finché rimarrà al potere, è difficile immaginare che Aleksej verrà rilasciato.
- Alexei has already been sentenced to nine years. Very soon, he will have a new trial in which he faces up to 35 years in prison. But these figures don’t really mean anything, because they have nothing to do with the law. We all understand that it is Putin personally who is keeping Alexei in prison, and as long as he stays in power, it is hard to imagine that Alexei will be released.
- Niente è difficile quando sei innamorato. Ho amato Aleksej fin dai primi giorni che ci siamo incontrati. Da allora non è cambiato nulla nei miei sentimenti.
- Nothing is difficult when you are in love. I have loved Alexei since the first days we met. Nothing has changed in my feelings since then.
Citato in repubblica.it, 19 febbraio 2024.
[Sulla morte di Aleksej Naval'nyj]
- Putin ha ammazzato il padre dei miei figli, mi ha tolto la cosa più cara, la persona più vicina ed amata. Non solo: Putin ha tolto Navalny a voi. Da qualche parte nella colonia oltre il Circolo polare artico, nel perenne inverno, Putin ha ammazzato non solo l'uomo, Aleksej Navalny, ma assieme a lui ha voluto uccidere le nostre speranze, la nostra libertà, il nostro futuro, ha voluto distruggere la migliore prova che la Russia può essere diversa, che siamo forti e intrepidi, che crediamo, lottiamo e vogliamo vivere in modo diverso.
- Aleksej è morto nella colonia dopo tre anni di sofferenze e torture. Non stava scontando la sua pena come fanno gli altri detenuti, ma veniva torturato, tenuto in carcere di rigore, in una scatola di cemento armato. Immaginatevi soltanto questo: è una stanza di 6-7 metri quadrati, dove non c'è niente salvo uno sgabello, un lavandino, un buco nel pavimento al posto del bagno e un letto che viene attaccato al muro per impedire di sdraiarsi. Un bicchiere, un libro e una spazzola da denti. Non c'è di più, non c'è nient'altro. E così è stato per centinaia di giorni. Lui veniva maltrattato, separato dal mondo, non gli davano la penna né la carta per scrivere una lettera a me o ai nostri figli, lo affamavano da tre anni.
- Ci risollevava il morale, rideva, scherzava, incoraggiava, non dubitava nemmeno per un attimo per che cosa stava lottando e per che cosa stava soffrendo. Era impossibile sottomettere mio marito e proprio per questo Putin l'ha ammazzato in modo vergognoso e codardo, senza mai decidere di guardarlo negli occhi o semplicemente citare il suo nome. E nello stesso modo infame e codardo ora nascondono il suo corpo, non lo fanno vedere a sua madre, non glielo concedono e mentono in modo meschino aspettando che spariscano le tracce del nuovo Novichok di Putin.
- Bisogna riunirsi, diventare un pugno solido e sferrare con questo pugno un colpo a questo regime impazzito, a Putin, ai suoi amici, ai banditi con le spallette, ai ladri e agli assassini che hanno mutilato il nostro Paese.
- Aleksej più di tutto al mondo amava la Russia, amava il nostro Paese, voi, credeva in noi, nella nostra forza, nel nostro futuro, nel fatto che meritiamo una vita migliore. Ci credeva non a parole, ma coi fatti. Ci credeva in modo così profondo e sincero che era pronto a sacrificare per questo la propria vita. E il suo grande amore ci basterà per continuare la sua causa per tutto il tempo che ci vorrà, nello stesso modo accanito e coraggioso di Aleksej.
- Avendo ammazzato Aleksej, Putin ha ammazzato metà di me, metà del mio cuore, metà della mia anima. Ma mi è rimasta la seconda metà e mi suggerisce che non ho diritto di arrendermi. Continuerò la causa di Aleksej Navalny, continuerò a lottare per il nostro Paese e vi invito a starmi accanto, a condividere non solo il crepacuore e il dolore infinito che ci ha avvolti e non ci lascia. Vi prego di condividere con me la furia, la rabbia, l'odio nei confronti di quelli che hanno osato ammazzare il nostro futuro.
- Una Russia libera, pacifica e felice, una Russia bella del futuro che sognava così tanto mio marito: ecco quello che ci vuole. Voglio vivere in una Russia così, voglio che ci vivano i nostri figli. Voglio costruirla assieme a voi. La voglio costruire giusto così come se la immaginava Aleksej Navalny, piena di dignità, equità e amore. Solo così e in nessun altro modo.
Discorso al Parlamento Europeo, corriere.it, 28 febbraio 2024.
- Il funerale si terrà domani e non so dire se sarà una cerimonia tranquilla o se la polizia interverrà per arrestare coloro che si presenteranno per dare l’ultimo saluto ad Aleksei.
- Se da un lato questo omicidio del regime ha ancora una volta dimostrato a tutti che Putin è capace di qualunque cosa e che è impossibile negoziare con lui, dall’altro capisco benissimo fino a che punto tutti siano rimasti sconvolti e addolorati.
- Le vostre elezioni sono previste per i primi di giugno. Molti di voi saranno impegnati in campagne elettorali, a incontrare il pubblico, a rilasciare interviste, a girare spot elettorali. Immaginate per un attimo che tutto questo vi sia negato. Nessuna rete televisiva vi offrirà un’intervista. Non c’è denaro al mondo che contribuirà a realizzare i vostri spot elettorali. E tutti i sostenitori che si presenteranno ai comizi verranno arrestati, assieme al candidato.
Benvenuti nella Russia di Putin. - Non smetteva mai di congetturare, immaginare e sperimentare. Non ti vogliono in televisione? Impariamo a girare i video su YouTube, in modo da farci conoscere dal Paese intero. Non ti permettono di votare? Escogitiamo una strategia di voto tattico per sottrarre seggi al partito al potere. Persino nel gulag di Putin, Aleksei era riuscito a trasmettere le sue idee su progetti che avrebbero gettato nel panico il Cremlino. Aleksei era l’antitesi della noia e della mediocrità.
- Se volete davvero sconfiggere Putin, occorre diventare innovatori. E smetterla di accontentarsi della banalità. Putin non verrà scalfito da un’ennesima risoluzione né da un nuovo pacchetto di sanzioni, indistinte dalle precedenti. Non verrà sconfitto se continuiamo a considerarlo un uomo di principi e regole morali. [...] Non abbiamo a che fare con un politico, bensì con un mafioso sanguinario. Putin è il capo di una vera e propria organizzazione criminale, che include assassini e avvelenatori. Ma costoro sono soltanto sicari e burattini. I veri responsabili appartengono alla cerchia più vicina a Putin: sono i suoi amici, i suoi soci, e gli amministratori dei soldi della mafia.
- Mettiamo da parte le note diplomatiche, e andiamo a indagare sulle macchinazioni finanziarie. Basta con le dichiarazioni di protesta, e diamo la caccia ai suoi soci mafiosi nei vostri Paesi, gli avvocati e i finanzieri che lavorano nell’ombra per aiutare Putin e i suoi amici a nascondere le loro fortune.
- Mio marito non vedrà la Russia del futuro, ma noi sì. E io farò tutto il possibile per realizzare il suo sogno, per accelerare la caduta del male e spianare la strada a un domani luminoso.
Apello su X, 6 marzo 2024; citato in corriere.it, 7 marzo 2024.
[Sulle elezioni presidenziali in Russia del 2024]
- Dobbiamo usare il giorno delle elezioni per dimostrare che ci siamo e che siamo in tanti, che siamo persone reali e che siamo contro Putin. È necessario presentarsi al seggio elettorale lo stesso giorno e alla stessa ora: il 17 marzo a mezzogiorno. Sta a te decidere cosa fare dopo. Puoi votare per qualsiasi candidato tranne Putin. Possiamo rovinare il voto. Puoi scriverci sopra "Navalny". E anche se non vedi affatto il motivo di votare, puoi semplicemente venire e stare in piedi al seggio elettorale e poi girarti e tornare a casa.
- Molto probabilmente, il Cremlino comincerà a spaventare tutti. Ma cosa possono fare? Chiudere i seggi elettorali per un'ora, non vi fate entrare? Avete tutto il diritto di andare a votare in qualsiasi momento, e mezzogiorno del 17 marzo non è più pericoloso di qualsiasi altro giorno. E più abbiamo paura, più dobbiamo ricordarci che se non lo vogliono così tanto, allora è un problema per loro. E se questo è un problema per loro, allora questo è questo il modo giusto di agire.
- [...] questa non è un'elezione, Putin non sarà un presidente legittimo né per voi né per me né per il mondo intero. Ma a mezzogiorno del 17 marzo possiamo venire e mostrarci, far vedere che siamo in tanti e siamo forti.
Intervista di Simon Shuster; citato in repubblica.it, 17 aprile 2024.
- Io e Aleksej non ne avevamo parlato. Ho pensato che non potevo permettere che accadesse. Se pensavano che uccidere Navalny fosse la fine di tutto, si sbagliavano. Ho visto quante persone sentono questa perdita molto, molto profondamente, e volevo sostenerle, dare loro un po' di speranza. E soprattutto, volevo che il Cremlino e i suoi funzionari capissero: se hanno ucciso Aleksej, mi faccio avanti io, se fanno qualcosa a me, verrà qualcun altro. Ci sono moltissime persone che sono contro le autorità al potere in Russia, contro il regime, e non dubito che, anche se uccidessero un gran numero di queste persone, altre prenderebbero il loro posto
- Non è mai stato di umore depresso. Ma penso che abbia avuto momenti molto difficili. Negli ultimi due anni lo stavano davvero torturando. Stava morendo di fame. Non gli permettevano di comprare il cibo allo spaccio.
- Penso che l'Occidente non ci ascolti assolutamente quando diciamo che abbiamo bisogno di sanzioni più mirate contro la cerchia ristretta di Putin [...]. le sanzioni che colpiscono persone a caso, come quelle imposte da Ue e Regno Unito dopo l'uccisione di Aleksej, sono piuttosto ridicole. Sono sanzioni contro la base. Non sono solo un insulto alla memoria di Aleksej. Sono un insulto alla dignità di chi li impone perché dovrebbero comprendere che nessuno di questi funzionari è mai stato all'estero o andrà mai all'estero.
- [...] il problema è che l'Occidente pensa a Putin come un politico. Ma Putin ha da tempo smesso di essere un politico. È il capo di un gruppo criminale organizzato. Tutto il suo cerchio magico è composto da criminali che hanno commesso crimini di guerra, hanno violato leggi, hanno rubato un sacco di soldi al popolo russo, mentre lo tengono in povertà.
Intervista di Irene Soave, corriere.it, 20 ottobre 2024.
- [«Nel finale delle sue memorie, Aleksei ricorda un vostro ultimo colloquio, ben prima della sua morte, in cui entrambi concordate che probabilmente lui non uscirà mai più di prigione. Che ricordo ha lei di questo colloquio?»] Che non è stata una rivelazione. Non sono verità che io ho capito lì. Da dieci anni sapevo bene quanto fossero pericolosi i nemici di mio marito. Quanto fossero disposti a qualsiasi cosa per silenziarlo. Era così ovvio che tra noi non ne avevamo mai parlato in modo serio. In uno dei nostri ultimi incontri lui iniziò questa conversazione molto diretta, in cui disse: penso ci sia un'alta probabilità che da qui non uscirò mai, accettiamolo. Io risposi solo: lo so.
- [«Tra i complimenti che lui le indirizza nel libro c'è anche molta ammirazione politica. «È più radicale di me», scrive. È così?»] Sa, è facile essere molto radicali quando chiacchieri di politica in cucina con tuo marito, e più difficile quando sei una personalità pubblica. Ora io non lo so più se sono più o meno radicale di lui. Penso certamente che in Russia abbiamo bisogno di un cambiamento il prima possibile. Penso anche che moltissimi, e certo il potere, si aspettassero che io a un certo punto avrei detto: basta, hai una famiglia, possiamo fare una bella vita, lascia perdere, qui avvelenano gli oppositori. Noi siamo stati fortunati, siamo stati una famiglia anche felice, e avremmo potuto risparmiarci l'opposizione, le condanne, la prigione. Ma non è così che funziona. Basta non glielo avrei detto mai. Proprio perché eravamo in un Paese che avvelena i suoi oppositori.
- [«Nel suo discorso in morte di Aleksei ha detto: è stata uccisa metà di me, metà del mio cuore. Cosa resta nell'altra metà?»] È molto difficile dirlo. Se n'è davvero andato un pezzo grande di me. Siamo stati molto, molto fortunati e molto felici. Era un mio grande amico, per 25 anni non mi sono mai sentita sola. Potevamo sempre fare le nostre vacanze insieme, esserci per le difficoltà. Non ci siamo annoiati mai. Mi manca tantissimo, mi manca parlargli, dirgli cosa penso, sentire cosa pensa lui.
Citazioni su Julija Naval'naja
modifica- C'è sicuramente un ruolo per lei, fondato sul grande capitale morale e di coraggio di tutti questi anni. Lei è sempre stata con lui, tutti sanno che ha partecipato alla sua causa. E tantissimi russi si sono disperati quando hanno saputo della morte di Navalny, perché lui era unico. Tutti piangono. E tutti capiscono che ora lei sta rischiando la vita. Ha già subito un avvelenamento anni fa, che probabilmente era destinato a lui. Ma ora sta portando avanti la causa e questo è già un messaggio molto forte. (Sergej Gurijev)
- Ci ha dato un sostegno morale. Lei saprà guidare in maniera efficace una campagna contro il regime di Putin, quindi non sono molto preoccupata per l'opposizione. (Nadežda Tolokonnikova)
- Ho il sospetto che Putin sia incline allo sciovinismo e difficilmente prenderà sul serio una donna come oppositrice. Ma non conosce Julija molto bene e presto, ne sono certo, si renderà conto del suo errore. (Il'ja Jašin)
- La stampa governativa russa vale a dire tutta la stampa e le televisioni, si è gettata nella grande operazione di diffamazione della vedova di Navalny mostrando le prove di una sua relazione sentimentale durante gli anni di reclusione marito. E tutti i giornali e siti della filiera filorussa all’estero hanno immediatamente obbedito all’input di Mosca: "colei che pretende di essere l’intrepida moglie di un eroe è un’adultera". Perfetto stile russo. (Paolo Guzzanti)
- Questa donna colta, dotata di autorevole eleganza è stata sempre al fianco del marito sia quando era in fuga che nei processi farsa cui è stato sottoposto per anni, e andandolo a trovare a duemila chilometri da Mosca. Era con Alexey quando entrambi avrebbero potuto fuggire e salvarsi, ma avevano scelto di sfidare il regime anche a rischio della morte. Era con lui quando dichiarò davanti alle telecamere: “Putin deve capire che non ho paura di lui e che se io muoio, altri prenderanno il mio posto”. Fra i due coniugi l’intesa era stata raggiunta da tempo anche se la morte improvvisa ha colto il patriota durante l’ora d’aria. (Paolo Guzzanti)
Citazioni in ordine temporale.
- Ti amo.
E tutte le battute in aula le dico perché tu, seduta in prima fila, ti metta a ridere. (14 febbraio 2021) - Ormai odio i vetri.
Perché negli ultimi sei mesi ho potuto vederti solo attraverso i vetri. In tribunale, attraverso un vetro. Nella sala visite, attraverso un vetro. Se poi capita che ti intraveda in televisione, è di nuovo attraverso un vetro. Naturalmente, durante i nostri appuntamenti, facciamo il gesto che tutti conoscete grazie al cinema (e voglia il cielo che voi possiate conoscerlo solo grazie al cinema), quando ognuno di noi preme il palmo della mano su un lato del vetro e pronuncia parole tenere nella cornetta del telefono. Certo, è carino, ma resta il fatto che si sta toccando solo un vetro. (24 luglio 2021) - Mi è facile stare in carcere, perché ci sei tu.
Qui a tutti capita di essere tristi e malinconici. Ma io, non appena la tristezza si insinua, mi metto a pensare a te.
A quanto sei buffa, elegante e bellissima. Al fatto che ha una voce come i personaggi dei cartoni animati e a quanto ti dia fastidio che ti prenda in giro per questo.
A qualsiasi cosa che c'entri con te. E la tristezza si allontana prima ancora di arrivare. (24 luglio 2022) - Piccola, tra noi è come nella canzone: ci separano città, le luci di decollo degli aeroporti, bufere azzurre e migliaia di chilometri. Ma io ti sento vicina ogni secondo, e ti amo sempre di più. (14 febbraio 2024)
- Ha detto che Putin ha ucciso suo marito, ma ha anche detto che sta portando avanti una guerra criminale. Non si è limitata a rimanere nel suo ruolo di vedova e denunciare Putin perché non voleva restituirle il corpo. Ha fatto un discorso molto politico, ha affermato che Putin ha ucciso suo marito come uccide gli ucraini in guerra, questo è già passibile di discredito delle forze armate. Sebbene Putin abbia poche remore, arrestare una persona che due giorni prima ha parlato al Parlamento Europeo è un po’ pesante. Francamente, poi, non so quanto per Yulia abbia senso ripetere quello che ha fatto suo marito e consegnarsi come una martire del regime russo. Se però il regime russo non l’arresta, è come se dicesse che la teme.
- Lei potrebbe essere anche qualcosa di più di quello che fu nel contesto antifascista Ada Gobetti, perché ha seguito il suo destino politico non solo come una compagna leale ma anche come una dissidente e una oppositrice politica vera e propria. Non è soltanto una vedova, ma una figura capace di unire l'opposizione forse di più di suo marito, su cui gravavano ancora alcune superate mistificazioni.
- Oggi, [...] l'opposizione non ha un leader chiaro ed anzi sembra divisa e disgregata in molti particolarismi. A mio avviso solo Julija Naval'naja potrebbe svolgere questo ruolo simbolico di collante delle molte anime dell'opposizione al regime di Vladimir Putin.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikipedia contiene una voce riguardante Julija Naval'naja
- Commons contiene immagini o altri file su Julija Naval'naja