John Donne
poeta e religioso inglese
John Donne (1572 – 1631), poeta e religioso inglese.
Citazioni di John Donne
modifica- Che i nostri affetti non uccidano noi, né muoiano essi.[1]
- Debole quell'amore di cui più forte è la paura, | e non è tutto spirito limpido e valoroso | se è misto di timore, di pudore, di onore. | Forse, come le torce che debbono esser pronte | sono accese e rispente, così tu tratti me. | Venisti per accendermi, vai per venire. Ed io | sognerò nuovamente | quella speranza, ma per non morire.[2]
- Disdegno Dio e i Suoi angeli per il ronzio di una mosca, per il baccano di una carrozza, per il cigolio di una porta.
- I neglect God and his angels, for the noise of a fly, for the rattling of a coach, for the whining of a door.[3]
- Il grande capolavoro della natura, un elefante; | l'unica creatura gigantesca e innocua.[4]
- Lei è tutti gli stati, io sono tutti i principi, | nient'altro esiste. | A paragone i principi non recitano che la nostra parte.[5]
- Ma, ahimè, perché così lungamente, | e tanto, freniamo i nostri corpi?[6]
- Ma venga pure la cattiva sorte | le aggiungeremo la nostra forza | le insegneremo l'arte...[7]
- Nessun uomo è un'isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. Se anche solo una zolla venisse lavata via dal mare, l'Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio, come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa. La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell'umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te.[8]
- Non c'è nulla di quanto Dio ha fondato su una causa naturale costante, e che perciò avviene ogni giorno, che non ci sembrerebbe un miracolo degno di ammirazione se avvenisse una sola volta.[9]
- Per amor di Dio stai zitto, e lasciami amare.
- For God's sake hold your tongue, and let me love.[10]
- Perché l'amor controlla amor d'ogni altra vista | E fa di una stanzetta un universo.
- For love, all love of other sights controls, | And makes one little room an everywhere.[11]
Elegie
modificaSonetti sacri
modifica- Io sono un piccolo mondo fatto abilmente | Di elementi e uno spirito angelico.
- I am a little world made cunningly | Of elements, and an angelic sprite. (V, v. 1)
- Morte, non andar fiera se anche t'hanno chiamata | possente e orrenda. Non lo sei. | Coloro che tu pensi rovesciare non muoiono, | povera morte, e non mi puoi uccidere. (X, vv. 1-4)[14]
- Un breve sonno e ci destiamo eterni. | Non vi sarà più morte. E tu, morte, morrai. (X, vv. 14-15)[14]
- Divorziami, disciogli, spezza il nodo, | rapiscimi, imprigionami: se tu | non m'incateni non sarò mai libero, | casto mai se tu non mi violenti. (XIV, vv. 13-16)[14]
Vecchio pazzo impiccione, sole indisciplinato.[12]
Citazioni su John Donne
modifica- «Nessun uomo è un'isola», ha scritto il poeta teologo John Donne, perché «quando la campana suona, essa suona anche per te». Ad ogni modo, quando la posta in gioco non è la salvezza eterna ma la sopravvivenza politica o fisica, la reinvenzione della propria identità, e si cerca una tana in cui rifugiarsi per leccarsi le ferite, un'isola è un posto eccellente in cui stare, come scoprì il Robinson Crusoe di Defoe. (Richard Newbury)
Note
modifica- ↑ Citato in prefazione a Clive Staples Lewis, I quattro amori, Jaca Book, 1982.
- ↑ Da Il sogno.
- ↑ Da LXXX Sermons, 1640, n. 80, pronunciato al funerale di Sir William Cokayne, 12 dicembre 1626.
- ↑ Da Il progresso dell'anima; citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894
- ↑ Da Il sorgere del sole, str. 3, in Poesie sacre e profane, traduzione di Rosa Tavelli, Feltrinelli, Milano, 2004, p. 91.
- ↑ Da L'Estasi; citato in Charles Morgan, La fontana, Arnoldo Mondadori Editore, 1961.
- ↑ Da Canzone.
- ↑ Da Meditazione XVII in Devozioni per occasioni d'emergenza, Editori Riuniti, Roma, 1994, pp. 112-113.
- ↑ Da Sermone del giorno di Pasqua, 25 marzo 1627.
- ↑ Da The Canonization, stanza 1.
- ↑ Da Songs and Sonnets, "The Good-Morrow", 1633.
- ↑ a b c Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
- ↑ Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 296.
- ↑ a b c Da Poesie amorose. Poesie teologiche.
Bibliografia
modifica- John Donne, Poesie amorose. Poesie teologiche, a cura di Cristina Campo, Einaudi, Torino, 2016. ISBN 9788858424476
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