Irma Testa
pugile italiana
Irma Testa (1997 – vivente), pugile italiana.
Citazioni di Irma Testa
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Il sapore della vittoria è difficile da spiegare, come lo sono tutte le sensazioni interiori. [...] La sconfitta invece agita nella mia mente il senso della paura, che non è certo quella di prendere pugni. La vera paura è perdere dopo tanti sacrifici. Odio la sconfitta, la considero umiliante.[1]
- [Sul soprannome "The Butterfly"] Quando ho iniziato a fare pugilato, colpivo e scappavo. Mi facevo rincorrere per tutto il ring! Il mio maestro mi chiamava la farfalla pazza, e se ci penso adesso mi viene da ridere, perché non puoi farti rincorrere per tutto il round. Ma crescendo, ho tolto quest'abitudine di scappare, così il mio maestro mi disse: Non sei più una farfalla pazza, ma una farfalla bella![2]
- L'aspetto che mi diverte di più è "fregare" l'avversaria. Si tratta di una sfida fra due teste e vince chi "frega" l'altra. Mentre ti muovi e fai lo sforzo fisico c'è tutto un aspetto mentale dietro per capire come fare a prendere in contropiede l'avversaria. E quando ci riesci lo percepisci dal suo sguardo, è li che capisci di averla superata. Il mio punto di forza è la velocità e la capacità di non prendere colpi.[3]
- La boxe mi ha fatto tirare fuori la parte migliore di me, anche per la vita.[4]
- [...] tanti pensano che questo non sia uno sport da femmine. Ma sbagliano, anzi il pugilato è la disciplina più vicina alla personalità di una donna... Sul ring non basta picchiare. Devi essere razionale, leggere nel pensiero dell'avversario, anticiparlo, sacrificarti, scegliere in fretta la tattica e la soluzione giusta, studiare quella del round successivo. Vi sembra che un uomo sia capace di fare tutte queste cose insieme?[5]
- Se dopo il mio coming out tutti quanti avessero detto "ma chissenefrega" sarebbe stato troppo bello, sarebbe stata la vera rivoluzione. Ma purtroppo non è stato così, fa ancora scalpore, fa notizia. Leggevo certi commenti... [...] Se dopo dieci anni ho deciso di farlo soltanto ora è perché nello sport è ancora un tabù. Vengono ancora criticati calciatori, atleti e atlete che dichiarano di essere gay o lesbiche. Nello sport è un tema ancora intoccabile, secondo me invece è un ambiente come tutti gli altri.[6]
Dall'intervista di Angelo Carotenuto a Undici n° 45; citato in rivistaundici.com, 1º agosto 2022.
- Sono andata via di casa a 14 anni. Mia madre si era preoccupata di tenermi lontana dai guai e di darmi un'educazione, ma stava fuori tutto il giorno per pagare i debiti che avevamo in famiglia. Se andavo o non andavo a scuola, non lo sapeva nessuno. Sono cresciuta con i miei nonni che non hanno avuto modo di imparare a leggere e scrivere. La boxe è stata un mezzo per conoscermi. Mi sono fatta un'opinione sui discorsi che sentivo intorno a me. Ho letto i romanzi di Dostoevskij quando mi è servito per parlarne con chi mi stava vicino e li citava. È questo il cambiamento che mi rende fiera, non le medaglie sul ring. Quelle sono venute. La crescita l'ho voluta io.
- Ci sono ancora dei momenti in cui non credo in me stessa. La boxe ti mette in discussione a ogni colpo che prendi, e si sentono, si sentono tutti. In faccia, al fegato, precisi, sporchi, dritti, incrociati, fanno male di più quelli che non ti aspetti, i colpi sotto sono i più difficili da incassare. Io non lo so che cosa avrei fatto, senza la boxe. Credo che mi sarei scelta un altro sport individuale. Non vado d'accordo con l'idea che un mio errore possa finire per danneggiare altri, o tutta una squadra. Io penso che se sbaglio, devo pagare da sola.
- Sono una credente, ma non in un dio specifico, non quello che ci hanno inculcato da bambini. Sento l'esistenza di qualcosa di grande da scoprire, forse la vita neppure ci basterà. È il fascino del mondo senza barriere [...]
Dall'intervista a Un giorno da pecora, Rai Radio 1, 31 marzo 2023; citato in ansa.it.
- Un giorno vorrei sposarmi, sono favorevole al matrimonio omosessuale e vorrei avere tanti figli. E sono favorevole anche all'|utero in affitto.
- Ho fatto coming out perché nel mondo dello sport si parla poco di questo argomento, e questo non è giusto. Si può essere idoli anche se omosessuali mentre per gli sportivi pare non sia così.
- Mi piacciono le donne ma possono piacermi anche gli uomini, cosa che però accade pochissime volte. Ho trovato affascinante per due anni Giuseppe Conte, il suo modo di fare.
- [sui social network mi] scrivono più donne che uomini. Di solito mi dicono: fidanziamoci o facciamo sparring insieme. E poi mi chiedono pure le foto dei piedi...
Note
modifica- ↑ Dall'intervista di Luigi Panella, Irma la dura, la Repubblica, 2 dicembre 2019, p. 41.
- ↑ Da Giuseppe Garetti, Intervista a Irma Testa: 'Sogno la medaglia olimpica', gazzettafannews.it, 29 aprile 2020.
- ↑ Dall'intervista di Giorgia Bernardini, Ricominciare da capo, intervista a Irma Testa, ultimouomo.com, 12 febbraio 2021.
- ↑ Da un'intervista a gazzetta.it; citato in Intervista a Irma Testa, fpi.it, 18 giugno 2021.
- ↑ Citato in Alberto Caprotti, Il podio di Irma, una carezza in un pugno, avvenire.it, 1º agosto 2021.
- ↑ Dall'intervista di Daniele Sparisci, Irma Testa: «Ci ho messo dieci anni a fare coming out, nello sport gay e lesbiche sono ancora un tabù», corriere.it, 25 dicembre 2021.
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