Intercettazione

ascolto clandestino di conversazioni

Citazioni sulle intercettazioni.

  • È innegabile che le procedure con cui finiscono sui giornali le intercettazioni in questo Paese siano inqualificabili. (Matteo Renzi)
  • La loro diffusione, talvolta selezionata e magari pilotata, costituisce uno strumento micidiale di delegittimazione personale e spesso politica. Si tratta di sostanziali violazioni quasi blasfeme dell’articolo 15 della Costituzione, che fissa appunto la segretezza delle comunicazioni come interfaccia della libertà. (Carlo Nordio)
  • Le intercettazioni, lo dico da sempre, sono un mezzo di indagine irrinunciabile e indispensabile che non va in alcun modo limitato. (Pietro Grasso)
  • Le intercettazioni sono assolutamente indispensabili nella lotta contro la mafia e il terrorismo, sono elementi fondamentali per comprendere i movimenti delle persone sospettate di reati gravissimi. le intercettazioni per i mafiosi servono a capire con chi parlano e come si muovono. (Carlo Nordio)
  • Ma queste intercettazioni… Oggi le ho lette per la prima volta, è roba che fa orrore al garantismo. Badi che io sono favorevole alle intercettazioni. Ma quando servono a trovare Totò Riina. O a individuare il capo dei casalesi. Mica per capire se qualcuno ha palpeggiato qualcuna. Ma si rende conto? Sui giornali, intere paginate sui palpeggiamenti… (Emilio Fede)
  • Noi giornalisti siamo una categoria che confonde spesso la libertà di stampa con l'impunità di casta [...] Ovvio che se si scopre che un politico che prende voti come paladino della famiglia tradizionale, e poi nella sua vita privata frequenta i bordelli, o anima orge gay, un interesse pubblico c'è, ed è pure evidente: si tratta di smascherare un ipocrita che inquina il discorso pubblico. Ma in molti altri casi il diritto/dovere di informare c'entra come i cavoli a merenda. Si tratta solo di raggranellare qualche lettore in più, incrementare il voyeurismo di massa, accanirsi contro un avversario politico per il puro piacere di farlo. Con un'aggravante: che la lagna corporativa contro "il bavaglio" approfitta comodamente di una causa nobile e nevralgica, che è la libertà di stampa, la libertà di espressione. Ci sono cronisti di mafia che rischiano la vita, e ci sono giornalisti rovinati economicamente da cause civili micidiali. Parlare solo di intercettazioni è così determinante, o piuttosto è fuorviante? Mi faccio anche un'altra domanda: che cosa attenta di più alla libertà di stampa, eventuali limiti alla pubblicazione di documenti giudiziari, oppure il gigantesco mutamento degli assetti editoriali e del modo di produzione delle "notizie"? Molte "notizie" vengono confezionate non più per scelta redazionale ma sulla base di selezioni algoritmiche e pubblicitarie. La decisione di pubblicare qualcosa, e non qualcos'altro, è pesantemente influenzata (eufemismo) dalla dipendenza delle imprese editoriali da vari service esterni alle redazioni. Giudicate voi quanto si è parlato di intercettazioni [...] e quanto di questa stravolgente metamorfosi strutturale dell'informazione. (Michele Serra)
  • Se le intercettazioni venissero pubblicate all'estero, potremmo chiedere alla polizia postale di bloccare quei siti. Ma non è questo il punto: l'importante è che non vengano riportate sui giornali e che da lì non rimbalzino in televisione. [...] Non se ne può davvero più di questo giornalismo diventato puro voyeurismo da intercettazioni. Ma dov'è il gusto dell'intercettazione telefonica? C'è un'attrazione pornografica nei confronti della vita delle persone. [...] Io avrei aggiunto una norma che, se qualche intercettazione fosse venuta fuori, allora sarebbe dovuto essere punito sul piano disciplinare il magistrato che l'aveva disposta. (Giorgio Stracquadanio)

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